Fosco Santini'09 -the chronicle..-
Ammetto che per ragioni squisitamente scaramantiche, mi ero ben guardato dallo sbirciare le previmeteo per il Fosco Santini, solo che la mattina del sabato, svegliato da un gran tuonare, mi sono reso conto che il buon proposito si era rivelato, come sovente accade, del tutto inutile.
Arrivo al sabbazzietto che la situazione è ben chiara ancora prima di aver visto la superficie del lago: già sulla cassia c’era da andare scarrellati! Il sabbazzietto lo trovo “finto-deserto”, nel senso che era pieno di gente seppur perfettamente mimetizzata per i 5000mq e spicci di verzura del circulo.
L’aria pompa da sud, il che vuol dire che davanti al circolo c’è qualche centinaio di metri di acqua piatta e ridosso, oltre la quale si stende una riga oltre la quale rotolano gioiose ochette grosse come vacche.
Il Fosco Santini lo corrono Dinghy12” e Finn, e per i Dinghy è chiaro che c’è poco da fare, stante i limiti di vento previsti dalla Classe. Per i Finn invece non ci sono limiti ma il passaggio di nuvole basse e gonfie da sud induce il CdR ad una ragionata prudenza.
La prima parte della mattina si snocciola così, alla come viene: i mezzi sono pronti, le iscrizioni in corso, ogni tanto si esce a prendere qualche misurazione del vento, che in “zona campo di regata” spira sui 12m/sec, qualcosa di più nelle raffiche. Con la mattina che si attarda sembra che qualche metro molli, stiamo lì per vedere se si riesce a far regatare i Finn, e invece va su la “N” e senza starci a pensare su quelli dell’assistenza si reciclano velisti e come nulla escono 3 beccacce a fare qualche planatazza. Per l’occasione isso a prua nientemeno che Passerottino, dò anche una tirata alle sartie, giusto cautelativamente, col risultato che avremmo potuto serenamente lasciare a terra le cinghie.
Con Passerottino si decide di partire per un bordo trans-braccianese a palla-de-fuego. Tiriamo dritti verso metà lago planando con giaiezza, salvo i buchi di vento dove quasi ci tiriamo il palindromo in testa1 Stante il sud che sta spirando, il traverso coincide con l’ortordromica sabbazzietto-planet.
Arriviamo dall’altra parte in una mezz’ora, troviamo solo due esimi locali intenti a far inventari di vele, peccato.. giriamo la prua, passaggio al traverso dell’AVB sperando in maggior fortuna, ma tutto deserto anche lì, mentre da dietro la rocca di bracciano scappano fuori cumuli sempre più nembi. Ripartiamo tenendoci alti verso Vigna di Valle, attraversiamo un paio di buchi d’aria enormi, poi più o meno al traverso dell’AVVV, ma molto molto fuori, ci investe una raffica che ci regala una breve ma non brevissima parentesi carnascialesca da Nano-VOR.. al traverso di Anguillara è già tutto finito, apparecchiamo tangone e scendiamo verso il sabbazzietto cercando di evitare ingavonamenti spettacolari, dove arriviamo dispiaciuti si per l’annullamento ma se non altro rinfrancati dalla gita trans-lacuale, con l’eccellente insalata di riso preparata dalla nostra First Lady che sovente ci torna ancora a fare visita!
La mattina dopo la situazione sembra migliore, ma non tanto, più per il cielo gonfio che per il vento, che c’è ma che è molto meno convinto, e decisamente più ballerino. Riparte subito il carosello delle misurazioni del vento in zona campo-di-regata, mentre i mezzi appoggio sono già tutti alla ruota in rada.
Si fà, non si fà, alla fine si fà un tentativo: usciamo tutti con i dinghy che vengono tenuti a terra. Verso Bracciano il cielo sembra aprirsi, alla fine come spesso accade bisogna crederci, almeno un pò.
Esce pure il glorioso "Nabuccodonosor", dove come ogni volta si compie quel "miracolo di zzippaggio" che consente di avere a bordo "tutto" Mano, per l'occasione coadiuvato da LongJohnSimoncino, che dopo 2 preghiere, 4 strappi e qualche moccolo-silente rivolto al motore, trottano allegri verso il Lago!
Si tira giù il campo per far partire i finn con un 190° che ci crede poco e via via sempre meno, con l’aria che cala e il cielo che si apre vengono chiamati fuori i dinghy, i finn sono appena partiti per la loro prima prova.
Col cielo che diventa via via azzurro l’aria comincia ad andare a destra. Partono pure i dinghy, che sullo stesso percorso dei finn fanno un giro di meno.
Nella prima prova in gran spolvero il nostro Presidente (che corre nei Dinghy), che gira due boe primo e poi si trova a guardare il pozzetto della sua barca da fuori a causa di un malaugarato inciampo che gli costerà la regata, un vero peccato!.. comunque siamo riusciti a recuperare la scarpa causa della quasi scuffia, col tacco rotto.. un 12, giusto per la cronaca!!
Il destro è stabile quel tanto da richiedere uno spostamento e via per la seconda prova.
Nei dinghy corre pure la nostra Sara, che più si tranquillizza più scala posizioni, ed infatti la seconda prova va già molto meglio della prima, e con il cielo ormai blu pieno affrescato di innocui cirretti bianchi spara una terza prova da antologia, con un IV posto a distanza siderale dal 5 guadagnato in cima alla prima bolina ed egregiamente mantenuto, continuando a staccare gli inseguitori, per tutto il resto della regata!
Per quando arriva il momento di tornare a terra il lago ci sta regalando ormai una di quelle giornate che un angolosassone definirebbe “GLORIOSE”: 6m/sec di brezza tipida e profumata di bosco e campi falciati di fresco, sole caldo, cielo azzurro e acqua tanto piatta quanto blu.. e poi si chiedono perchè a Bracciano vengono a regatare da tutto il Pianeta!!
Mentre Mano e LongJohnSimoncino, con la scusa di scortare i dinghy che rientrano al sabbazzietto, conducono scellerati test di velocità a bordo del “Nabuccodonosor”, per altro uscendone tutti incolumi (ossia mezzo ed equipaggio), con Silvio chiudiamo la giornata con un giro di “controllo” di quelli con solo 30cm di carena ed il piede del motore in acqua, giusto per essere sicuri che tutti i partecipanti siano rientrati ai loro circoli o siano sulla via dei..confesso che l'apprezzamento che nutro per questi "giri" (uno all'anno.. al Fosco Santini, e basta!!) mi ha ormai indotto a rassegnarmi all'evidenza: dentro di me, latente e silenzioso ma inesorabile come una cartella esattoriale, alberga pure un gommonaro.. sigh!!
A terra disarmamento complessivo, i mezzi filano dritti nei loro rimessaggi mentre escono le classifiche e la premiazione che precede la cena, che al Fosco Santini è un appuntamento ancora più immancabile di quanto lo siano le generiche “cene-sabbazziesche”.
Mentre sul lago annotta ci godiamo gli ultimi scampoli che sono le 21 passate ed è ancora chiaro, in un delirio di amatriciana e fiori di zucca fritti sul momento!
L’edizione 2009 la portiamo a casa con tre prove valide, nonostante tutto, ossia il meteo contrario nonostante la stagione ormai avanzata, peccato, ma è andata benissimo comunque!
Un sentito ringraziamento va a tutti i partecipanti ed ai soci che hanno contribuito alla riuscita dell'evento.. tra i quali menzione d'onore per il nostro Passerottino, che è stato individuato come "il più assiduo frequentatore della front-line del buffet!!".. chi l'avrebbe mai detto??
Arrivo al sabbazzietto che la situazione è ben chiara ancora prima di aver visto la superficie del lago: già sulla cassia c’era da andare scarrellati! Il sabbazzietto lo trovo “finto-deserto”, nel senso che era pieno di gente seppur perfettamente mimetizzata per i 5000mq e spicci di verzura del circulo.
L’aria pompa da sud, il che vuol dire che davanti al circolo c’è qualche centinaio di metri di acqua piatta e ridosso, oltre la quale si stende una riga oltre la quale rotolano gioiose ochette grosse come vacche.
Il Fosco Santini lo corrono Dinghy12” e Finn, e per i Dinghy è chiaro che c’è poco da fare, stante i limiti di vento previsti dalla Classe. Per i Finn invece non ci sono limiti ma il passaggio di nuvole basse e gonfie da sud induce il CdR ad una ragionata prudenza.
La prima parte della mattina si snocciola così, alla come viene: i mezzi sono pronti, le iscrizioni in corso, ogni tanto si esce a prendere qualche misurazione del vento, che in “zona campo di regata” spira sui 12m/sec, qualcosa di più nelle raffiche. Con la mattina che si attarda sembra che qualche metro molli, stiamo lì per vedere se si riesce a far regatare i Finn, e invece va su la “N” e senza starci a pensare su quelli dell’assistenza si reciclano velisti e come nulla escono 3 beccacce a fare qualche planatazza. Per l’occasione isso a prua nientemeno che Passerottino, dò anche una tirata alle sartie, giusto cautelativamente, col risultato che avremmo potuto serenamente lasciare a terra le cinghie.
Con Passerottino si decide di partire per un bordo trans-braccianese a palla-de-fuego. Tiriamo dritti verso metà lago planando con giaiezza, salvo i buchi di vento dove quasi ci tiriamo il palindromo in testa1 Stante il sud che sta spirando, il traverso coincide con l’ortordromica sabbazzietto-planet.
Arriviamo dall’altra parte in una mezz’ora, troviamo solo due esimi locali intenti a far inventari di vele, peccato.. giriamo la prua, passaggio al traverso dell’AVB sperando in maggior fortuna, ma tutto deserto anche lì, mentre da dietro la rocca di bracciano scappano fuori cumuli sempre più nembi. Ripartiamo tenendoci alti verso Vigna di Valle, attraversiamo un paio di buchi d’aria enormi, poi più o meno al traverso dell’AVVV, ma molto molto fuori, ci investe una raffica che ci regala una breve ma non brevissima parentesi carnascialesca da Nano-VOR.. al traverso di Anguillara è già tutto finito, apparecchiamo tangone e scendiamo verso il sabbazzietto cercando di evitare ingavonamenti spettacolari, dove arriviamo dispiaciuti si per l’annullamento ma se non altro rinfrancati dalla gita trans-lacuale, con l’eccellente insalata di riso preparata dalla nostra First Lady che sovente ci torna ancora a fare visita!
La mattina dopo la situazione sembra migliore, ma non tanto, più per il cielo gonfio che per il vento, che c’è ma che è molto meno convinto, e decisamente più ballerino. Riparte subito il carosello delle misurazioni del vento in zona campo-di-regata, mentre i mezzi appoggio sono già tutti alla ruota in rada.
Si fà, non si fà, alla fine si fà un tentativo: usciamo tutti con i dinghy che vengono tenuti a terra. Verso Bracciano il cielo sembra aprirsi, alla fine come spesso accade bisogna crederci, almeno un pò.
Esce pure il glorioso "Nabuccodonosor", dove come ogni volta si compie quel "miracolo di zzippaggio" che consente di avere a bordo "tutto" Mano, per l'occasione coadiuvato da LongJohnSimoncino, che dopo 2 preghiere, 4 strappi e qualche moccolo-silente rivolto al motore, trottano allegri verso il Lago!
Si tira giù il campo per far partire i finn con un 190° che ci crede poco e via via sempre meno, con l’aria che cala e il cielo che si apre vengono chiamati fuori i dinghy, i finn sono appena partiti per la loro prima prova.
Col cielo che diventa via via azzurro l’aria comincia ad andare a destra. Partono pure i dinghy, che sullo stesso percorso dei finn fanno un giro di meno.
Nella prima prova in gran spolvero il nostro Presidente (che corre nei Dinghy), che gira due boe primo e poi si trova a guardare il pozzetto della sua barca da fuori a causa di un malaugarato inciampo che gli costerà la regata, un vero peccato!.. comunque siamo riusciti a recuperare la scarpa causa della quasi scuffia, col tacco rotto.. un 12, giusto per la cronaca!!
Il destro è stabile quel tanto da richiedere uno spostamento e via per la seconda prova.
Nei dinghy corre pure la nostra Sara, che più si tranquillizza più scala posizioni, ed infatti la seconda prova va già molto meglio della prima, e con il cielo ormai blu pieno affrescato di innocui cirretti bianchi spara una terza prova da antologia, con un IV posto a distanza siderale dal 5 guadagnato in cima alla prima bolina ed egregiamente mantenuto, continuando a staccare gli inseguitori, per tutto il resto della regata!
Per quando arriva il momento di tornare a terra il lago ci sta regalando ormai una di quelle giornate che un angolosassone definirebbe “GLORIOSE”: 6m/sec di brezza tipida e profumata di bosco e campi falciati di fresco, sole caldo, cielo azzurro e acqua tanto piatta quanto blu.. e poi si chiedono perchè a Bracciano vengono a regatare da tutto il Pianeta!!
Mentre Mano e LongJohnSimoncino, con la scusa di scortare i dinghy che rientrano al sabbazzietto, conducono scellerati test di velocità a bordo del “Nabuccodonosor”, per altro uscendone tutti incolumi (ossia mezzo ed equipaggio), con Silvio chiudiamo la giornata con un giro di “controllo” di quelli con solo 30cm di carena ed il piede del motore in acqua, giusto per essere sicuri che tutti i partecipanti siano rientrati ai loro circoli o siano sulla via dei..confesso che l'apprezzamento che nutro per questi "giri" (uno all'anno.. al Fosco Santini, e basta!!) mi ha ormai indotto a rassegnarmi all'evidenza: dentro di me, latente e silenzioso ma inesorabile come una cartella esattoriale, alberga pure un gommonaro.. sigh!!
A terra disarmamento complessivo, i mezzi filano dritti nei loro rimessaggi mentre escono le classifiche e la premiazione che precede la cena, che al Fosco Santini è un appuntamento ancora più immancabile di quanto lo siano le generiche “cene-sabbazziesche”.
Mentre sul lago annotta ci godiamo gli ultimi scampoli che sono le 21 passate ed è ancora chiaro, in un delirio di amatriciana e fiori di zucca fritti sul momento!
L’edizione 2009 la portiamo a casa con tre prove valide, nonostante tutto, ossia il meteo contrario nonostante la stagione ormai avanzata, peccato, ma è andata benissimo comunque!
Un sentito ringraziamento va a tutti i partecipanti ed ai soci che hanno contribuito alla riuscita dell'evento.. tra i quali menzione d'onore per il nostro Passerottino, che è stato individuato come "il più assiduo frequentatore della front-line del buffet!!".. chi l'avrebbe mai detto??
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