Monday, February 01, 2010

E40: pROVA a mARE!

(...)

ieri (24 gennaio ndr.)a Riva di Traiano siamo usciti con il class40 di Matteo Miceli

principalmente per farlo conoscere a un team di ingegneri di RomaTre
piuttosto neofiti della vela, ma con Matteo a bordo questo non e'
stato un problema, il nostro link e' stato Bruno.

C'erano circa 15 nodi di levante, appena mollato il corpo morto la barca
ha preso a scarrocciare sottovento e solo un deciso colpo di motore di
Matteo ci ha permesso di uscire dall'ormeggio dopodiche' ho preso il
timone e lui si e' messo alle manovre. Ha issato la randa (enorme, quadra)
a mano, il winch e' servito solo a mettere la drizza in forza
e la barca e' partita subito a 7 nodi, poi il fiocco che arriva a 3/4
albero ed e' ingarrocciato su uno strallo di tondino, questo gli
permette di issarlo agevolemente e anche di terzarolarlo cosi' si
risparmiano sia cambi vela ma anche ti permette di avere a bordo
un gennaker in piu' perche' la classe impone un numero massimo di
vele di prua che si possono tenere a bordo.
Il boma e' senza vang ma arriva quasi a poppa filo dove c'e' la rotaia
della scotta randa che e' lunga appunto 4 metri, il baglio max e' 4.5
e va da meta' barca a fine poppa.
Il patarazzo non c'e', le volanti non sono strutturali ma servono per
appiattire la catenaria dello strallo di bolina.
La barca riesce a stringere il vento bene, facevamo angoli di 30-35
gradi apparenti, velocita' 8.5 nodi come niente ma senza ballast
la barca sbanda molto e i due timoncini non bastano per contrastarla
per cui piu' di una volta sono partito in straorzata fino a che la barca
si raddrizza controvento e torna a essere governabile.
L'acceleratore e' la drizza randa che cazzando chiude la balumina
lascando la apre e sventa in modo da tenere la barca un po' piu' dritta
appena di bolina la barca si mette sullo spigolo che sta sopra la linea
di galleggiamento e che la aiuta a stare in rotta e la stabilizza
e fa una scia profonda e potente sottovento
timoniere e equipaggio a quel punto si trovano sopravvento a un'altezza
incredibile sull'acqua. Durante la virata ci si sposta velocemente prima
che la lunga scalata diventi troppo ripida.

Arrivati al largo tra s.marinella e s.severa dopo tre o quattro bordi
abbiamo incrociato la flotta dei mini in regata e siamo tornati indietro
col gennaker medio da 215 mq, vele 3FL. Anche qui una vera goduria con
poco vento apparente si va sopra i 10 nodi e la scia e' larghissima
sembra quella del traghetto.

Quello che piu' mi ha fatto piacere e' stato passare 3 ore in barca con
questo simpatico ragazzone la cui prossima impresa sara' la conquista
dell'Everest !
Cosa che devo dirti mi lascia molto, moolto perplesso.

Mano.

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