..cAMPINVERNALE sNIPE dI aNZIO: pENULTIMA iURNATA..
Finalmente ad Anzio si è riusciti a tornare in acqua.
Non era affatto scontato: viste le previmeteo primaverili, correvamo rischio di incappare nel piano primaverile de 'rsindacoderoma.. qualcosa che se Roma avesse avuto a disposizione a suo tempo, adesso si parlerebbe latino da Capo Finisterre a Mosca!
Realizzato che il piano primavera non stava per essere attuato, abbiamo organizzato il solito pick volante alla stazione ostiense, dove ormai non ci si ferma più, ci si limita a rallentare.. Paola, che andavamo a raccogliere, era al solito molto riconoscibile: tra i molti che sonnecchiavano sui gradini fuori della stazione, era l'unica ad indossare un giubbotto salvaggente, dormendo poggiata ad una sacca stagna, con su un cartello con scritto "non sembra, ma sono proprio io! P."
La fuga verso Anzio fila veloce, l'ora è tale che i fagottari ed i devoti della domenica ancora non si vedono a giro, dulcis in fundo abbonda pure il parcheggio ma soprattutto la piastra del Bar Magala (così non è pubblicità) ancora non ha preso il tipico aroma di piastra del bar magala, aroma che la piastra impone ha qualsiasi pietanza ci venga riscaldata, renendo indistinguibili al palato un panino prosciutto e mozzarella da una baguette alla trippa&cozze!
Andando alle barche arrivano dalla Segreteria della regata notizie di controlli a tappeto su tessere FIV e polizze assicurative, alcuni tentano una fuga in tram, ma i tram, ad Anzio come altrove, non è che abbondino, altri si esibiscono in complessi costrutti quali la tessera pre-datata, altri ancora, a fronte dell'impossibilità dell'ennesimo adempimento (un giorno qualcuno mi spiegherà perchè pure 'sta assurda e inutile gabella!) se ne sono rimasti direttamente a dormire.
Noi ci mettiamo a tirare su le vele con Thelma che ancora aspetta Decoupage.. detta così potrebbe suonare oscura: il giorno prima stavamo tribolando con la leva spingialbero di Morbillo, la barca di Decoupage e Thelma, e abbiamo tribolato fino all'imbrunire, mancava solo da passare la cima dello spingiindietro e dare una serrata generale.. e per fare questo Decoupage aveva dato appuntamento a Thelma alle 8. in barca.. derubricato poi alle 9.. derubricato poi alle 9.30.. seguito da una chiamata, alle 9.45, di Decoupì che dichiarava "sto partendo".. gerundio aleatorio, che può volere dire tanto: sono salito in macchina.. quanto sto uscendo dal cesso e non trovo i pantaloni.. ma Thelma lo sa, e non è per questo che se ne andrà.. anzi, tira fuori un Sudoku vasto come una randa di un beccaccino, e si mette ad ammazzare il tempo ed alcuni passanti, mentre da lontano si comincia a percepire il ruggito dei post-bruciatori della Volvo-Focus(*) di Decoupage!
(*) la definizione fu, naturalmente, di Vanda.
Andiamo in acqua con un bel sole primaverile, e al solito con brezza leggera, roba che non si vedeva tanta brezza leggera lungo tutto un inverno da secoli.
In acqua molte assenze, chi per lavoro, chi per migrazioni, chi per qualche amnesia dell'ultim'ora (tipo il rinnovo della FIV.. ed il prodiere!).
La buona notizia è che nn ci sono i Laser, quella che azzera la precedente è che ci sono i 555.
Le condizioni sono praticabili, poca aria ma una volta tanto altrettanta onda, nonostante ciò la Barca Comitato girella intondo con un'indecisione che fa temere il peggio, ossia che aspettino che finisca tutto, per poi dare il via.. ma 'sta volta saremo fortunati!
La prima prova con la bandiera dei Laser su che non s'era capito perchè, quindi la sostituiscono con la nostra e si va.
Il vento, strano a dirsi, oscilla, di buoni 10° attorno ad una direzione media che consideriamo tale più per necessità che per effettiva proprietà.
Al solito le Sciure volano via, seguite da Ruben a bordo del suo Miniponodefoco, a bordo del quale Serena si va sempre più convincendo che le regate snipe si corrano sempre e solo al massimo con 5kt.. e va allungandosi la fila di quelli che attendono di vedere tale convinzione smentita!!
Noi cerchiamo di barcamenarci come possiamo. Per l'occasione sfoderiamo un fiocco nuovo di pacca, confezionato da Giorgio, che sembra fare da subito il suo, il casino e raccapezzarcisi con i salti, e nonostante il gran lavoro che cerchiamo di fare, alla boa prendiamo schiaffi tanto da quelli a destra quanto da quelli a sinistra.
In poppa si va giù abbastanza dritti, l'aria moscia non dà margini di recupero, e le uniche onde che si può provare a scendere sono quelle sollevate dagli allenatori dei 555, che vanno in giro per il campo arando il mare, mostrando un interesse per la regata (nostra) inferiore solo a quello dei loro discepoli per la regata (loro).
Nella seconda bolina le sciure continuano ad allungarsi, ed è chiaro che di prenderle non è storia!
Ce ne rendiamo conto quando le vediamo virare su un buono di 10° almeno, e prenderselo quindi in scarso, all'incrocio successivo sono ulteriormente avanti, quando è così o hai dei siluri a disposizione, oppure conviene farsene una ragione, e in fretta, e noi ce la facciamo alla boa di bolina, dove dentro ad un sx grosso come lo schifo della politica le vediamo strambare ed uscire mure a sx..
Ruby non è da meno, magari meno.. naif nelle scelte, ma non meno veloce, la nostra regata quindi diventa il solito elastico con giorgio, che si trova molto a suo agio con le bave, soprattutto di bolina, e che esce da un angolo con un bonus che nemmeno Citi Group, mentre noi tentiamo di riacciuffarlo in poppa, senza riuscire a fare altro che avvicinarci.
La seconda prova è funestata dai Laser: erano usciti tardi, convinti di non regatare, poi li hanno portati ad allenarsi dalle parti del campo di regata, ed hanno deciso di dargli la partenza.. genio e sregolatezza squisitamente anzioso!
Fortunatamente la regia è inappuntabile: tempo di far arrivare i 555 e abbiamo tutti perso i 5'!!
La seconda partenza è un po' più animosa della prima, ma senza scontri a fuoco.
Noi tentiamo di tenerci sulla destra, con Ruby e le Sciure appena più a destra, e Giorgio dalla parte opposta.. e come prima: noi alla ricerca di una direzione media che non c'è, e gli altri a legnarci a due mani.
Davanti sempre le Sciure e Ruby, ignoro se abbiano fatto scelte naif anche 'sta volta, inutile farsi il sanguinaccio.
Giorgio riusciamo ad acchiapparlo alla fine della prima bolina, di poppa, nonostante le bave, forse ci allunghiamo di qualcosa, la bolina successiva l'angolo non lo paga, e ci facilita il lavoro, mentre l'incremento di traffico per il campo di regata (555 e Laser hanno la boa di bolina più corta) comincia a dare qualche preoccupazione.
La terza prova, per la solita bizzaria di eolo, parte praticamente col vento della prima, ma le oscillazioni sono diventate più ampie, c'è qualche nodino di più, appena per tenere 4 chiappe sulla panca stabilmente, e noi cerchiamo di sfilarci dalla barca comitato, mentre le Sciure rimangono sotto le vele di Giorgio, e Ruben incrocia dietro determinato a darci il resto anche 'sto giro.. solo 'sta volta abbiamo realizzato che la direzione media del vento, in realtà, è una media variabile, e la presa di coscienza ci consente di lasciare i compari a ricamare il campo, mentre noi optiamo per un quasi bi-bordo che, assieme al pelo di pressione in più, ci regala la boa di bolina.
In poppa comincio a sudare come un diavolo in chiesa.
Abbiamo attaccate alle chiappe le Sciure, che in poppa sono più veloci, e dannatamente leggere, e ci vuole il pelazzo sullo stomaco per impedirmi di strambare e cercare di andarle a coprire da una parte che, stante la succitata direzione media, proprio non sembra azzeccarci nulla.
Alla boa di bolina dei 555 e Laser cominciano i dolori, perchè ci ritroviamo a scendere con loro, in una messe di copertoni che sembra uno sfasciacarrozze, e la sudorazione aumenta inesorabilmente.
Alla boa siamo riusciti a tenere sulle sciure, forse Ruben ci ha rosicchiato qualcosa, mentre Giorgio sembra aver sofferto più del solito.
Noi arriviamo interni, le Sciure da fuori.. con l'aria in calo ed i copertoni c'è tutto il tempo per.. l'arrivo di una raffica da dietro che ci spinge verso la boa con rapidità in attesa, che significa che siamo in ritardo, ciò nonostante riusciamo a sparecchiare tutto, ma ci costa qualche parrucca di cime in pozzetto, nulla di grave, subito dopo la boa siamo in grado di virare, e viriamo, anche per evitare la processione di 555 alla deriva che esce dalla boa mure a sx.. solo che dopo la virata, trovandoci mure a dritta, commettiamo l'errore fatale di prestare un po' troppa attenzione alle parrucche, e non abbastanza alla tregenda che si profila, sottoforma di un beccaccino, e due laser.. che scendono in poppa, sulle altre mure, e che io non vedo finchè non sento gridare: "Soffia!!!"
..generalmente quando si sente gridare qualcosa del genere ci si dovrebbe preoccupare, ed io mi preoccupo, ma non riesco a fare in tempo a fare altro, perchè quando alzo gli occhi mi trovo roberto in piedi, che con la punta di una daga da arrembaggio rivolta verso noi indica ad Angela (al timone) il punto esatto dove vuole che la loro prua si conficchi nella nostra fiancata!
La parola "fine" la dice Angela, quando Roberto le intima "Nessuna pietà, all'arrembaggio!", e lei, con glaciale ferocia partenopea risponde con un tombale e definitivo "vabbuò!"..
..il botto è tale che se ci ripenso mi vibrano ancora le otturazioni nei denti.
Fortunatamente c'è poca aria: a noi parte un pezzo di gel-coat sul bottazzo, piccolo, a 20cm dalla sartia di dx, e loro si fanno un bel dente nel dritto di prua.. il problema è che la sberla ci lascia frastornati, mentre da dietro si sente tintinnare di calici e tappi volare via, mentre le sciure, ruben e giorgio si aprono tipo cacciatori pellerossa per farci fare la fine del bisonte.
Andando via dalla scena del delitto mi becco anche gli improperi di Roberto, che in realtà erano rivolti alla laserista che gli aveva impedito di manovrare, in linea con noi, la quale, molto seraficamente, si diceva ignarante di qualsiasi sua responsabilità.. il che dimostra che:
1. hai ragazzini della scuola vela non spiegano una fava;
2. se gliela spiegano, questi non la capiscono;
3. stare a chiedere acqua ad un ragazzino della scuola vela è inutile: te sei su una barca che a secco pesa 3 volte più della sua, allora spianalo e basta: non perdi tempo, non ti rivoni la regata, e questo sicuramente se lo ricorderà.. anche la prossima volta!
La bolina, per noi, diventa un tremila-siepi, una corsa-dei-sacchi, tremila siepi.
Percarità, un po' ci aiutano, in primis Giorgio, che va di nuovo per angoli, e fortunatamente per noi la scelta non lo ripaga.
Alla boa di bolina, sudato come una partoriente, giriamo terzi, attaccati ai primi due che.. strambano!
Noi tiriamo giù dritti, loro ristrambano, noi pure, e siamo all'altezza della boa di bolina dei 555, con 'sti cosi che derivano fuori controllo sotto spi, indimenticabile la faccia delle sciure, alla nostr dx, che se ne vedono uno straorzagli verso la fiancata: bianche più dello spi dello straorzante!
E' così che ci ritroviamo incastrati tra due 555 sottovento, tra i quali, strapoggiando, cerchiamo di infilarci per andare a prendere aria pulita, mentre Ruben arriva da centro campo palla al piede.
L'operazione, inaspettatamente, riesce: con l'aria più pulita guadagnamo qualcosa sulle sciure, per giunta portandoci all'interno, mentre Ruben smette di precipitarci addosso.. e siamo quasi alla boa, ed io sudo talmente tanto che mi partono i tergicristalli!
Sembrava fatta, ed il fatto che usi l'imperfetto la dice lunga su quanto mi sbagliassi.
Alla "zona" abbiamo Ruben dietro di un paio di lunghezze, forse qualcosa di più, le sciure esterne, e una lunghezza e mezzo dietro, dobbiamo solo girare la boa e mettere la prua verso l'arrivo.. ed è a quel punto che un 555, con lo spi ancora mezzo su e del tutto privo di controllo, ci sbuca da sinistra, a gamba tesa, tesa e all'altezza dei denti, che riusciamo ad evitare allargando: fastidioso, molto, ma non letale, solo che dietro si tira un laserino che invece ci centra sulla prua e ci spinge oltre la boa, non solo, finisce anche per agganciarci col proprio bozzello della scotta randa allo strallo, Ruben ha la porta spalancata, le sciure saltano il 555 e passano pure loro, quando riusciamo a liberarci dalla piccola stronza (piccola si fa per dire..) la regata è finita.. e la madre della ragazzina è stata pubblicamente tirata in ballo, e quanno ce vo' ce vo'.
Filiamo a terra negli ultimi splendori di una bellissima giornata.. credo.. io sono impegnato a trovare nuove, barocche, combinazioni tra il sostantivo aggettivizzato "porco" e tutto il calendario ortodosso..
A terra Ruben viene a finirmi a colpi di banderillas, solo essendo notoriamente crudele usa lo stecchino di un cremino, dicendomi "La regata era tua".. non è credibile, non lo sarebbe nemmeno se non stesse ridendo tanto da doversi tenere la pancia.. mentre le sciure, insospettite dal fumo che ancora si leva dal palindromo, girano a distanza di sicurezza.
Arriva anche l'allenatore della ragazzina, che con fare molto gentile viene a dare spiegazioni scusandosi dell'accadduto e chiedendo comprensione, chiedo comprensione pure io, cercando di fargli comprendere che con 7 metri la bimba sarebbe tornata a terra, oltre che con l'invocazione alle inequivoche responsabilità materne, anche con la barca deliziosamente aperta in due.. magari farà tesoro della lezione.
Impagabile, a terra, la trollata di Von Tissel, che ad un Decoupage giustamente risentito per le pompate che aveva visto dare dal primo alla propria randa, si sente rispondere che in Tirreno ci sono delle onde enormi, mai viste così in Adriatico, e che quindi la pompata sull'onda si presentava se non come un'esigenza almeno come un imperativo morale.. la trollata è talmente grossa che finisce per auto-trollarsi pure Monsieur Decoupì.. del resto lo stesso Von Tissel ha poi tenuto a precisare che, le succitate onde, erano in effetti dalle parti di Cagliari, e le si aspettava ad Anzio per l'indomani nel primo pomeriggio.. trattavasi quindi di pompata preventiva.. credo!
La camurria finisce davanti al solito ettaro di pizza alla'ndivia, che sparge su tutto il necessario strato d'olio, compreso il verbale assembleare della flotta nettun d'orma, redatto sulla carta che la medesima pizza accoglieva.
Il Campionato Invernale Snipe di Anzio quindi si avvia al gran finale, e nn ricordo il bando ma ci potrebbe essere ancora un ulteriore scarto, ammesso che il 25 si riesca a regatare, e non è considerazione da poco, visto che il 25, ultima data dell'invernale quale recupero da pianoneve der sindaco, la data sarà anche la prima dello Zonale Snipe IV Zona, ragion per cui pare data per certa la presenza di una congrua quantità di altre beccacce, sia di quelle che hanno snobbato anzio per l'inverno sia di quelle che hanno svernato altrimenti, e speriamo che sia così davvero!
Non era affatto scontato: viste le previmeteo primaverili, correvamo rischio di incappare nel piano primaverile de 'rsindacoderoma.. qualcosa che se Roma avesse avuto a disposizione a suo tempo, adesso si parlerebbe latino da Capo Finisterre a Mosca!
Realizzato che il piano primavera non stava per essere attuato, abbiamo organizzato il solito pick volante alla stazione ostiense, dove ormai non ci si ferma più, ci si limita a rallentare.. Paola, che andavamo a raccogliere, era al solito molto riconoscibile: tra i molti che sonnecchiavano sui gradini fuori della stazione, era l'unica ad indossare un giubbotto salvaggente, dormendo poggiata ad una sacca stagna, con su un cartello con scritto "non sembra, ma sono proprio io! P."
La fuga verso Anzio fila veloce, l'ora è tale che i fagottari ed i devoti della domenica ancora non si vedono a giro, dulcis in fundo abbonda pure il parcheggio ma soprattutto la piastra del Bar Magala (così non è pubblicità) ancora non ha preso il tipico aroma di piastra del bar magala, aroma che la piastra impone ha qualsiasi pietanza ci venga riscaldata, renendo indistinguibili al palato un panino prosciutto e mozzarella da una baguette alla trippa&cozze!
Andando alle barche arrivano dalla Segreteria della regata notizie di controlli a tappeto su tessere FIV e polizze assicurative, alcuni tentano una fuga in tram, ma i tram, ad Anzio come altrove, non è che abbondino, altri si esibiscono in complessi costrutti quali la tessera pre-datata, altri ancora, a fronte dell'impossibilità dell'ennesimo adempimento (un giorno qualcuno mi spiegherà perchè pure 'sta assurda e inutile gabella!) se ne sono rimasti direttamente a dormire.
Noi ci mettiamo a tirare su le vele con Thelma che ancora aspetta Decoupage.. detta così potrebbe suonare oscura: il giorno prima stavamo tribolando con la leva spingialbero di Morbillo, la barca di Decoupage e Thelma, e abbiamo tribolato fino all'imbrunire, mancava solo da passare la cima dello spingiindietro e dare una serrata generale.. e per fare questo Decoupage aveva dato appuntamento a Thelma alle 8. in barca.. derubricato poi alle 9.. derubricato poi alle 9.30.. seguito da una chiamata, alle 9.45, di Decoupì che dichiarava "sto partendo".. gerundio aleatorio, che può volere dire tanto: sono salito in macchina.. quanto sto uscendo dal cesso e non trovo i pantaloni.. ma Thelma lo sa, e non è per questo che se ne andrà.. anzi, tira fuori un Sudoku vasto come una randa di un beccaccino, e si mette ad ammazzare il tempo ed alcuni passanti, mentre da lontano si comincia a percepire il ruggito dei post-bruciatori della Volvo-Focus(*) di Decoupage!
(*) la definizione fu, naturalmente, di Vanda.
Andiamo in acqua con un bel sole primaverile, e al solito con brezza leggera, roba che non si vedeva tanta brezza leggera lungo tutto un inverno da secoli.
In acqua molte assenze, chi per lavoro, chi per migrazioni, chi per qualche amnesia dell'ultim'ora (tipo il rinnovo della FIV.. ed il prodiere!).
La buona notizia è che nn ci sono i Laser, quella che azzera la precedente è che ci sono i 555.
Le condizioni sono praticabili, poca aria ma una volta tanto altrettanta onda, nonostante ciò la Barca Comitato girella intondo con un'indecisione che fa temere il peggio, ossia che aspettino che finisca tutto, per poi dare il via.. ma 'sta volta saremo fortunati!
La prima prova con la bandiera dei Laser su che non s'era capito perchè, quindi la sostituiscono con la nostra e si va.
Il vento, strano a dirsi, oscilla, di buoni 10° attorno ad una direzione media che consideriamo tale più per necessità che per effettiva proprietà.
Al solito le Sciure volano via, seguite da Ruben a bordo del suo Miniponodefoco, a bordo del quale Serena si va sempre più convincendo che le regate snipe si corrano sempre e solo al massimo con 5kt.. e va allungandosi la fila di quelli che attendono di vedere tale convinzione smentita!!
Noi cerchiamo di barcamenarci come possiamo. Per l'occasione sfoderiamo un fiocco nuovo di pacca, confezionato da Giorgio, che sembra fare da subito il suo, il casino e raccapezzarcisi con i salti, e nonostante il gran lavoro che cerchiamo di fare, alla boa prendiamo schiaffi tanto da quelli a destra quanto da quelli a sinistra.
In poppa si va giù abbastanza dritti, l'aria moscia non dà margini di recupero, e le uniche onde che si può provare a scendere sono quelle sollevate dagli allenatori dei 555, che vanno in giro per il campo arando il mare, mostrando un interesse per la regata (nostra) inferiore solo a quello dei loro discepoli per la regata (loro).
Nella seconda bolina le sciure continuano ad allungarsi, ed è chiaro che di prenderle non è storia!
Ce ne rendiamo conto quando le vediamo virare su un buono di 10° almeno, e prenderselo quindi in scarso, all'incrocio successivo sono ulteriormente avanti, quando è così o hai dei siluri a disposizione, oppure conviene farsene una ragione, e in fretta, e noi ce la facciamo alla boa di bolina, dove dentro ad un sx grosso come lo schifo della politica le vediamo strambare ed uscire mure a sx..
Ruby non è da meno, magari meno.. naif nelle scelte, ma non meno veloce, la nostra regata quindi diventa il solito elastico con giorgio, che si trova molto a suo agio con le bave, soprattutto di bolina, e che esce da un angolo con un bonus che nemmeno Citi Group, mentre noi tentiamo di riacciuffarlo in poppa, senza riuscire a fare altro che avvicinarci.
La seconda prova è funestata dai Laser: erano usciti tardi, convinti di non regatare, poi li hanno portati ad allenarsi dalle parti del campo di regata, ed hanno deciso di dargli la partenza.. genio e sregolatezza squisitamente anzioso!
Fortunatamente la regia è inappuntabile: tempo di far arrivare i 555 e abbiamo tutti perso i 5'!!
La seconda partenza è un po' più animosa della prima, ma senza scontri a fuoco.
Noi tentiamo di tenerci sulla destra, con Ruby e le Sciure appena più a destra, e Giorgio dalla parte opposta.. e come prima: noi alla ricerca di una direzione media che non c'è, e gli altri a legnarci a due mani.
Davanti sempre le Sciure e Ruby, ignoro se abbiano fatto scelte naif anche 'sta volta, inutile farsi il sanguinaccio.
Giorgio riusciamo ad acchiapparlo alla fine della prima bolina, di poppa, nonostante le bave, forse ci allunghiamo di qualcosa, la bolina successiva l'angolo non lo paga, e ci facilita il lavoro, mentre l'incremento di traffico per il campo di regata (555 e Laser hanno la boa di bolina più corta) comincia a dare qualche preoccupazione.
La terza prova, per la solita bizzaria di eolo, parte praticamente col vento della prima, ma le oscillazioni sono diventate più ampie, c'è qualche nodino di più, appena per tenere 4 chiappe sulla panca stabilmente, e noi cerchiamo di sfilarci dalla barca comitato, mentre le Sciure rimangono sotto le vele di Giorgio, e Ruben incrocia dietro determinato a darci il resto anche 'sto giro.. solo 'sta volta abbiamo realizzato che la direzione media del vento, in realtà, è una media variabile, e la presa di coscienza ci consente di lasciare i compari a ricamare il campo, mentre noi optiamo per un quasi bi-bordo che, assieme al pelo di pressione in più, ci regala la boa di bolina.
In poppa comincio a sudare come un diavolo in chiesa.
Abbiamo attaccate alle chiappe le Sciure, che in poppa sono più veloci, e dannatamente leggere, e ci vuole il pelazzo sullo stomaco per impedirmi di strambare e cercare di andarle a coprire da una parte che, stante la succitata direzione media, proprio non sembra azzeccarci nulla.
Alla boa di bolina dei 555 e Laser cominciano i dolori, perchè ci ritroviamo a scendere con loro, in una messe di copertoni che sembra uno sfasciacarrozze, e la sudorazione aumenta inesorabilmente.
Alla boa siamo riusciti a tenere sulle sciure, forse Ruben ci ha rosicchiato qualcosa, mentre Giorgio sembra aver sofferto più del solito.
Noi arriviamo interni, le Sciure da fuori.. con l'aria in calo ed i copertoni c'è tutto il tempo per.. l'arrivo di una raffica da dietro che ci spinge verso la boa con rapidità in attesa, che significa che siamo in ritardo, ciò nonostante riusciamo a sparecchiare tutto, ma ci costa qualche parrucca di cime in pozzetto, nulla di grave, subito dopo la boa siamo in grado di virare, e viriamo, anche per evitare la processione di 555 alla deriva che esce dalla boa mure a sx.. solo che dopo la virata, trovandoci mure a dritta, commettiamo l'errore fatale di prestare un po' troppa attenzione alle parrucche, e non abbastanza alla tregenda che si profila, sottoforma di un beccaccino, e due laser.. che scendono in poppa, sulle altre mure, e che io non vedo finchè non sento gridare: "Soffia!!!"
..generalmente quando si sente gridare qualcosa del genere ci si dovrebbe preoccupare, ed io mi preoccupo, ma non riesco a fare in tempo a fare altro, perchè quando alzo gli occhi mi trovo roberto in piedi, che con la punta di una daga da arrembaggio rivolta verso noi indica ad Angela (al timone) il punto esatto dove vuole che la loro prua si conficchi nella nostra fiancata!
La parola "fine" la dice Angela, quando Roberto le intima "Nessuna pietà, all'arrembaggio!", e lei, con glaciale ferocia partenopea risponde con un tombale e definitivo "vabbuò!"..
..il botto è tale che se ci ripenso mi vibrano ancora le otturazioni nei denti.
Fortunatamente c'è poca aria: a noi parte un pezzo di gel-coat sul bottazzo, piccolo, a 20cm dalla sartia di dx, e loro si fanno un bel dente nel dritto di prua.. il problema è che la sberla ci lascia frastornati, mentre da dietro si sente tintinnare di calici e tappi volare via, mentre le sciure, ruben e giorgio si aprono tipo cacciatori pellerossa per farci fare la fine del bisonte.
Andando via dalla scena del delitto mi becco anche gli improperi di Roberto, che in realtà erano rivolti alla laserista che gli aveva impedito di manovrare, in linea con noi, la quale, molto seraficamente, si diceva ignarante di qualsiasi sua responsabilità.. il che dimostra che:
1. hai ragazzini della scuola vela non spiegano una fava;
2. se gliela spiegano, questi non la capiscono;
3. stare a chiedere acqua ad un ragazzino della scuola vela è inutile: te sei su una barca che a secco pesa 3 volte più della sua, allora spianalo e basta: non perdi tempo, non ti rivoni la regata, e questo sicuramente se lo ricorderà.. anche la prossima volta!
La bolina, per noi, diventa un tremila-siepi, una corsa-dei-sacchi, tremila siepi.
Percarità, un po' ci aiutano, in primis Giorgio, che va di nuovo per angoli, e fortunatamente per noi la scelta non lo ripaga.
Alla boa di bolina, sudato come una partoriente, giriamo terzi, attaccati ai primi due che.. strambano!
Noi tiriamo giù dritti, loro ristrambano, noi pure, e siamo all'altezza della boa di bolina dei 555, con 'sti cosi che derivano fuori controllo sotto spi, indimenticabile la faccia delle sciure, alla nostr dx, che se ne vedono uno straorzagli verso la fiancata: bianche più dello spi dello straorzante!
E' così che ci ritroviamo incastrati tra due 555 sottovento, tra i quali, strapoggiando, cerchiamo di infilarci per andare a prendere aria pulita, mentre Ruben arriva da centro campo palla al piede.
L'operazione, inaspettatamente, riesce: con l'aria più pulita guadagnamo qualcosa sulle sciure, per giunta portandoci all'interno, mentre Ruben smette di precipitarci addosso.. e siamo quasi alla boa, ed io sudo talmente tanto che mi partono i tergicristalli!
Sembrava fatta, ed il fatto che usi l'imperfetto la dice lunga su quanto mi sbagliassi.
Alla "zona" abbiamo Ruben dietro di un paio di lunghezze, forse qualcosa di più, le sciure esterne, e una lunghezza e mezzo dietro, dobbiamo solo girare la boa e mettere la prua verso l'arrivo.. ed è a quel punto che un 555, con lo spi ancora mezzo su e del tutto privo di controllo, ci sbuca da sinistra, a gamba tesa, tesa e all'altezza dei denti, che riusciamo ad evitare allargando: fastidioso, molto, ma non letale, solo che dietro si tira un laserino che invece ci centra sulla prua e ci spinge oltre la boa, non solo, finisce anche per agganciarci col proprio bozzello della scotta randa allo strallo, Ruben ha la porta spalancata, le sciure saltano il 555 e passano pure loro, quando riusciamo a liberarci dalla piccola stronza (piccola si fa per dire..) la regata è finita.. e la madre della ragazzina è stata pubblicamente tirata in ballo, e quanno ce vo' ce vo'.
Filiamo a terra negli ultimi splendori di una bellissima giornata.. credo.. io sono impegnato a trovare nuove, barocche, combinazioni tra il sostantivo aggettivizzato "porco" e tutto il calendario ortodosso..
A terra Ruben viene a finirmi a colpi di banderillas, solo essendo notoriamente crudele usa lo stecchino di un cremino, dicendomi "La regata era tua".. non è credibile, non lo sarebbe nemmeno se non stesse ridendo tanto da doversi tenere la pancia.. mentre le sciure, insospettite dal fumo che ancora si leva dal palindromo, girano a distanza di sicurezza.
Arriva anche l'allenatore della ragazzina, che con fare molto gentile viene a dare spiegazioni scusandosi dell'accadduto e chiedendo comprensione, chiedo comprensione pure io, cercando di fargli comprendere che con 7 metri la bimba sarebbe tornata a terra, oltre che con l'invocazione alle inequivoche responsabilità materne, anche con la barca deliziosamente aperta in due.. magari farà tesoro della lezione.
Impagabile, a terra, la trollata di Von Tissel, che ad un Decoupage giustamente risentito per le pompate che aveva visto dare dal primo alla propria randa, si sente rispondere che in Tirreno ci sono delle onde enormi, mai viste così in Adriatico, e che quindi la pompata sull'onda si presentava se non come un'esigenza almeno come un imperativo morale.. la trollata è talmente grossa che finisce per auto-trollarsi pure Monsieur Decoupì.. del resto lo stesso Von Tissel ha poi tenuto a precisare che, le succitate onde, erano in effetti dalle parti di Cagliari, e le si aspettava ad Anzio per l'indomani nel primo pomeriggio.. trattavasi quindi di pompata preventiva.. credo!
La camurria finisce davanti al solito ettaro di pizza alla'ndivia, che sparge su tutto il necessario strato d'olio, compreso il verbale assembleare della flotta nettun d'orma, redatto sulla carta che la medesima pizza accoglieva.
Il Campionato Invernale Snipe di Anzio quindi si avvia al gran finale, e nn ricordo il bando ma ci potrebbe essere ancora un ulteriore scarto, ammesso che il 25 si riesca a regatare, e non è considerazione da poco, visto che il 25, ultima data dell'invernale quale recupero da pianoneve der sindaco, la data sarà anche la prima dello Zonale Snipe IV Zona, ragion per cui pare data per certa la presenza di una congrua quantità di altre beccacce, sia di quelle che hanno snobbato anzio per l'inverno sia di quelle che hanno svernato altrimenti, e speriamo che sia così davvero!
PS: e dopo tutte 'ste cazzate un po' di vela vera..
..ed un augurio per la prossima stagione!
..ed un augurio per la prossima stagione!
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