Che sarebbe stato un week end dannatamente lungo e tutt’altro che leggero era chiaro da tempo.. più o meno dal martedì precedente, quando sotto una pioggerellina britannica, incoerente con un cielo monsonico, si è trattato di andare a caricare la beccaccia che sarebbe stata esposta, e se ne è avuta la conferma il sabato successivo, cercando di orientarsi in quella landa desolata e brulicante di gente, battuta da una tramontana non gelida ma tutt’altro che piacevole (battuta sia la gente che la landa desolata), chiamata “parcheggio”, nel tentativo di raggiungere l’apposito ingresso della grande prima del “Big Blu”(*)!
(*)A proposito, per quanto la lettera “B” sia la seconda dell’alfabeto latino, i gentili lettori tengano a mente, nel caso in cui intendano recarsi alla prossima edizione del “Big Blu”, che la lettera “B” associata al numero “1” presuppone che anche la precedente lettera “A” sia associata ad uno o più numeri, dettaglio questo che, calato nella realtà dei parcheggi dei grandi poli fieristici, nulla dice in merito alla distanza dell’area “B1” dall’accesso alla relativa area espositiva.. avvertiti!Il “Big Blu” (come dimostra la foto, l’assenza della “e” non è un refuso!.. per lo meno non di chi scrive!!)) è il non proprio originalissimo nome dato al primo Salone Nautico di Roma.
In realtà Roma e le aree limitrofe a vocazione cantieristico/diportistica hanno avuto da sempre qualche fiera del settore, anzi del sotto-settore, perchè a causa della cronica mancanza di spazi fisici e mentali si finiva sempre col proporre una miriade di piccoli eventi: il salone del gommone, quello del salpancore, quello della maschera in silicone, quello del mezzo-marinaio etc.
Col “Big Blu” invece si è voluto voltare pagina e con la forza degli spazi e delle infrastrutture del nuovo polo fieristico della capitale, realizzato tra l’autostrada Roma-Fiumicino, la Via Portuense ed il corso del fiume Tevere, a mezza via tra il GRA e l’aeroporto Leonardo da Vinci, in quella che fino alla recente ondata edificatoria era ancora una ridente area verde con pascoli, canneti e cavalli allo stato brado(1), ha visto la luce il primo evento della nautica capitolina “all in one”, un’unica kermesse che ha raccolto tutti (o quasi) gli addetti ai lavori e che, a giudicare dall’effetto “termitaio-preso-a-calci” manifestatosi prima nel parcheggio poi nei padiglioni, ha riscosso un successo di presenze ben al di là delle aspettative(2).
Trattandosi di mare, gioco forza(3) ci è finita dentro anche la vela, passando oltretutto dalla porta della vela agonistica (leggi FIV), la quale è stata dotata di un intero padiglione dove, dopo avere collocato una piscina autoportante di superficie tale da ingenerare l’invidia di TUTTI i presenti,
dotata di ventilatori per il sollazzo dei bimbi messi a girare
in deriva, e dopo aver raccolto da presso tutti i suoi gioielli olimpici, scatenando in molti lo stupore per la quantità di tavole a vela esistenti, ha trovato anche lo spazio e la volontà per dedicare parte di tale spazione (leggi: spazio grande quante un padiglione) alle classi non olimpiche, raccolte queste in parata tra l’area di riscaldamento e l’area di gara del contest di rowing-elettrico (disciplina inaspettatamente rumorosa quest’ultima), e presenti in forze con tutte le Classi non olimpiche più attive in Zona, più alcune incursioni di natura strettamente commerciale(4)
A contendersi il ruolo di prima donna tra le non olimpiche, come accade sovente anche sui campi di regata della IV Zona, lo Snipe, il Fireball ed il Contender(5), i secondi ed i terzi con gran sfoggio di materiale illustrativo e gadgettame-di-Classe-vario, a riprova della considerazione nella quale queste due Classi abbiano tenuto l’evento, e noi altri armati della consueta buona volontà di quanti dei nostri si siano resi disponibili a dare una mano, chi portando proprie stampe, chi autoproducendo materiale illustrativo in quantità congrua, da accompagnare al sempre acchiappante SnipeNews curato da Antonio Bari, che come consueto è stato estremamente apprezzato soprattutto da quanti già masticanti di derive!
Ospite “cool” della parata di Classi non olimpiche era un impressionante FD fatto interamente di carbonio, coperto (letteralmente) da una distesa di spectra e bozzelli Harken
Carbo, montati rigorosamente su supporti di carbonio,
del quale qui c’è una ricca documentazione fotografica!!Alla vista di siffatto oggetto il primo commento dei prodieri è stato: “
Dove diavolo si mettono i piedi??”
Primo commento dei timonieri: “
ARGHHH!!!”
Notevole l’interesse suscitato dalla nostra beccaccia, che come sempre si scopre vittima della sindrome del “Sacro Graal”, non nel senso che dia l’immortalità a quanti ne bevano piuttosto nella più infelice accezione che tutti ammettono di averne sentito parlare almeno una volta, pur non avendo mai avuto occasione di farsi un’idea di come sia fatta.. e qui sarebbe troppo facile tornare sul nodo dell’insufficiente visibilità della nostra Classe (che2palle’sto nodo!!), quindi niente scivolate troppo facili su "soliti nodi" e con un taumaturgico acronimo capitolino quale ESGC si passa oltre (in attesa di (imminenti) tempi migliori) per rendere conto delle peculiarità della beccaccia che hanno più colpito il pubblico, e tra queste, che poi sono le solite:
- il boma molto alto (merito anche del confronto col Fireball parcheggiato di fianco);
- il fiocco tangonato;
In particolare il fiocco tangonato ha scatenato le reazioni più contrastanti.
Alcuni sono andati letteralmente in giuggiole nel vedere la facilità del sistema apparecchia-sparecchia-tangone, secondo diversi di questi molto economico grazie al basso ritmo di sostituzione dei prodieri che sembra garantire (rispetto ad altri sistemi più acrobatici), altri col sopracciglio estroflesso, manifestante il ritenere l’assenza dello spi una macchia indelebile per qualsiasi Classe.
Nessuno, va detto, è sembrato notare gli spigoli dello scafo, probabilmente ci si fa più caso vedendo la barca in acqua.
Tutti, o quanto meno la stragrandissima maggioranza, si sono avvicinati e con fare più o meno da congiurati hanno chiesto quanto costasse la beccaccia, oltretutto col manifesto timore di avere innanzi dei “venditori” di beccacce, in particolare venditori proprio di quella beccaccia esposta, e questo è un altro aspetto di cui tenere conto in eventuali ripetizioni l’anno venturo, ossia mettere visivamente in chiaro che trattasi di “Associazione di Classe” e non di “cantiere/dealer”!
Un’altra perla, impensabile ometterla, è quella della “tecnicità”.. il tipo della tecnicità si avvicina simulando vaghezza, guarda, scruta, scruta con particolare cura le cime che vede sotto la coperta, attorno al piede d’albero, poi sbircia la coperta, presumibilmente un tentativo di capire a cosa serva cosa e soprattutto a chi e perchè, poi guarda meglio sotto la coperta, occasione nella quale deve definitivamente arrendersi e riconoscere a se stesso di non avere la più pallida idea di quel che stia guardando, e fa a mezza bocca al suo compare di merende (il tipo della tecnicità raramente gira da solo..).. “
questa è molto tecnica”..
..ora, che la beccaccia sia una barca tecnica ognuno lo può sostenere come e quando a piacimento e con qualsivoglia argomento, ma la cosa veramente deliziosa è dire “
questa è molto tecnica” piuttosto che esprimere un molto più onesto e veritiero “
porca miseria che casino! ma a che serve tutta quella roba!? non ci si capisce un tubo! chissà che deve essere l’impianto elettrico?!? fortuna che è sottotraccia!!”.. ma i saloni sono fatti anche per questo, nessuno se ne può dolere!
Sempre in tema di beccaccia, molto interesse ha incontrato l’
attività locale della IV Zona ed
il programma di allenamenti made in "
Sabbazzietto"presentato nella medesima occasione, molto interesse anche per un concetto di “deriva” che non sia necessariamente sinonimo di “classe olimpica”, confusione tanto diffusa e radicata tra molti regatanti (soprattutto di barcone) quanto infondata, con buona pace di quanti facciano di tutto per dare adito al contrario.
Il bilancio del “Big Blu” è stato in ultima analisi assolutamente ed innegabilmente positivo!
Probabilmente la presenza dello snipe al Big Blu non produrrà il raddoppio di beccacce sulla linea del prossimo Zonale, ma non esserci sarebbe stata un’idiozia grande almeno quanto quella di non credere fortemente e con ogni mezzo in questo genere di occasioni, quali e quanti frutti questa iniziativa poi darà non mancheremo di raccontarlo come se ne presenterà occasione.
L’entusiasmo tra quanti convenuti a dare una mano fa ben sperare anche per l’edizione dell’anno prossimo, in particolare è doveroso ringraziare il nostro Camerlengo Zonale e la sua Signora, come sempre in prima linea senza risparmiarsi mai per la Classe.
Mauro per avere portato la sua ammiratissima stampa e per avere presidiato più di tutti lo stand (noi non avevamo nemmeno le magliette della Classe ma eravamo gli unici ad avere un Campione del Mondo Master in dotazione!!).
Paolo per averci messo la barca che ritroverà più pulita di una sala operatoria.
Alberto, che finalmente sta per ritornare tra le boe e che è stato fondamentale nel metterci quanto necessario affinchè la barca di Paolo potesse essere esposta.
Gaetano per avere avviato i contatti con un nuovo cantiere (pare Cinese(6)) interessato a costruire beccacce, non prima di avere effettuato un controllo gratuito ai convenuti.
Silvia per le foto e per il “controllo di qualità” sul materiale informativo autoprodotto per l’occasione.
Mano che si è beccato le finali di rowing elettrico, il tentativo di record sui 100km (..o forse erano 1000..), e che ha tenuto un’interessantissima conferenza sulla fluidodinamica viscosa in sistemi differenziali aperti, alla quale non ho potuto assistere ma che pare abbia prodotto inconsulta gioia nei fortunati ascoltatori.
Luca che era venuto per staccare un po’ la presa e si è ritrovato in un gorgo di trattative serrate che nemmeno la borsa agroalimentare di Chicago e comunque il giorno dopo gli è andata pure peggio.
Ezio che finalmente sta per tornare tra noi dopo una lunga snipe-pausa!
Tutti gli amici che sono venuti a trovarci presso lo “snipe stand”, alcuni dei quali non si vedevano da tempo immemore, quelli del rowing-elettrico, che hanno garantito musica disco a volume inverecondo e temperatura dell’aria sempre sopra i 40°, oltre ad un congruo tasso di anidride carbonica, ad un profumo comprensibilmente non proprio di bucato fresco, ed alla neonata consapevolezza che per quanto sia salubre questa splendida disciplina ci sarà sicuramente qualche altra cosa da fare in palestra, la FIV per l’ospitalità (che ha dire il vero a felicemente stupito molti!) e per ultimi ma non da meno tutti quelli che ci siamo dimenticati..
A latere di tutto questo rutilante circonautico, si è anche chiuso
il Campionato Invernale di Santa Marinella.Le prove in programma domenica scorsa non sono state disputate causa 10metrini buoni di tramontana-grecalata, cielo scuro e soprattutto un consistente avviso di burrasca, unendo il tutto con una temperatura dell’aria non rigida ma tale da chiarire per bene il fenomeno del “wind chill”, non è che si siano lamentati in molti dell’annullamento, anzi.
Con l’occasione quindi è andata in onda la transumanza delle beccacce e la premiazione dei vincitori del Campionato Invernale, così riassumibili:
- Marchetilli-Romani;
- Tozzi-Baldi;
- Poggi-Ceccarelli;
Bravissimi tutti, e particolare merito ai primi e ai secondi, che poche ore prima, presso il “Big Blu”, erano stati premiati in seno alla celebrazione dei Campionati Zonali 2006, tenutasi presso lo stand della FIV, e che ha incoronato per quanto riguarda noi altri
1.Marchetilli-Romani;
2.Ciufo-Mazzacuva;
3.Tozzi-Baldi;

.. e se notate una certa “serialità” sappiate che è solo l’ovvio riflesso della serialità cui si assiste tra le boe.
Molto molto positivo quindi anche il bilancio di questa seconda edizione del Campionato Invernale Snipe di Santa Marinella, che ha attirato di nuovo venti equipaggi tutti dalla IV Zona, che, come l’anno scorso, ha visto arrivare alla beccaccia molti volti nuovi, senza contare che la stagione piuttosto mite non ha di fatto prodotto ritardi nel programma, con l’unico annullamento a campionato ormai concluso.. ma dei piccoli meteo-miracoli del golfo si è già detto in abbondanza!
Eccellente come sempre l’ospitalità e l’organizzazione a terra ed in acqua del CN Marconi, ed impagabile il lavoro del CdR.
Da notare anche la riuscita dell’esperimento del percorso unico per snipe e meteor, cosa che tornerà sicuramente utile in futuro.
Insomma sono stati due giorni di fuoco, fortunatamente nel mentre ci si è potuti consolare con un significativo (e delizioso) apporto proteico, del quale segue diapositiva!

PS: l’autore del significativo e delizioso apporto proteico e uno di quelli che si accinge al cimento nella prossima stagione, a bordo del “Barone Rosso”.. giro-vita di tutti avvertiti!!
(1) il fatto che il Tevere, nascosto appena dall’apposito argine, passi proprio lì di fianco a questa ex area verde, mai edificata fino alle recentissime opere(1bis), se non per alcune isolatissime (e splendide) insulae, tutt’ora apparentemente sospese in un’altra epoca, non vuole assolutamente stare a significare che tale area potesse avere avuto in un remotissimo passato (o comunque fino alle recentissime opere..) una qualche eventuale funzione di golena del fiume stesso, ovviamente..anche perchè la “golena” è tra fiume ed argine, non fuori dall’argine...ovviamente..
(1bis) il nuovo polo fieristico è solo una parte della nuova spinta edificatoria, alla quale vanno aggiunti un intero centro direzionale (sia uffici che capannoni industriali), una nuova stazione ferroviaria, non si sa bene quante migliaia di metri cubi di abitazioni, un mega centro commerciale con inglobato un multisala dotato di un numero di sale inintellegibile, etc..
(2) A giudicare dalle dimensioni dello stand della Mares (quasi un intero padiglione) almeno qualcuno tale successo se lo aspettava;
(3)Per molti non è proprio così “gioco forza” naturalmente!
(4) C’era la barca ma nessuno della Classe.. anche perchè per alcune di queste Classi venute a fare presenza meramente commerciale, manca proprio l’attività di Classe in IV Zona.
(5) Dire che lo snipe sia la prima donna delle derive non olimpiche in IV zona sarebbe ingeneroso nei confronti degli amici delle altre classi, e ovviamente troppo facile (..ma non per questo infondato, ovviamente!!)
(6) ma se un Hobie Cat "cinese" costa 360USD pronto in acqua.. quanto verranno gli snipes prodotti dal Gaetano??