Sunday, October 23, 2011

..nADIR's iNNERVIEW!! -pART 2-

 clicckando qui la prima parte di questa intervista..
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sO: Proponi che siano i primi 10 della RL a decidere “dove” andare a regatare, e gli altri, se vogliono, si adeguino?

AP: Non hai capito, quindi, evidentemente, mi sono spiegato male. L’errore sta nel considerare le regate nazionali necessariamente di qualificazione. Questo è accaduto negli ultimi anni. Ma negli ultimi l’offerta è aumentata con il German, il Piada e Vacanze Romane. La mia idea è semplice: svincoliamo le nazionali dal processo di selezione così siamo più liberi di pianificare le regate essendo meno influenzati dai campionati internazionali. Riduciamo le regate di selezione per dare la possibilità a campioni di altre classi di qualificarsi e ai nostri di andare anche su altre classi.
 Quanti sono oggi quelli che fanno campitaliano e tutte le nazionali? Forse 10. Una volta erano almeno il triplo… ma non c’era il German, il Piada etc..
E non dimentichiamo un altro aspetto: se persiste questo sistema, un Coccoluto ad esempio, non potrà mai fare un mondiale snipe assoluto, perché a lui come a qualsiasi altro gli ci vorrebbe un anno e mezzo di ciclo di qualificazione, col risultato che il nostro sistema di qualificazione attuale corre il rischio di qualificare sì i più affezionati alla Classe, ma non necessariamente quelli più in palla in vista dell’evento internazionale, e tecnicamente ci impedisce qualsiasi crescita, tenendo fuori dalla porta tutti quelli che magari avrebbero da portare qualcosa di nuovo.
In tutto questo, la mia idea, e questo lo trovo assolutamente centrale, è che il Campionato Italiano, ultimamente svilito a mera nazionale-lunga, rimanga “obbligatorio” per qualsiasi qualificazione, venga deciso da un’assemblea il più plenaria possibile, e torni ad essere quel che deve essere, ossia l’evento più importante della stagione dello snipe Nazionale, senza togliere spazio a tutto il resto, ma senza nemmeno essere messo in un angolo per fare spazio ad altro.

sO: Cosa faresti ad esempio l’anno prossimo?

AP. L’anno prossimo l’europeo sarà a Cervia e quindi sarebbe assai opportuno che una nazionale fosse proprio a Cervia magari coincidente con il Piada il weekend precedente. Anche quando era stato fatto il mondiale a Rimini il weekend precedente era stata fatta una nazionale e, se non ricordo male, c’erano 80 barche… uno spettacolo perché c’erano molti stranieri e un’occasione unica per molti snipisti non di punta per confrontarsi con grandi campioni.
Quest’ultimo aspetto è fondamentale: la Classe deve fare l’impossibile per perseguire due obiettivi primari: allargare la base dei praticanti ed aiutare la crescita tecnica ed agonistica di chi regata in snipe. Certo che ognuno è libero di fare quel che vuole ma, secondo me, se tieni lo snipe al circolo per andarci alle regatine sociali nella bella stagione, non hai meno dignità del campione che si qualifica sistematicamente. La Classe ha il dovere di creare le MIGLIORI CONDIZIONI POSSIBILI, tanto per l’uno, quanto per l’altro. Questi non sono obiettivi inconciliabili, anzi, sono assolutamente complementari.
Se sarò eletto lo sforzo più grande sarà riportare i soci a prendere le decisioni che riguardano la Classe, e questo passerà necessariamente per una riforma del sistema di voto dell’Assemblea dei Capitani, tesa a dare il peso nelle decisioni ai soci.

sO: in Italia, per tutta una congiuntura di cose, siamo praticamente la Classe non Olimpica/ non di interesse più numerosa, sicuramente quella con maggiore attività sia a scala locale che nazionale.. alcuni Comitati di Zona FIV, con enorme fatica, se ne stanno piano piano accorgendo.. pensi di far valere i nostri numeri a Genova o ci dovremo rassegnare alla situazione attuale, almeno fino alla prossima glaciazione?.. o al prossimo asteroide?!

AP: La fiv punta giustamente sui giovani e noi attualmente ne abbiamo pochi… alcuni molto bravi, ma pochi. Se in futuro avremo più giovani la fiv ci considererà di più. Finora l’unica idea innovativa è quella del team racing di Ledro. Ottime anche le iniziative di Fantoni e Gerin per attirare campioni di altre classi (su tutte portare Coccoluto ai mondiali juniores) ma bisogna lavorare di più sulla base. Organizzare più snipe day magari trovando barche in prestito ed accordandosi con gli istruttori di vela del proprio circolo. Far provare la nostra barca a quelli che terminano i corsi di vela, invitarli alle regate di circolo. Su questo Vittorio Bortolotti e Renato Bruni sono esempi da seguire.

sO: Secondo te perché abbiamo pochi giovani?

AP: Attirare giovani in snipe non è facile ma se in un circolo si veleggia tanto in snipe si riescono, a fatica, a coinvolgere… non è facile perché la nostra barca è pesante (per un ragazzo abituato al laser o al 420 è già scioccante tirarla su dallo scivolo e caricarla), non è atletica come altre e molti ragazzi preferiscono il windsurf (ad esempio mio figlio) o il laser. L’idea di Ledro del team racing promette bene e va assolutamente assecondata. A Caldonazzo ne abbiamo alcuni ma regatano soprattutto in laser. Sono riusciti a coinvolgerli un po’ e a portare quest’anno persino due barche all’italiano juniores… oltre che a qualche fancazzisti ed a qualche zonale. Poiché siamo una maggioranza di vecchi (o se vuoi diversamente giovani), un giovane che si trova da solo alle nostre cene non è che si diverta tantissimo. La nostra barca ha tuttavia dei grandi pregi: è tecnica, costa poco, ce ne sono tante in Italia, il clima non è super agonistico, la compagnia è ottima e alle regate fanno delle cene imperiali. Bisogna riuscire a creare un gruppo di giovani come lo siamo noi vecchi. Sono convinto che una volta creato un gruppetto di giovani, altri giovani entreranno nella classe senza essere spaventati (perdonami il termine) dal vecchiume.
E su questo, come su tutto il resto, massima disponibilità ad accogliere idee da qualsiasi socio, non mi interessa che sia capitano, delegato, campione del mondo, amico del nonno del vicino di Paul Elvstrom.

sO: Allenamenti?
 
AP:  Ci sono snipisti che si allenano e hanno risultati, ma la maggioranza ci va la domenica e non ha mai fatto un allenamento. Quelli che sono i miei due obiettivi prioritari li ho detti sopra. In sostanza che si tratti di vela domenicale, o di qualificazione per il campionato del mondo assoluto, a me importa che sia in snipe. Deve però esserci rispetto reciproco e i vip come li chiama Vittorio Bortolotti devono essere disponibili a trasmettere le proprie conoscenze senza sentirsi superiori. Mi fa male solo vedere tante barche ferme, non solo della nostra classe, nei Circoli tutta l’estate.

sO: E se cala ulteriormente la partecipazione alle nazionali e soprattutto al Campitaliano?

AP: Fare le nazionali e l’italiano costa ed il livello è alto. L’offerta delle regate deve essere diversificata. Non ci sono solo le nazionali e il campitaliano, ci sono anche le regate di circolo e il campionato zonale. A seconda del tuo livello e del tuo portafoglio scegli a quali regate partecipare. Finora è sembrato che l’unico obiettivo sia quello di avere tante barche alle nazionali.
L’obiettivo secondo me deve essere fare tanta attività non fare esclusivamente numeri alle nazionali. Se ci riuscissimo a liberare di questa specie di schiavitù psicologica, se tornassimo a sostenere TUTTA l’attività, in primis quella di base, e non solo quella di alto livello, allora spontaneamente cambieremmo passo, e le Nazionali ed il Campitaliano con pochi numeri, diventerebbero un ricordo. Non sto dicendo nulla di nuovo, i Campitaliani con tante barche ce li ricordiamo tutti, e di cosa credi fossero frutto? Poi è cambiato l’atteggiamento nei confronti dell’attività di base, ed ecco il risultato! Certo la crisi economica ha dato una mano, ma smettiamola di nasconderci dietro alle solite scuse: se ci sono zone dove l’attività, nonostante la crisi, cresce, ed altre dove è alla canna del gas, vuol dire che la determinante non è la crisi, ma come viene interpretata l’attività, e di esempi, dentro il nostro Paese, ne abbiamo diversi, e tutti molti significativi. Ecco, ho detto che voglio prendere le cose buone, e cercare di aggiustare quelle che hanno evidentemente deragliato, ed un’ottima maniera sarà andare nelle Zone che stanno crescendo, e capirne le ragioni, e poi in quelle che stanno calando, e capirne le ragioni, e se magari c’è modo di aggiustare il tiro.

sO: in questi anni abbiamo avuto ampia dimostrazione di come la Classe Snipe vada a pennello a quelli che per “n” ragioni smettono di fare vela agonistica giovanile, o si rompono di stare sui barconi: secondo te non sarebbe il caso di concentrare gli sforzi di “promozione” della Classe su questo enorme bacino di velisti, anziché stare a correre dietro agli Jr., consapevoli che tanto, finche la FIV non imporrà a Circoli ed Allenatori di includere lo snipe tra la barche dell’attività giovanile, sarà solo tempo, fatica e denaro perso?! Cosa pensi a riguardo? Continuiamo a sbattere contro il muro di gomma? oppure?

AP: Bisogna lavorare sulla comunicazione. So che ci sono molti con molte idee a riguardo, per quel che mi riguarda, devono solo fare lo sforzo di venire a condividerle, di sicuro non scarterò nessuna idea solo perché chi la porta non è un mio commensale. Era nato Gardasnipe che dopo ogni regata emetteva un comunicato stampa e lo inviava alle riviste di vela. Silvia Pederiva poi faceva anche una rassegna stampa… ma era il 2007.. poi la cosa è stata lasciata morire. Perché Silvia che ho sentito in questi giorni non è stata coinvolta? Ciò non vuole ovviamente dire che Silvia avrà la delega alla comunicazione ma potrà collaborare con Fantoni.

sO: Al momento la Classe Italiana paga l’iscrizione alle regate internazionali agli equipaggi qualificati, ed anche a quelli “ripescati”, ossia quelli che vanno nel caso in cui qualche qualificato rifiuti. Ora, questo scherzo costa alla Classe buona parte dell’avanzo di cassa annuale della stessa. Non credi che sarebbe il caso spenderli in maniera un pelino più proficua.. tenendo conto anche di quei 120 soci proprietari che pagano, per avere in cambio degli.. stickers adesivi? Non saprei, cose tipo: un budget per la comunicazione sui media del settore? un contributo per organizzare clinic con allenatori a pagamento? un contributo per calmierare i costi di iscrizioni alle regate nazionali e al campitaliano, pretendendo però i consueti standard cui siamo abituati? Un sostegno tangibile della Classe, e noi dei singoli privati, all’attività giovanile?

AP: Chi va all’estero deve essere aiutato e la classe dovrebbe spendere di più per loro se il bilancio lo consentisse. Bisogna provare a cercare sponsor (forse è già stato fatto) ma si deve continuare a cercare. Al momento i soldi sono pochi. Si può benissimo fare che si rimborsano i primi 3 o 4 e gli altri, se vogliono andare, se lo pagano, qualificati o ripescati. Vanno trovati più soldi ma non ridurrei i rimborsi e non farei fette troppo piccole da diventare ridicole… Toglierli no: sarebbe come ridurre gli stanziamenti della ricerca.
 Chi è ai vertici fa già dei clinic e se li paga, si paga le vele e le trasferte. Il rimborso a un mondiale è un piccolo riconoscimento. Favorendo la comunicazione tra tutti i soci, quando uno o due bravi si organizzano un clinic possono invitare altri così il costo si divide. Idee ne ho sentite tante, basta che chi le propone si metta al lavoro.

sO: Ma parliamo di “stazze”. Pensi sia il caso di riorganizzare i corsi stazzatori, oppure anche per te il problema non esiste-volemosebbene-taralli&vino?
A fine estate, come provocazione, è girata l’idea di far pagare 50,00€ a chi si presenta ad una regata del Trofeo Coppa Duca di Genova con vele da stazzare.. Non sarebbe una maniera efficiente di finanziare l’attività della Classe, magari evitando di mettere in croce ogni volta i pochissimi che non voltano le spalle a chi ha bisogno di stazzare una vela?
O preferisci la modalità attuale, col bollino del fee della SCIRA arrivato a 20,00€, quando la SCIRA lo vende a 5,00€ e le file di questuanti?

AP: Sapere che alle nazionali lavori gratis per la classe, magari sudando sotto il sole, mi fa enorme piacere. Scherzo. Ogni flotta ha o dovrebbe avere lo stazzatore di flotta che garantisce o dovrebbe garantire che tutte le barche e le vele siano stazzate. Se gli stazzatori di flotta lavorassero bene si potrebbe eliminare anche l’obbligo delle stazze all’italiano guadagnando almeno un giorno. Un altro problema è che molti si fanno portare le vele nuove alle nazionali. Secondo me il velaio potrebbe farsi stazzare le vele da uno stazzatore della sua zona prima di consegnarle… oppure mettere una tassa di 50€ per stazzare alle nazionali.. un sistema si può trovare.

sO: Ovviamente! Ma parliamo di voto di flotte..

(CONTINUA..)

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