Wednesday, October 19, 2011

..nADIR's iNNERVIEW! -pART 1-

NB: per chiarezza: sO sta per sNIPEOUT, AP sta per ANDREA PIAZZA..

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sO: Ciao Andrea, innanzitutto complimenti per la candidatura!
Come mai una simile iniziativa?
Una cena troppo pesante?
Un improvviso calo della pressione atmosferica?
Non c’era parcheggio sotto casa?
Scherzi a parte: decisione più di pancia o di testa?

AP: Ci sono due mondi nella classe snipe italiana. Quello delle nazionali e quello dei circoli. Si mugugna da molti lustri che l’attenzione dei Segretari sia quasi esclusivamente per il mondo delle nazionali. Ho deciso di candidarmi per dar voce anche a quelli che veleggiano quasi solo nei propri circoli. In passato ho fatto parte del mondo delle nazionali, ultimamente ho praticato prevalentemente l’attività di circolo. Penso di essere la persona giusta per unire i due mondi.

sO: Ma non hai il timore che la tua candidatura, in qualche modo, possa.. usiamo una parolona.. “spaccare” la Classe, la quale finora è stata, almeno formalmente, molto compatta?
Perché non hai fatto come hanno fatto altri prima di te? Perché non hai proposto le tue idee ai Segretari precedenti prima di candidarti?

AP: Come dicevo sopra la classe è già spaccata in due e gli elementi ponte siamo veramente pochi. In questi anni ho respirato un'aria di rassegnazione e molti che con energia hanno provato ad innovare (penso principalmente a Gardasnipe e al team racing di Ledro) si sono quasi spenti. Alcuni validissimi elementi come Roger, Bari, Bortolotti e altri molto mugugnanti. Diversi mi hanno chiesto se non tema di spaccare la Classe. E’ il concetto di Classe che va chiarito. Per molte Segreterie la Classe sono le Regate e i Campionati. I soci che fanno questo tipo di attività partecipano alla vita della Classe di serie A, gli altri sono considerati (o hanno l’impressione di essere considerati) di serie B e quindi sembra che partecipare all’italiano e alle nazionali sia determinante per essere un socio di serie A della classe… chi non esce dalla propria zona o proprio circolo sembra quasi non meritare  neppure il diritto di esprimere il proprio punto di vista. Per me invece la classe è fatta sia di regatanti di medio alto livello ma anche di molti soci di livello medio basso. Ho vissuto la vita della classe sia come socio di serie A che come socio di serie B per cui sono uno dei pochi che conosce veramente bene entrambi i mondi. C’è bisogno di UNIRE questi due mondi che si parlano troppo poco e soprattutto c’è bisogno che la serie A rispetti, dialoghi e concordi le scelte anche con la serie B (che mi pare essere la più numerosa). Insomma vorrei UNIRE una classe che attualmente è spaccata in due.


sO: Prendo spunto da quanto ho letto nella tua presentazione apparsa sul sito della Velica Trentina, che mi sono permesso di ri-linkare su questa stessa colonna.
Giustamente rendi il meritato tributo ad Alberto Perdisa per quanto ha fatto in questi 4 anni, per giunta tutt’altro che facili, vista la generale situazione economica, e facendolo fai ovviamente riferimento alla creatura di Alberto, ossia Il Piada Trophy, che come tutti sappiamo è sì relativamente nuovo, come evento, ma riscuote notevole e crescente successo grazie per l’appunto ad Alberto, e non dimentichiamo il lavoro di Johnny SouthBeach Estrella, quindi la domanda è praticamente automatica: Il Piada va alla grande, il circuito delle Nazionali 2011 ha visto coinvolte una quartantina di barche ad Anzio e Rimini, ben 60 a Caldonazzo, e più di 40 a Talamone.. niente male davvero, ma allora te come ce lo spieghi che il Campitaliano, che stante il nome dovrebbe essere la regata più importante della stagione, non è riuscito ad arrivare alla soglia dei 40 equipaggi sulla linea?
Mi spiego: problema di location? di periodo? altro?

AP: Trieste ha fatto la storia dello snipe ed ha ottimi regatanti ma a Trieste qualcosa non funziona. Non mi preoccupano molto i 40 equipaggi dell’italiano che, come dici tu, può essere dovuto al periodo o a qualche altra coincidenza sfavorevole, ma mi preoccupa molto di più la scarsa partecipazione alla loro ultima zonale. La prima cosa che farò, se sarò eletto, sarà andare a Trieste, poi anche a Rosignano e sul Lago Maggiore (ndr: altre località dove si è ridotta l’attività snipe) a parlare coi soci per vedere cosa si può fare e se è possibile dargli una mano.

sO: Abbiamo, come Classe, circa 135 barche iscritte.. a vedere i numeri, tolta la Nazionale di Caldonazzo, più della metà non si interessa al Trofeo Coppa Duca di Genova, pensi sia fisiologico, e va bene così, o pensi si possa fare qualcosa per migliorare certi numeri, nel qual caso: cosa?

AP: Ci sono troppe regate importanti e divertenti. La Duca di Genova (come trofeo in sé stesso) ed il Beccaccino d’Oro sono morti. Oggi conta la ranking list e la gente se ne frega se una regata è Duca di Genova o meno. A Rimini, a Sanremo, al German e al Piada la gente ci va anche se non è Duca di Genova. Il calendario è troppo fitto e concentrato nei primi mesi. Con la proliferazione delle flotte per avere più peso in assemblea il Beccaccino d’Oro è morto perché è difficile avere tre equipaggi bravi nella stessa flotta.


sO: Ci sono Classi che anche a causa della crisi stanno implodendo, ed altre che crescono, eppure la crisi c’è per tutti, quindi la differenza sta nel come vengono gestite, nel cosa fanno per promuovere l’attività. Ed il fenomeno è visibile ad ogni scala: nello snipe europeo ci sono Paesi che sono spariti, come la Danimarca,  la Norvegia si è dimezzata in pochi anni, gli altri vivacchiano, qualcuno cresce, qualcuno meno.
A livello Nazionale medesime dinamiche: alcune zone galleggiano più o meno sugli stessi numeri, alcune implodono, in altre lo snipe è sparito, in altre ancora, nonostante tutto, i numeri sono in crescita.. e la crisi c’è per tutti.
Il Commodoro Jiro Yamamoto, quando fu eletto alla guida del Board della SCIRA fece suo lo slogan dei no global (pensa te!!) ossia: think global, act local!
Non me ne frega nulla se sei favorevole o meno all’introduzione della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie, mi piacerebbe sapere, e non solo a me, cosa pensi di fare ( e se pensi di fare qualcosa) per sostenere l’attività locale, quindi: cosa?

AP: lo snipe, rispetto ad altre barche è economico e quindi nei momenti di crisi siamo agevolati. Se quando vengono organizzate le regate, oltre agli alberghi a 4 stelle, offriamo delle brande nei capannoni e facciamo convenzioni coi campeggi potremmo attirare anche regatanti provenienti da ceti sociali meno elevati e i giovani (che in genere hanno pochi soldi). Sarei venuto a Talamone ma il campeggio era chiuso e non c’era possibilità di aprire l’air camping. La pensione costava poco ma tra viaggio, due notti… Balle! Ho tirato il bidone al Bellotti perché se venivo a Talamone il Demattè mi fregava punti nella Fancazzisti cup e già ne avevo persi un casino a fare prua al Bellotti a Molveno…


sO: ubi major.. ma parliamo di assegnazione delle regate Nazionali..

(CONTINUA..)

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