E qui intervengo da neofita. I mondiali fatti non contano, di economia (macro o micro non importa) non ci capisco nulla. Sono d'accordo che l'impatto sui media di un campionato con cento snipe sarebbe molto diverso di uno con 60 (sempreché qualcuno si ricordasse di avvisare i media: in certe classi si fanno mondiali con poche barche ma gli uffici stampa li fanno diventare eventi spropositati). Sono anche d'accordo che i cantieri al momento attuale sono perfettamente in grado di soddisfare la domanda di barche a noleggio vista la crisi del mercato. Sicuramente una maggiore offerta di barche a nolo potrebbe invogliare molti equipaggi a partecipare ad una regata che altrimenti potrebbe avere costi proibitivi. Condivido anche il fatto che tutto il giro di barche ipotizzato possa far bene alla classe. Ma mi chiedo: quest'anno al mondiale sono state charterizzate 25 barche. Aumentasse il numero dei partecipanti a 90 (senza cambiare le attuali assegnazioni di posti) si potrebbe ipotizzare una richiesta di 35-40 barche, che i cantieri sparsi nel mondo sarebbero certamente in grado di soddisfare.
Quello che però non riesco a capire è questo: dopo il mondiale che fine farebbero le barche? Verrebbero vendute in loco? i noleggianti se le porterebbero a casa? I cantieri se le riporterebbero indietro e le venderebbero in seguito? In breve: il mercato assorbirebbe questo gran numero di barche? Se si, mi viene il dubbio che la crisi di vendite attuale sia causata solo da costi eccessivi che frenano gli acquisti. Se no, significa che il mercato non è in questo momento in grado di sostenere un ricambio così massiccio di barche. Che sarebbe possibile solamente se apparissero delle novità radicali che, ad onor del vero, mancano da almeno 15 anni.
esco dal corsivo per tornare nel mio.. dritto al punto essenziale a mio avviso centrato da Antonio, ossia "il mercato assorbirebbe questo gran numero di barche?"
La mia risposta, per quel che vale, è abbastanza articolata, ma facilmente riassumibile in: no.
Sicuramente non ci riuscirebbe un mercato delle dimensioni di quello attuale, così come è fortemente improbabile che nella situazione attuale i cantieri possano produrre congruo numero di barche ad esclusivamente in charter!
Le barche in charter che rimangono al cantiere sono di un peso enorme per lo stesso, improbabile che tale peso sia sopportabile anche se le barche passassero 365 giorni all'anno o in acqua a regatare o in viaggio (per la via più rapida) verso la prossima regata!
E' un modello noto, utilizzato in altre Classi, dove però ci sono differenze sostanziali:
# stretta monotipia: tutta la produzione mondiale è in mano ad un solo cantiere.. al più a qualche licenzatario. Quindi enormi economia di scala, e relativi margini per il produttore, che per giunta produce prodotti fortemente standardizzati, con pochissime ore lavoro di customizzazione..
# mercato mondiale enorme, in grado di assorbire le barche prodotte in occasione per l'evento.
Esempi: due su tutti, Hobie16 e SunFish.
Funzionerebbe con lo snipe: ovviamente no, mancando tutte queste condizioni!
E allora?
E allora torniamo al nocciolo principale: stimolare la crescita dell'attività, e quindi del giro di barche nuove (e usate), per dare un mercato sufficientemente ampio da consentire ai cantieri di superare indenni la tempesta attuale.
Se il mercato cresce, aumenta:
# la possibilità di trovare barche da prendere in charter localmente;
# la possibilità per i cantieri di realizzare barche su ordinazione, con annesso sconto-charter alla regata internazionale di turno.
Gira che ti rigira, comunque torniamo lì: se crescere numericamente è in generale auspicabile, ora, in uno scenario di generale contrazione, è imperativo farlo.
Come?
Sicuramente non organizzando eventi che con 85 posti assegnati vedono presentarsi 60 equipaggi.. quale altro indice serve per dimostrare che 'sto sistema, volenti o nolenti, è inceppato, del tutto.
Se la SCIRA (internaz.) perseguisse un minimo di.. usiamo una parolaccia: efficienza.. in termini di sforzo/risultato.. dopo un risultato del genere avrebbe potuto (e dovuto).. cambiare qualcosa, e probabilmente anche qualcuno.
Ma la SCIRA è un'associazione, e segue altri criteri, non ci piove.. ma non risolve nemmeno.
Sicuramente ridurre il Mondiale a due note asfittiche sui sail-world.com è autodistruttivo, affidare la produzione media ad un passante imbarcato su un gommone, con una compatta nella tasca della cerata, è anche peggio.
Ok!
troppo facile dire "non".. e allora:
# aprire le regate internazionali, e aumentarne la frequenza. Un mondiale ogni due anni per fare poi 60 barche in qualche fiordo piovoso è una cosa che non riuscirebbe a tirarne fuori un cameo mediaticamente significativo nemmeno JJ Abrams (quello di Lost, e 8mm.. per capirsi.);
# applicare le regole SCIRA per la selezione delle location.. a sentire in giro gli unici che si preoccupano di rispettare quanto scritto nel modulo di sottoscrizione siamo noi (come Paese), gli altri o non considerano il bid, oppure lo leggono, e basta.
# mettere a budget un investimento sui media, e questo lo si potrebbe fare a qualsiasi gradino della SCIRA. Qualcosa che consenta allo snipe di apparire anche fuori dai siti snipe-istituzionali.. anche perchè se non la si pianta una buona volta con 'sta politica suicida del siamo pochi-sempre meno-ma così buoni, allora tanto vale cambiare il nome della Classe in DoDo, fare il prossimo mondiale in Madagascar, e preparci all'inevitabile!
# fare lobby presso l'ISAF, e da lì presso tutte le federazioni nazionali coinvolte, per introdurre lo snipe tra le barche contemplate nell'attività almeno di interesse federale nel settore giovanile.. all'estero, in molti Paesi, è già così.. all'estero, da noi (intendo Paese) tutto sulle spalle generoso dei soliti 4-5 kamikaze.
Non mi pare che si tratti di cose particolarmente complesse, e nemmeno tanto onerose.. a patto di farle quando ci sia ancora un minimo di massa critica, perchè se viene a mancare anche questa..
..e adesso.
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