Saturday, August 11, 2012

..lA cADUTA..

..il Presidente della US Sailing Federation:

"A heck of a wake-up call. In essence, we weren't competitive in any class. I was a little surprised, and, like all American sailors, disappointed. The question for me is, what do we do about it? I can't predict how the review will go, but I can tell you it's going to be thorough. This isn't going to stand long-term."

ovvero in 6 righe:
# analisi;
# ammissione di responsabilità;
# nessun riferimento ad eventuali colpi di sfiga tipo "bravi ma sfortunati!";
# Assunzione dell'impegno ad approfondita analisi tesa al cambiamento della situazione;


Il Presidente della FIV:
 -txt courtesy of velablog.com-
“Onestamente, come avevo dichiarato a Loano, una medaglia me l’aspettavo, ma le cose non sono andate così. Alessandra (Sensini), che sicuramente poteva mirare ad una medaglia, in questa Olimpiade non si è mai ritrovata è stata sempre un po’ tesa, non è riuscita a trovare la sua concentrazione, una delle sue qualità, anche se non c’è dubbio che è ancora un’atleta da medaglia.(...)
Per quanto riguarda gli altri due equipaggi su cui puntavamo per una medaglia, i 470 maschili e femminili – ha continuato Croce – abbiamo ottenuto un quarto e un quinto posto dietro a degli equipaggi formidabili. I risultati sono stati rovinati da due giornate no, con il rovesciamento di Zandonà-Zucchetti nella prima giornata, e i due sedicesimi di Giulia Conti e Giovanna Micol nella quarta.
Manca poco, un centimetro, quel centimetro che va ricercato con grande attenzione. Non è semplice farlo, bisogna prendere un foglio bianco e guardare da dove ripartire. C’è sempre qualcosa che alla fine ci manca pur avendo degli equipaggi di primo piano, avendo lavorato molto e credo bene a livello tecnico.
Bisogna valutare con serietà la situazione – ha terminato il Presidente – capire che strada prendere. Abbiamo dei giovani promettenti, ma non è semplice, mancano solo quattro anni a Rio 2016, bisogna vedere come fare, è un bel rebus per tutti. Eravamo vicini a risolverlo, ma per il momento non l’abbiamo risolto.

ovvero in 19 righe:
# ???


..ora qualcuno potrebbe desiderare un traduttore..
..mi dispiace, è disponibile solo quello inglese-italiano quello burocratese-italiano ancora non è stato realizzato!
 
..ma non finisce qui!
di seguito le parole del Direttore Tecnico della Nazionale FIV:

-txt courtesy of velablog.com-
Abbiamo raccolto meno di quello che ci aspettavamo arrivando in finale solo con quattro barche. L’obiettivo era di conquistare una o due medaglie ma solo una barca ha regatato per vincerla, quella di Zandonà e Zucchetti. L’equipaggio del 470 femminile, quello di Conti e Micol, ha concluso con uno splendido secondo posto la prova di oggi e il 5° assoluto. Il risultato è questo: non ce l’abbiamo fatta con Alessandra, non ce l’abbiamo fatta con Zandonà-Zucchetti e nemmeno con Conti-Micol, mentre nel 49er con Angilella-Sibello abbiamo ottenuto più di quello che ci aspettavamo. Questo è obiettivamente il nostro valore e gli altri sono stati più bravi. Comunque tutti gli atleti ce l’hanno messa tutta, nessuno ha mollato e tutti hanno regatato al massimo delle loro possibilità. Stesso discorso vale per i tecnici che hanno lavorato al 100%. Il mio ringraziamento ha concluso De Pedrini – va a tutto il team, atleti, tecnici, allo staff medico, allo staff che si è occupato del meteo e del regolamento. Queste ultime, sono persone che noi, vivendo alla base, abbiamo visto raramente ma che sono sempre state in contatto con gli atleti svolgendo un lavoro molto importante e prezioso. 


..di seguito le parole di uno degli allenatori della squadra femminile 470 NZL (Oro..), ex allenatore della US Sailing Fed.. che dice la sua sui perchè&percome della disfatta US.. ma facilmente applicabili altrove (in buona parte..)..


-txt courtesy of SailingAnarchy.com-
coaches corner

There’s plenty of lamenting over the historic beatdown received by the US Sailing Team in Weymouth, but few insiders have been willing to put their names to the real reasons for our woeful performance.  Today, NZ coach John Morgan revved his keyboard up to offer his unfettered opinion.  Is he right or wrong?

I am one of the coaches for the NZ men's 49er and the women's 470 teams and have for the past 15 years also been working in the US sailing system with the top juniors.

Having brought 9 of the 12 NZ team members thru from Optis to the Olympic team and having won 17 world titles and over 60 NZ titles. (Plus numerous US national titles) I feel I can accurately give a comparison of the two systems.  Here are my thoughts:

  • US sailors are over coached and seem to spend the entire summer at regattas rather than training. The ratio is 5 training days to 1 competition day.
  • There is an obvious lack of a tunable boat in the system, too many lasers and look at the US laser results, awful.
  • The US coaches are lazy and technically very poor, results don't seem to count.
  • The system is covered in South American coaches who, to fill there own bank accounts have pushed the 24/7 coaching mentality (We started with some Argentino coaches in NZ but quickly got rid of them after seeing the decline in that countries results).
  • Zero talent identification from US sailing. My sailors have won a whole lot of US titles but not once been approached by US sailing to acknowledge this talent.
  • Sailing is way too expensive in the US, thus excluding a lot of the hungry, driven athletes, again everyone has their hand out. Regattas have turned into moneymaking exercises by the clubs involved, with a prime example in the Buzzards Bay Regatta, which is hugely expensive to enter and has the worst race management I have ever seen. Why is there a constant fight amongst the clubs involved in this regatta to hold the event? Profit.
  • The US collegiate system is the best racing in the world but produces debt-ridden sailors who are great sprint racers but need to be retrained for Olympic work as the tuning knowledge just isn’t there.
  • Most of the US-born coaches are ex-collegiate coaches. Can no one else see the problem here?
  • Money and covering the athletes with coaches won't help the situation; the problem is in the youth and junior structures.
Obviously the present management and coaches need to go, and those who appointed them need to have a long hard look at themselves in the mirror.

I have a great fondness for the US sailing scene and have had many great experiences over the years, but since I have been in this system, the numbers of sailors have dropped, the coach numbers have increased and the results have declined. Sad.


John Morgan

Morgan Yacht Design
in giallo mi sono permesso di evidenziare alcuni passaggi che andrebbero incisi su qualche sasso del Sinai.. e magari presi in considerazione, con i dovuti aggiustamenti di scala, anche per la nostra classe..

..ora..
..se in un'azienda ti danno un obiettivo minimo quadriennale (almeno una medaglia), e non lo raggiungi, il minimo che fai, una volta mancato l'obiettivo quadriennale, è aggiornare il curriculum e ripulire la scrivania dei tuoi effetti personali.. generalmente la seconda cosa la fai mentre stai stampando il primo..

..all'estero funziona più o meno così anche nelle federazioni sportive.. ok.. magari solo nei Paesi Occidentali.. ed in effetti già solo questo metterebbe al sicuro i tecnici/funzionari/mandarini delle nostre federazioni (gli atleti non c'entrano, anzi.. tanto di cappello!).. ed infatti, per quanto il burocratese rimanga del tutto inaccessibile, sicuramente più impenetrabile dell'inglese, possiamo star tutti certi, che dei responsabili di tutto ciò, nessuno dovrà aggiornare un bel niente o pulire scrivanie: la gita a Londra l'ha offerta il CONI (cioè anche te), il risultato sono zero medaglie e chiacchiere montate a neve, e avanti così, a suggere champagnino dalla terrazza di Villa Miani, dritti verso Rio 2016..

..a questi gli dovrebbe fare la spending review il Tamerlano..

Labels:

0 Comments:

Post a Comment

<< Home