Monday, March 17, 2014

..ePILOGO invernale cALA gALERA..

in un modo o nell’altro, quel che si comincia, va chiuso.. ed è stato probabilmente per una ragione del genere, che dopo aver cominciato l’invernale barconi CalaGalera, in coda ad un autunno che era estate, è capitato di andarlo a chiudere, in coda ad un inverno che tale in realtà non è mai stato.

Per chiudere hanno messo assieme una splendida lunga intorno a Giannutri, dove s’è passato in posti che a Giannutri è piuttosto.. inconsueto.. visitare.. e non sto ad aggiungere altro e una due giorni che doveva essere “abbastanza” tranquilla, e che invece ha cominciato subito a menare sui denti, col suo bel corredo di NE prossimo ai 15m/sec..

..le danze si aprono al sabato, due prove in programma, col NE l’aria a Cala Galera viene da terra, il che significa:
1. bello: acqua piatta
2. brutto: aria dannatamente ballerina

..le condizioni vengono puntualmente rispettate entrambe.

Il NE pompa, il Comitato si trova un po’ limitato, schiacciato nel Golfo tra la spiaggia e il “cozzodromo” appena fuori, quindi la boa sotto al promontorio di Ansedonia è di fatto inevitabile.. il che fa un campo di regata sul quale si possa andare inevitabilmente ovunque, purché non sia il centro.

Vani Tè si difende bene, sopra i 6m/sec sono innegabilmente le sue condizioni, solo quando aumenta ancora di più tendono a non essere le condizioni dell’Armatore, soprattutto nelle sue veci di timoniere!

La prima prova va via abbastanza liscia, spara forte, ma non c’è onda, numeri particolari non se ne fanno, e il Prof. imbrocca il bordeggio giusto.

Nella seconda prova l’affare s’ingrossa, nel senso che spara un po’ di più.. la prima poppa l’anemometro segna punte sopra i 15m/sec.. e quando non è “In punta” è poco sotto.. Vani Tè va via sotto spi con delle graziose sgommate oltre i 13kt.. Marione, chiamato all’ingrave compito di tenere lo scafo il più possibile al di sotto dello spi, si concede non di meno un paio di aperte con Vani Tè che sembra voglia alzarsi solo di gas!
I numeri, ovviamente, sono ignoti a Marione infatti mentre lui si diverte sgommando alla mazza della sua creatura, si è creato dal nulla un comitato spontaneo di pozzettari che, disposti a mo’ di barriera su calcio piazzato, ostruisce “opportunamente” la visione dei ripetitori del log e del vento reale al timoniere.. che si sa.. quando è pure armatore.. in certe situazione potrebbe essere colto da prematura canizie!

Le due prove vengono smaltite in fretta, io sono fradicio nemmeno fossi caduto in acqua: rafficato come è, la scotta della randa (circuito alla tedesca) è un over-trim perpetuo, in partenza mollare-cazzare significa lasciarci un polmone, anche uno e mezzo.. poi finisce la partenza, e comincia il peggio, infatti alla scotta si somma, ovviamente, pure il carrello.. che è quella roba che ogni tanto manda odore di bruciato, a causa del continuo smanettamento.

Finite le due prove mi accascio davanti all’implacabile panorama dell’Argentario, mentre rimettiamo la prua verso il porto, cercando di ingerire almeno la metà dell’acqua che ho appena rilasciato da ovunque.. unica ambizione: un Voltaren grosso come una porchetta.. o una porchetta ripiena di Voltaren!

La doccia bollente arriva come una benedizione, il Voltaren pure.. solo per una delle versione da banco, che credo sia “depotenziate” mi dovrei leggere un foglietto delle istruzioni lungo come la Ricerca del Tempo Perduto.. decido di risparmiarmelo, meglio scriversi sulla panza: ho assunto due compresse di VoltarenAdvance, giusto per facilitare il lavoro se al pronto soccorso non dovesse essere in servizio il Dr. House.

A sera c’è la cena degli armatori, ottimamente organizzata dal Circolo.. piano piano comincio a realizzare che i due primi raccolti in mare e riportati in banchina oggi, non è che siano poi così tanto una cosetta alla “volemose bene”..

La mattina dopo ci sveglia lo stramazzo del NE, che è meno NE del giorno prima e più E: davanti a Porto Santo Stefano il mare è piuttosto imbiancato, che significa altro mazzo-rotante!

Quando arriviamo in banchina ci sono facce tirate. Fuori pompa duro, allegramente sopra i 17m/sec, forse qualcosa di più nelle botte, il CdR (saggiamente) indugia.. in banchina si cambiano le “rande buone”, usate ieri, a favore di rande “da allenamento”.. nel caso nostro la “randa da allenamento” è una splendida 3DL Off-Shore, con qualche miglio addosso certo, ma ancora perfetta.. come dimostrò il 2° over-all che ci procurò lo scorso maggio alla 151.. tant’è che l’ho già opzionata per farne cose da snipe quando Mario decidesse di liberarsene.

Il tempo passa, la fila di quelli che arrivano in banchina a sottolineare che ci sono proprio “le vostre condizioni” sembra quella per il lancio dell’iPhone 6.. ‘cciloro! Noi non possiamo fare altro che sorridere educatamente, e grattarci i coglioni alacremente.. mentre i diretti concorrenti stanno imbarcando qualsiasi cosa assomigli a un regalante, professionista, semi, para, wannabie e pare anche alcune sacre reliquie, tipo l’alluce di Torben e la forfora di Russel.. bah?!

Al momento del “cime a terra” pompa ancora, ma un po’ di meno.

Tiriamo su e andiamo verso la Barca Comitato, che si è spostata un po’  rispetto al giorno prima, ma non tanto, col risultato che la boa oggi è esattamente nel cono d’ombra del promontorio di Ansedonia.. “cono d’ombra” non significa che ci sia meno vento, significa che sicuramente c’è meno vento che sui bordi, e in più in quel punto si mischia da 060° e da 090.. esatto: come al Lago di Bracciano quando i Circoli con le braccine mettono i campi nei canneti.. solo che qui il giocattolo è lungo 43 piedoni e pesa svariate tonnellate: molto utile in caso di “bretone” in acqua piatta, assolutamente disastroso se devi fare due virate sotto-velocità..

Partiamo allegretti, così mi gioco subito subito il rimanente mezzo polmone, ormai l’ossigenazione del sangue è affidata esclusivamente ai lobi delle orecchie, e alle tonsille.. ‘sta volta però ho preteso un raddoppio sul verricello e uno a bestemmiare alla “diagonale” del circuito della scotta della randa.. ed è per questo che mi basta sputare solo mezzo polmone!

Sui bordi ovviamente torno ad essere da solo, col Marione che me le chiama, io cerco di anticipargliele, e ogni tanto non gli dò retta, o a causa dell’acido lattico o perché ho l’impressione che ce ne sia più di quanto sembri.. e “apro” pure se lui dice di no.. e generalmente, lo riconosce pure lui, apprezza l’iniziativa.

La stanchezza si fa sentire.. siamo decisamente meno “puliti”.. cioè non “noi”, io sono decisamente meno “pulito”.. almeno finché non mi scaldo e il fondamentale cocktail di disperazione-rassegnazione comincia ad annichilire l’acido lattico.

Il Prof. ci guida in una bolina affatto facile.

In mezzo è la via più breve, ma anche quella più piena di trappoloni, col vento che ogni tanto fa scherzi tipo 3m/sec seguita da botta sopra i 22m/sec..

La poppa va via liscia, ci coordiniamo un po’ meglio in pozzetto, Marione ci va dentro alla “chissenefotte”, e strambiamo meglio, abbiamo anche su di nuovo lo spi giusto, che ieri era uscito un po’ stranito da un’issata, e si era preferito ritirarlo a favore di un altro credo mio coetaneo, almeno a giudicare dal taglio “a zampa d’elefante”.

Dalle distanze relative il sospetto è che sia andata bene pure questa, purtroppo tra le due prove c’è da aspettare che arrivino i piccoli, e i crociera, che andando senza spi hanno i loro bei problemi a scendere nelle raffiche.

Io mi scolo mezza bottiglia d’acqua grugnendo.. il grugnito serve a chiarire che anche alla prossima imminente partenza ci sarà il raddoppio sulla randa..

Partiamo bene ma un po’ incastrati, tocca resistere più che insistere, il che definisce un bordeggio obbligato che in cima alla bolina non paga.

Alla boa di bolina ci tocca una bretone, ma piccola, la poppa viene via liscia, si stramba bene, rimanendo sempre nel canale, sembra davvero il Lago di Bracciano.. solo che sull’acqua le raffiche si leggono molto più facilmente.. sospetto che il pozzetto di Vani Tè sia decisamente più alto della panca di una beccaccia.

Alla boa di bolina fa l’unica chiama possibile: andare a sx significa accodarsi ai primi, andare al centro sappiamo che è un massacro, via a dx.. la scelta ragionevolmente paga subito: entra aria stesa, si sale bene, però poi in cima ci sono le forche-caudine della zona di casino attorno alla boa.. e chi entra da sx ne prende decisamente meno.

A noi tocca un altro impazzimento, ma c’è chi sta peggio: un diretto competitore (autarchico di competitor) aggancia una boa col timone..

CI tocca un’altra bretone, e si parte per la discesa nella quale ci giochiamo tutto.

La poppa è di nuovo nelle strisce d’aria, chi ne esce muore, chi perde l’attimo pure, noi andiamo giù bene finché un buco a metà poppa a momenti non fa uscire le maschere d’ossigeno da sotto al boma!

Davanti sono in pressione, dietro anche, a noi tocca soffrire orzando.. quelle tipiche occasioni che il calendario finisce subito!

Però non molliamo.. anzi.. con quel poco di pressione che sembra cominciare a tornare ci prepariamo al giretto di boa che prelude allo stecchetto finale, quelli davanti sono belli sbandati.. speriamo tenga anche per il nostro passaggio.

In boa fila tutto liscio, partiamo belli larghi cercando di non perdere velocità.. l’impressione è che siamo molto vicini al primo che ha tagliato in reale.. ma potremmo non esserlo abbastanza..

Lo stecchetto, manco a dirlo, è lungo un accidente e mezzo.. quasi due.. a metà, oltretutto, molla pure pressione.. è il momento decisivo: dopo tutto il gran mazzo ci stava di lasciare le scotte chiudere, e rassegnarsi che ‘sto giro non c’era stato verso.. dopo tutto il gran.. ‘stocazzo! si va via scotte in mano, tutto mollato, rientra pressione, over-trim con la lingua a sciarpa, completamente asciutta, Vani Tè apprezza il pensiero, gli Dei anche, il log ricomincia a muoversi.. verso l’alto.. sull’arrivo passiamo con i verricelli che frullano ancora.. con la bocca intonacata a saliva asciutta, non ce ne è anche per esultare.. perché siamo 13’ secondi, è poker d’assi: quattro primi su quattro prove.

saluti, baci ai pupi, sipario..

..bitches.




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Sunday, January 26, 2014

..a bORDO aCQUA..

-Bavaria 46-

..ne ignoro i pregi, sicuramente ne avrà montagne..
..che detto per una barca..
..un elemento però appare subito e abbastanza evidente: alla Bavaria hanno deciso di tirare fuori barche così brutte che non gli verrebbero tali nemmeno se ci provassero a posta!



-Saranna ketch-

..un piccolo ketch.. non proprio recentissimo.. ma con la cabina di poppa vetrata che fa pensare a quei romanzi di marina d'epoca napoleonica.. tipo col Comandante Jack Aubrey e l'amico medico di bordo Stephen Maturin che strimpellano violino e viola dopo un pranzo servito nell'argenteria di bordo del Comandante.. sono quelli che nella finzione cinematografica stavano dentro "Master and Commander".. per chi si fosse perso i romanzi dii Patrick O'Brian.. 


-Coralise-

..questo grazioso barchino (in vendita) ho l'impressione che fosse quello che si fermo tra il campo di regata e la spiaggia bianca di Rosignano ai tempi del Campitaliano snipe di Vada.. 




..sicuramente meritava d'essere nominata.. ma essendone coperto lo specchio di poppa.. comunque valeva la pena menzionarla..


-Grand Soleil 54'-

..splendida.. con quel sopralzo a poppa dei timoni che invoca cuscinone e mojito in rada al tramonto OVUNQUE.. un crimine regatarci.. efferato!

-Halberg Rassy 37'-

..che sarebbe (ed è) una barca da crociera..
..con un tangone..


..alquanto racing..


-HR 60' ?-

..fratello più grosso del precedente.. bellissimo!


-Najad-

..parente fallito e salvato dell'HR qui sopra.. con dei particolari che la dicono tutta..

..gli strapuntini tra i candelieri a poppa..


-Nauticat43'-

..questo valeva soprattutto per la passerella..
..recuperata da una rampa lancia-missili.. o bombe-di-profondità.. volendo..

..il concetto qui è interessante: uno si compra una barca di tali dimensioni.. e il 30% della cubatura sono.. gradini?!


..barca che sembra uscita da un film con Bogart.. bella.. stretta e lunga, tipo stiletto, ma con il flying-bridge..


..Vismara tiratissimo da regata.. notturna..

..almeno la livrea si nota meno..


..uno degli elementi di maggior danno nel dopoguerra italiano è stato sicuramente l'abuso degli infissi d'alluminio anodizzato.. almeno fin quando non si è diffusa l'anodizzazione "colorata", che ha risolto elegantemente il problema.. problema che qui in qualche modo appare nella sua versione marine-grade..



..l'angolo dei mostri..
..ovvero una batteria di SWS acronimo di Southern Wind Shipyard.. che se non è cambiato qualcosa dovrebbero farli ancora in Sud Africa, e allestirli in Italia, se ne occupa lo stesso designer che cura gli interni dei Baltic.. le linee d'acqua sono Farr..

..insomma una cosa per pochi intimi..





..e per chiudere..
..l'iconografia Classica di qualsiasi attività attinente, in un modo o nell'altro, alla Beccaccia!





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Tuesday, December 31, 2013

.e aNCHE 'sTO 2013..

Scrivo queste note di fine anno davanti a un mare non meno grigio del cielo che gli fa da coperchio, seppur decisamente meno grigio dell’anno oggetto di queste ultime note.

non è stato facile, a qualsiasi scala lo si osservi, non è stato un anno facile.. sicuramente c’è chi l’abbia passata alla grande, come ci fu chi passò alla grande il ’29, ma pare proprio che quest’anno i ristoranti siano stati “meno pieni” di quanto si diceva solo pochi mesi or sono.. sono passati pochi mesi da quella celebre esternazione, anche se sembra un’era geologica..

per quanto riguarda i casi più “nostri” poco da dire: oggi formalmente è l’ultimo giorno del Piazza, domani il primo del Krantz.

Al secondo non posso che fare un gran inculoallabalena: con lo scenario attuale si trova in eredità un po’ di liquidità di cassa e un Mondiale Assoluto da organizzare a Talamone, tanto per dirne due facili, che facili non sono affatto, perché se non ci fossero soldi, non ci sarebbe nessuno a chiederne, e di sicuro non ci sarebbe da (eventualmente) assegnarne, mentre essendocene, è probabile che presto o tardi si troverà a doverli usare, con tutto quel che ciò comporta.. e poi c’è il Mondiale, che per come è fatto e concepito ossia tra quel che ti chiede la SCIRA e quel che possono chiedere gli organizzatori in termini di quote di iscrizione ai partecipanti, si configura già  come un potenziale buco-nero-super-massivo di risorse.. conforta sapere che Krantz non sarà solo in questa complessa ambasce, potendo contare almeno sugli stessi che contribuirono al recente Europeo di Cervia, ossia l’allegra macchina da guerra altrimenti nota come Piada, poi c’è il Circolo Organizzatore per la parte più strettamente organizzativa e, poi c’è Phantomas, che ormai è talmente “embedded” nel Board che se volesse potrebbe far spostare la sede della SCIRA Internazionale a Piazza San Lorenzo in Lucina.. confido comunque che Ph non ceda a cotanta (per altro comprensibilissima..) tentazione!

Su Piazza invece ci starebbe un capitolo a parte.. ma si dovrà accontentare al massimo di mezzo paragrafo.
Se ero estremamente contento quando fu eletto, condividendone almeno il programma seppur non la coiffeuse  sono stato se possibile ancora più contento quando ha detto che si sarebbe fermato dopo il primo mandato, e non perché non ci sarebbe servito un ennesimo mandato di riforme, quale quello che oggi termina, bensì perché era diventato insostenibile che il prezzo di quelle riforme lo stesse pagando esclusivamente quello che le stava portando avanti, coerentemente con l’impegno preso.

Ignoro, ovviamente, le ragioni del trattamento riservato ad Andrea in questi due anni, e onestamente non le trovo nemmeno rilevanti. Trovo invece rilevante che, con buona pace di chi abbia provato a mandare tutto all’aria, all’aria non sia andato nulla, anzi, siano state portate a casa un paio di riforme i cui benefici raccoglieremo nelle stagioni a venire, soprattutto in questi tempi di crisi, come l’apertura dell’Europeo Assoluto.
E’ chiaro che così come la prosaica madre degli stolti è sempre gravida, altrettanto perpetuo è il rischio di qualche contro-riforma idiota, anche solo per da sfogo alla vandalica compulsione di sfregiare che s’è vista tanto agire alcuni in questi due anni, e che sia laddove fosse.. personalmente la considero un’ulteriore ottima ragione per andare il prossimo Agosto in Polonia, a vedere come sarebbe lo snipe se fosse una Classe gestita come una Classe moderna, e non come una cricca di proto-ottuagenari ossessionati dalla fobia che arrivi qualcuno nell’orticello a sfilargli la coppetta da sotto il catetere (o peggio).. non che lo sia.. per quanto a volte difficilmente sembri molto altro.. almeno per quanto riguardi la “gestione” degli eventi internazionali, che rimangono ad oggi la più grande occasione sistematicamente persa per promuovere la Classe: qualcuno che non avesse uno snipe sarà mai venuto a contatto anche con una sola riga, o una foto, del recente Mondiale di Rio?
La risposta è facile, ed è ovviamente “no”
Andrea, se avesse deciso di ricandidarsi, e se fosse stato confermato, probabilmente avrebbe rivolto le sue “istanze riformatorie” all’attuale sistema di cooptazione su cui poggia il Board della SCIRA e su tutto quanto gli si articola attorno.. ed è un’altra ragione per la quale sono contento che non si sia ri-candidato.
Personalmente non me ne frega nulla di come il Board si autodetermini, mi basterebbe che lì dentro ci fosse qualcuno che avesse chiaro che una roba come un Mondiale, per giunta biennale, è la più grossa occasione che hai per far girare un po’ il tuo nome, che è fondamentale, per non rendere tutto quel che puoi fare a livello di “Base” completamente vano.. e forse quello l’abbiamo, a cominciare proprio da alcune iniziative per la “base”, come quella sui clinic, che magari sarebbe stata meglio un po’ prima, ma va benissimo, e avanti così: c’è solo da sperare che non si siedano dopo questa recente fiammata.
E anche se fosse, anche se dopo la fiammata si sedessero, non vedo il dramma: se lo snipe sarà gestito così male da estinguersi (come è già accaduto in alcuni Paesi..), arriverà qualcos’altro ad occuparne la nicchia, gli ecosistemi non lasciano spazi vuoti, e se nel 2013 non capisci che ti devi dare una svegliata, guardare cosa fanno quelli simili a te che però vanno bene, e cominciare a fare altrettanto, magari mettendoci anche qualche soldino, allora meriti che il tuo spazio nell’ecosistema se lo prenda qualcuno darwinisticamente più meritevole, o solamente più adatto, o anche solo meno scemo.. 
Sia chiaro, secondo me Andrea qualche puttanata, grossa, l’ha fatta.
I fatti gli hanno dato poi ragione ad esempio con la Riforma dello Statuto, e meno male che c’è riuscito, ma la perpetua pretesa di mettere tutti d’accordo si è rivelata, spesso e volentieri, un vano tentativo, bello e comprensibile ma molto vano, e un’ottima opportunità per i suoi detrattori-d’ufficio di farne una sorta di tiro-al-Segretario-faggiano, opportunità che hanno colto sistematicamente, il che è ovvio se sei uno che arriva a tanto così da accusare la Segreteria Nazionale di essere responsabile anche delle condizioni meteo non ideali!

Insomma un’altro mandato Piazza ci sarebbe servito, e tanto, ma non ce lo saremmo potuti permettere (lui per primo) a causa del livello cui l’ostruzionismo-a-prescindere sarebbe stato elevato nei suoi confronti.. e di sicuro non ce lo saremmo meritati, noi come Classe, che avremo gli anni a venire per capire (anche i più lenti e quelli meno in buona fede) quanto oggi evidentemente non è ancora chiaro, ossia quanto di buono sia stato fatto negli ultimi 24 mesi e che razza di debito (almeno di riconoscenza) abbiamo con Andrea.. e con Antonio e Alberto Schiaffino, il cui intervento a fine Assemblea sembrava uscito dalle pagine del “Conte di Montecristo”.. e a piena ragione.

Per quanto sia possibile vedere da qui, e fatte le premesse già fatte in merito alle condizioni di contorno tutt’altro che facili, il buon Krantz avrà sicuramente l’opportunità di continuare l’opera di modernizzazione avviata, oppure di riportare, più o meno palesemente, il calendario indietro di qualche anno, lasciandosi intrappolare in Assemblee senza senso su Calendari finalizzati a non scontentare nessuno, anche a costo di una generale mancanza di razionalità, o su sistemi di Ranking List che interessano se va bene 20 persone sui 130 iscritti alla Classe.. o su altre questioni essenziali attorno alle quali l’umanità si dilania da secoli, come il prezzo del Bollino SCIRA da appiccicare sulle vele nuove, altro argomento che nell’ultimo anno ha interessato pochissimi (le vele nuove), e sul quale è stata montata una slavina di fuffa giusto per dare un po’ di più in testa al Segretario Nazionale: speriamo che il bollino venga portato a 200,00€ a pezzo, anzi a 500,00€.. così con i 3 bollini che si venderanno potremo cominciare a rifarci piano piano dei “pagamenti-doppione” che effettuavamo alla SCIRA Internazionale fino a quando Piazza non ha deciso che era prioritario rimettere ordine nella gestione del Data Base, affidandola ad Antonio (gli amanti dell’horror trovano tutto nei relativi verbali assembleari)..  e tutti gli altri potranno dedicarsi al mercato nero dei bollini, o semplicemente disapplicare la norma che li prevede su su fino alle Nazionali!

Ma ci sono state anche belle cose, in questo 2013 di cui quasi tutto il bene che si possa dire è che stia finalmente per concludersi, e Rosignano secondo me è stata una di queste, sia per l’atmosfera che si respirava, sia per il bel mare, e non da ultimo per Enrico e Sergio, che andavano come solo loro, senza nulla togliere a tutti quanti quelli da presso..

Ci sono state anche belle occasioni perse, come la possibilità di eleggere il Segretario Nazionale con un voto palese, come richiesto dall’Assemblea e dai due candidati alla Segreteria, richieste tutte negate “dall’alto” a favore di una “segretezza” dall’aroma al meglio stantio di Prima Repubblica, brutta parentesi per altro del tutto “pulcinelliana”, visto che con quel minimo di aritmetica di cui è dotato anche il cane del vicino è stato fin da subito chiaro chi abbia votato cosa.. spero sia stata l’ultima volta, personalmente è probabile, visto che almeno al momento ho qualche difficoltà a vedermi ancora spendere tempo e risorse per Assemblee poi così gestite.

E ci sono state anche belle occasioni colte in questo 2013, come l’ennesimo successo dei “Fancazzisti”, al solito incredibili, squisitamente keynesiani nel loro essere così perfettamente anticiclici, e al di là di ogni ragionevolezza.
Vittorio si sa che non è nuovo a certe imprese, e certo è che il “modello fancazzisti” andrebbe studiato, a fondo, e applicato dove e come possibile.
Magari un giorno in un’Assemblea ci si chiederà come fare ad avere in ogni Zona una Fancazzisti.. già solo porsi la domanda sarebbe un gran risultato.
Ovvio che in alcune Zone probabilmente non sarebbe possibile fare una Fancazzisti.. ma almeno cominciare a lavorare su quelle Zone che fino a pochi anni fà facevano tante tante barche e equipaggi appassionati e nel volgere di un lustro si sono trovate nuclearizzate (addirittura ben prima che scoppiasse la crisi).. magari sarebbe una maniera più “costruttiva” di rivolgersi a un fenomeno che dovrebbe essere di modello e di tributare il giusto merito a chi dei pochi di meriti ne ha davvero tanti.. e anche questo, a ben vedere, è sul tavolo del neo-Segretario, e chi vorrà potrà rimboccarsi le maniche e dare una mano, o meno.

Grazie ad Andrea e inculoallabalena a Krantz, e probabilmente sarebbe bastato..

..ed invece è tornato da grecale e l’ultimo crepuscolo dell’anno volge davvero all’epilogo.. finalmente.



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Tuesday, November 19, 2013

..lA aNZIE dEL gANGI!!

È sabato. È l'alba, non ho ancora preso il caffè. Piove. Ad Anzio sembra che siano appena sbarcati gli alleati.

Siamo qui perché sei mesi fa Giovanna ha deciso di fare una pausa con l'equitazione. "E poi che faremo?". Dopo anni di barconi e a più di vent'anni dalle nostre esperienze su derive e catamarani è ora che torniamo alle basi.

Roberto e Francesco hanno seminato bene e lo Snipe vince sul HC16. Mettiamoci pure che sul cat avrebbe timonato lei e la frittata è fatta. Basta un weekend di prova a Bracciano ed un mese di corteggiamenti ad Andrea Frusone e siamo pronti: ITA29554 è già al Tevero Remo, il segnavento nuovo è pronto e ci siamo allenati martedì in una splendida giornata di maestrale. 

Andiamo alla nostra prima nazionale, che è anche la nostra prima regata.

Peccato che il tempo sia pessimo, le flotte della quarta zona si sono diluite sotto la pioggia della notte, ma il piazzale è pieno di stranieri per lo più nordici e adriatici. Il primo giorno passa a terra, a fare conoscenza con la classe e a dare un volto a nomi di cui abbiamo soltanto letto. Siamo i novizi e riceviamo un consiglio da ciascuno sulla barca e sulle regolazioni. In barca non si dimagrisce e per non farci smentire ci sono le pizzette al briefing, gli spaghetti a vongole a pranzo e una cena luculliana al Tevere Remo.

Durante la notte viene giù il finimondo ma dormiamo tranquilli in un seminterrato, incuranti del rischio.

Di nuovo all'alba, pronti per uscire perché il comitato vuole portare a casa le tre prove di oggi e ha anticipato alle 10.00. Ma non c'è vento e sono di nuovo chiacchiere e cazzeggio. Poi alzo gli occhi, vedo le nuvole che si muovono veloci e dopo cinque minuti siamo tutti indaffarati giù per lo scivolo.

Giovanna e io cerchiamo di uscire tra i primi per capire com'è fuori. Scacciamo quella sensazione di fastidio uscendo dal porto e ci infiliamo in mezzo agli altri, ostentando sicumera.

La situazione è questa: ci saranno un paio di metri d'onda e 12/13 nodi. Per rispetto all'albero siamo regolati per ventone, non si sa mai. La bolina con l'onda in faccia è bagnata ma avanziamo, quella con l'onda al traverso è un pianto. Non facciamo a tempo a provare la poppa che già si parte.

Ok, ok, lasciamo stare la cronaca di tre regate nelle ultime posizioni. L'importante è che non giriamo sempre ultimi e non arriviamo sempre ultimi. In tre ore c'è tempo per capire che la poppa col tangone si può fare anche con tanta onda, che surfare è uno spasso e che uscire in regata con le modifiche fatte senza prove è da sciocchi. Rientriamo leggermente in anticipo perché nell'ultima prova sbagliamo una strambata e proviamo a piantare anche questo segnavento nel sabbione. Senza successo.

Negli spogliatoi si dice che lo scirocco ad Anzio sia meglio del sesso. È probabile. Sarà che ero più giovane, ma la prima volta che la ricordavo più rilassata. E meno salata.

Giusto il tempo di caricare un po' di barche sui carrelli e non vincere nessuno dei ricchi premi ad estrazione e siamo di ritorno. Stanchi e felici, con buona pace della "barca per vecchietti".

Ora pronti per Malta, ma subito dopo c'è Talamone!


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Sunday, November 03, 2013

..aNZIE pER nOI..

..considerando che la mano sx non è recuperata, ma almeno è tornata più o meno prensile, butto un occhio su WindFinder per vedere l'indomani che succede..

..succede che secondo WindFinder: 10kt a salire fino a 16kt al tramonto, da SW.. SW ad Anzie significa un bel motocross.. è praticamente sera fatta.. decido di provarci comunque.. al massimo potrebbe dire di no.. e parte il messaggino per la Contessa Straccioli Mazzanti che vien dal Mare, che dopo il recente gran tour che ha fatto a prua d'altri, magari potrebbe avere vaghezza di tornare sul palindromo..

..nonostante il pochissimo preavviso la Contessa risponde all'appello da par suo, abbiamo anche un appuntamento fissato per l'indomani mattina alla solita fermata della Metro!

Al mattino c'è aria qui.. intendo tra i palazzi.. ottimo.. accendo il telefono e il primo messaggino mi dà subito il buon giorno: la Contessa mi dà il pacco causa rientro a casa ad orario antelucano.. anzi post-lucano.. visto che il messaggino è targato 6.00 del mattino.. brutta storia!

..mi gioco il tutto per tutto: so che il pennuto è a Roma, parte il messaggino, magari ha l'attrezzatura con se.. magari ha voglia di venire a farsi brutalizzare come all'ultimo Campitaliano.. magari la Ligresti è davvero la nipote di Mubarak?!.. e infatti Passerottino ha davvero l'attrezzatura con se!

-qui sopra Passerottino che sfoggia il suo nuovo look meneghino.. o almeno così se la vende! Dice che da quando ha adottato il nuovo look si è integrato perfettamente.. boh?!-


Mi fiondo ad Anzie attraversando zone semidesertiche intervallate da piccole aree alluvionate, ho letto da qualche parte che è tipico dell'Australia durante il periodo delle piogge.. io che ignoravo pure che in Australia, di tanto in tanto, piovesse.. ma di canguri o altre bestie strane non se ne vedono.. oh Dio.. gente che va in bici sulla nettunense non è che possa essere normale.. almeno clinicamente.. del resto considero il fenomeno sintomatico di una certa qual attività temporalesche.

Passerottino mi chiama che ha qualche minuto di ritardo, sta facendo la litoranea.. e comincia a menare il torrone che vede del choppetino.. alla distanza cui è, le onde in mare, per essere visibili, dovrebbero essere della taglia dello tsunami a Fukushima.. ma non sto a farglielo notare.. poi attacca co groppi.. insomma le solite menate di quando non gli va di uscire.. che non è che sia core-de-pollo è che è un drogato di comfort.. e anche la sola idea di un po' di fatica lo riduce come uno scilipoti costretto a comportarsi onestamente..

Arrivo che Anzie non mostra particolari segni d'alluvione, almeno non quanti al sabato mattina della recente Nazionale.

Scopro la barca che non so più da quant'è.. anzi lo so.. è proprio dalla Nazionale, e non l'avevo usata nemmeno io.. ci sono ancora le cicche di sigarette lasciate ovunque dal Segretario.. e degli involtini primavera.. ma quelli credo li abbia lasciati Tina..

Comincio a montare pezzetti vari, fuori va in scena la giornata dell'invernale barconi, splende il sole, fa caldo, man mano mi scarto a cipolla.. prima che arrivi Passerottino mi trovo ad armare a panza all'aria.. novembre.. impressionante.. penso ai ghiacciai.. fortuna che ad Anzie non ce ne siano!

Quando arriva il Pennuto ci andiamo a bere un caffè al bar sulla darsena, il lay-out è assolutamente estivo.

Troviamo pure una foto di quelle d'epoca..


..che raccontano del tempo che fu, di prima che gli amministratori locali e una certa gestione, spazzassero via tutto..


WindFinder ha fatto una figura belluina: non è da SW, è da NW.. ma ce ne potrebbero essere anche 15kt.. i barconi sbandano.. ma sembra più perché qualcuno li debba aver convinti che mollare le vele sottoraffica è sintomo di depravazione, molto più da maschioni rimanere cazzati a ferro e andare via di fianco, come una cassetta di polistirolo alla deriva.. di quelle che si perdono in mare i pescherecci.. che è un po' l'andatura che si vede più di frequente.

Al "pronti in acqua" arrivano puntuali William&Kate!

Li aspettavamo dallo sbarco degli Alleati, e finalmente sono qui, barca al seguito!
Vedremo se quest'inverno, per fare una cosa diversa, riusciranno pure ad usarla.. non credo, Kate pare voglia fare la stagione invernale sui Wally.. vorrà dire che mi porterò Will, almeno finché la Contessa si farà i suoi sabato-sera "wild"!

All'uscita incrociamo i J24 che rientrano.. sono pochini.. e hanno già finito.. anche se non è l'una e mezza.. boh?!

..alla bocca del porto l'acqua è piatta, il ridosso da NW è al solito notevole.. chissà il chop che vedeva il Pennuto..

Tirandosi su verso ponente si comincia a ballare, metto Passerottino seduto sopravvento tra le panzee e i gerani, non serve cinghiare, non sono 15kt per poco, ma si va allegri dentro al mare nuovo che si gonfia, si sentono le onde che spingono bene, già pesanti, ma la cosa impressionante è la temperatura: le secchiate che arrivano non sono fredde, e l'aria è ancora più calda.. una meraviglia!

Non sapendo a chi andare a rompere le palle ci buttiamo dentro a una bolina a caso della regata dei barconi, ben attenti a non rompere le palle (per davvero) a nessuno.. a un incrocio ci arriva un Hanse34, mure a sx, io ovviamente poggio con larghissimo anticipo e mi sfilo, da bordo ci ringraziano ripetutamente.. ho un momento di smarrimento: non è che pensassero che fossimo in regata pure noi?

In acqua c'è di tutto, roba che probabilmente regatava già che io manco camminavo.. la crisi sta facendo riscoprire il gusto del vintage??.. le cose più belle però sono le attrezzature: ne vediamo più d'uno con randa e fiocco in mylar nuovo di pacca.. su barca da crociera.. il fiocco è un genoa leggero-medio, palesemente, palesemente c'è troppo vento per quella vela, ma la tengono comunque, e sbandano e vanno via come dei barili, il che potrebbe dire che:
1. probabilmente il medio-pesante è coevo della barca, e rischia di polverizzarsi al solo contatto con l'ossigeno atmosferico, tipo le bende di una mummia egizia!
2. il velaio che gli ha fatto le vele, per "chiudere" la commessa gli ha piazzato una vela di prua con range da 4kt a 15kt di reale.. che ovviamente esiste in natura come esiste un ircocervo.. ma così facendo con un genoa  e la randa ti sei rifatto il gioco completo..

..non ci vedrei nulla di male.. ok.. siamo al limite della circonvenzione d'incapace.. però..

Risaliamo la bolina con Passerottino che non riesce a non farmi notare alcuni barconi che vanno più forte di noi.. sai com'è?!

..ovviamente non andiamo in boa, giriamo ben prima tenendoci discosti da tutti, e in poppa lo spettacolo è ancora più.. intenso: di quelli con le vele nuove qualcuno deve aver finito il budget.. o magari non se la sente.. oppure si sono iscritti in classe "vele bianche".. non lo so.. fatto sta che non danno spi.. il che, con l'onda formata che c'è, equivale a venire giù rollando che ci si sente male solo a guardarli.

Sulle barche che danno spi lo spettacolo non è poi migliore: alcuni hanno delle robe asimmetriche murate non so dove, altri delle cose minime, presumo da crociera, generalmente nel tempo dell'issata fai in tempo a cuocerti un piatto di pasta, e a mangiartelo.. ne vediamo solo una con un grosso spi-bianco, deve essere una roba tipo un half-ton, viene giù dritta.. trasmettendo la sensazione di non voler strambare nemmeno incrociassero l'Isola di Ponza!

Scivolando giù dalle onde la differenza di velocità con quelli senza spi sparisce, e anche quelli con lo spi non vanno poi più forte.. mi chiedo se  qualcuno a bordo dei barconi, magari uno di quelli che ha appena rifatto le v€l€.. si ponga qualche domanda, ma non credo.. e va bene così.

La regata finisce, noi ci sfiliamo e ce ne andiamo a pazzeggiare verso Nettuno, fuori ci sono tutte le squadre, i ragazzetti dell'Hobi16, passa pure un Nacra17' a velocità curvatura, mentre la nostra prua ha quella tendenza tipica di quando Passerottino è a prua: va giù, e sembra sempre che sia andata giù per l'ultima volta..

..la mettiamo  verso il porto (la prua) che le ombre hanno cominciato ad allungarsi, l'aria è ancora mite, in cielo sfiammano colori che solo il maestrale quaggiù.. all'inizio della Sirte..

Arriviamo allo scivolo con nugoli di Optimist infilati ovunque: tra le sartie, dentro al boma, dentro alla scotta della randa.. Passerottino apostrofa i pargoli con fare rassicurante, tipo l'orso-saggio dei libri per bambini, io lo insulto dicendo di buttare in acqua le piccole merde o almeno di menarli con lo stick.. e funziona!

A terra lavata rapida all'attrezzatura, agli occupanti e il Pennuto mi parte di volata.. rimango da solo a godermi l'aria mite e, una volta tanto, a chiudermi la barca in santa pace, senza nessuno che mi tiri per la giacchetta perché ha fretta che non s'è capito per quale ragione mai uno debba aver fretta anche di domenica pomeriggio.. nel mentre vengo a sapere che Decoupage "si fà il bagno caldo con i sali (da bagno)".. provo a spiegargli che:
1. certe cose non si fanno, perché sono da pervertiti
2. in caso di malessere generalizzato e diffuso gli uomini si limitano a bere vodka gelata, finché non passa il malessere generalizzato e  diffuso, o cadono svenuti.. che a ben vedere è una maniera di farsi passare il malessere.. altro che il bagno caldo!
2. se si fanno certe cose da pervertiti, di sicuro poi non si vengono a dire a me.. cribbio!

..lui però ha insistito tanto coi dettagli.. anche se sto ancora aspettando la foto dei sali che mi aveva promesso.. però ho rimediato quella di Decoupage..


..appena uscito dal bagno caldo..
..ovviamente ignoro la natura dei sali..


Se il vero lusso è nelle cose semplici, mi concedo un finale di giornata formato Abramovic, anche per superare l'impressione che mi fà quella storia di Decoupage.. e lo faccio con un caffè doppio comodamente svaccato lungo il Sunset-Boulevard (leggi: Anzio-Ponente), vista faro/villa di Nerone.. le previsioni danno una caduta della temperatura di almeno 10°C durante la prossima settimana.. questo caffè all'aperto, a tramonto fatto, in short e infradito si colora quindi di connotati particolari e non meno intensi di quelli in cielo, del resto si sa che la fine del mondo, quando sarà, sarà di domenica sera..




..ma mai avrei creduto di una domenica sera di fine estate, a novembre.




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