"sETTEMBRE sUL lAGO2008" -final report-
il sabato..
al sabato il centro italia è investito da una corrente a getto da nord che si deve essere dimenticata che le correnti a getto, per loro natura, non dovrebbero manifestarsi al di sotto dei 10.000 metri di quota.
Roma galleggia nella luce trasparente, il Lago di Bracciano indossa la sua pelle da rettile, con le scaglie blu cobalto distese verso sud.. fa sempre un pò paura..
c'è poco da illudersi, ancora meno a vedere come i salici del circolo vengono maltrattati.
Al momento della ferale decisione le due sponde del lago si consultano via ponte GSM, ne viene la decisione di non regatare, che non fa in tempo ad arrivare a Piero ed Eugenia che escono comunque e si ritrovano da soli sulla linea, comunque un'ottima occasione per provare col ventone.
In realtà due barche tentano l'uscita anche dal sabbazzietto, almeno per provare l'ebrezza della tramontanona senza il rodeo che era necessario fare uscendo da Vigna di Valle.
La notizia che la regata non si fa la ricevo già neopranato fino alle orecchie, il Cardinal Camerlengo mi passa la "velina" con l'esito della decisione presa di comune accordo con l'altra sponda: a parte alcune righe che riguardavano una roba tipo "trovare l'Ottobre Rosso con ogni mezzo, ed affondarlo", delle quali mi sfugge il significato, il concetto è chiaro: "no regata", il che gli induce una certa serenità, ma non troppa, vista la malcelata disapprovazione con la quale osserva la mia serafica risolutezza nell'uscire.. in realtà il Camerlengo disapprova monoliticamente chiunque esca quando lui rimane a terra!!
Sia chiaro, non è per insensibilità che gli sto sbavando davanti all'idea delle planate che ci aspettano.. è che proprio non riesco a smettere di sbavare.. cosa alla quale non può rimanere indifferente il Makka, il quale quasi manifesta una quasi esitazione nell'uscire.. finchè non ci vede prendere la via della spiaggia.. e a quel punto non lo avrebbero tenuto a terra nemmeno sedato!!
Già a mettere giù la barca dal carrello è un bel da farsi, nelle raffiche più dure è molto complicato anche solo tenerla prua al vento, ma l'acqua piatta agevola l'armo delle appendici, se non altro.
Scappiamo via in mezzo ai banchi di alghe incuranti di quello che ci stiamo portando dietro, è fondamentale cercare di tirarsi via da dove le raffiche sono più dure..e stante ciò non è proprio chiaro perchè stiamo filando verso il centro del lago..
Al primo bang sventiamo e riprendiamo, al secondo sventiamo, sbandiamo e riprendiamo.. al terzo riprendiamo, in un modo o nell'altro..ma con molto fatica: scappiamo via al lasco, scadendo sottovento, che ci comporterà un rientro di bolina, ma non ci sono alternative.
Siamo partiti da pochissimo ma il circolo è già lontano, il palindromo vola via sulle onde, ce ne è di più che alla CoppaCamilla dell'anno scorsa, per noi non sarebbe praticamente regatabile, ma fortunatamente è ancora meno di quanto alla domenica di Vacanze Romane.
decidiamo di fare qualche bordo dove il golfo si apre e le raffiche sono meno turbolente.
la prima virata non si risolve, nel senso che la canno e ci rispara indietro sulle stesse mura da dove venivamo, dalla seconda non abbiamo più problemi, con un paio di bordi saliamo quel tanto da essere sulla lay line per il circolo, non si sa mai..
rimaniamo fuori a bordeggiare ancora, sulla destra di Trevignano, le raffiche sono dure e sembrano non finire mai, a terra si vede il 30001 ancora tra gli alberi..
L'uscita si risolve durante l'ennesimo bordo verso fuori, il palindromo va via tipo palla di cannone, in certe situazioni mi torna sempre a mente quanto imputato a Micheal Andretti, una roba tipo: se è tutto sotto controllo vuol solamente dire che non stai andando abbastanza veloce.. ecco! qui sotto controllo non abbiamo più una benemerita mazza! quindi ipoteticamente stiamo andando almeno abbastanza veloci.. cosa ci dovremmo fare poi, con tutta 'sta velocità, lo ignoro, però non riusciamo a smettere.. per lo meno fin quando ci investe una raffica che ci fa passare istantaneamente in modalità "sopravvivenza", Marco guarda avanti e alza una mano con su un bel "3".. è la sua maniera elegante per dire "porca-puttana-son-30-nodi", io sto a poppa, praticamente di fianco al tappo del gavone, tengo lo stick per la punta delle orecchie, la scotta della randa per avere qualcosa da fare, tanto è inutilizzabile, i razzi rossi tra i denti e la testa che vola alla domenica di VR, quella del meso-merdone-ciclonico cantato dal Piazza.. e di nuovo mi trovo a desiderare che il palindromo si tramuti in un Hallberg-Rassy.. ma non accade nemmeno questa volta.. è più meno a questo punto che Marco mi fa:
-hai visto avanti?
al momento non gli dò molto retta, sepolto dagli spruzzi sollevati dalla scia vedo la barca dalle crocette in su, ed essendo piuttosto convinto che in mezzo al lago non ci sia terra affiorante nè natanti (almeno oggi) non è che stessi proprio guardando molto in giro..
-dove?
gli faccio respirando più acqua che aria.. e lui, con un tono di voce alto quel tanto da preoccuparmi..
-là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!
indica verso prua, per un attimo sono interdetto, davanti alla prua non vedo nulla, non c'è nulla.. poi alzo lo sguardo di qualche grado e mi rendo conto che stava indicando oltre la prua, di qualche centinaio di metri, e attraverso le lenti allagate degli occhiali da sole mi si para davanti una striscia viola, con creste enormi in navigazione verso sud.. "fumanti".. il tutto dura forse.. tre secondi.. siamo sicuramente a meno di mezzo miglio da quel mostro.. e ci stiamo andando dentro a velocità smodata.. la mia considerazione è a dir poco grossolana: se qui è come a VacanzeRomane, e le creste ancora non fumano.. lì che le creste fumano??.. se ci fosse stato un cartello con scritto: 300m caduta alberi.. sarebbe stato meno esplicito, la risposta fa scopa con l'indicazione di Marco:
-OHCRISTO!!viro!viro!viro!viro!viro!viro!
'sta volta la virata viene subito, a costo di scendere e girare la barca a calci, ripartiamo a fionda verso il circolo, chiedo a Marco di guardare dietro, per sapere se il mostro sta venendo di qua, spero che non sia così, quella dovrebbe essere la zona dove la tramontana cade dalle colline sopra Trevignano, sbatte sul lago e si spara in avanti, esattamente contro il cancello della vecchia sede del sabbazzietto, e se così fosse non dovrebbe allargarsi tanto e raggiungerci.. e se così non fosse quella ci sfilerebbe albero e steccate come nulla.. ma dopo qualche minuto cominciamo a credere che non ci raggiungerà.
Riavvicinandoci guadagnamo sopravvento nelle mollane, le mollane oggi sono quando scende di qualche metro sotto i 13m/s.. sono motivatamente preoccupato per le operazioni per il rientro, ma sono preoccupazioni infondate, facciamo tutto per bene.
Mentre rientriamo incrociamo il Makka in uscita, ha a prua il Papà, col quale consideravamo che quello scellerato del figlio lo porta in snipe solo quando il vento supera intensità parossistiche, o quando c'è da carrellare la barca sotto la pioggia!
A terra, ancora gocciolante, osservo il palindromo, intero, vele incluse.. e mi interrogo senza risposta sul genere di divinità che tenga in piedi i Proctor in certe situazioni..
Il resto della giornata passa serafico, disarmato ci concediamo drink e chiacchiere al sole con Mano, poi un tè da vecchie zie con nipote discola (ma questa è un'altra storia..), e la cena organizzata dall'AVVV, astutamente messa a ridosso della sede sociale, col nero che ha cominciato a correre ben prima delle portate per rendere gradevole la sistemazione plain-air.
Plauso particolare alle lasagne e alle crostate manufatte dalle socie del circolo organizzatore, l'ospitalità del quale è stata come sempre ineccepibile.
E' a cena scopro che il campo (alcune classi oggi hanno regatato.. alcune classi più Piero ed Eugenia, naturalmente) era stato messo di fronte all'estremità dx di Vigna di Valle, ossia "prima" del mostro che abbiamo visto latrare a centro lago.. quindi ci saremmo potuti arrivare pure noi, bastava poggiare, dare tangone, e con un paio di strambate saremmo stati sul campo.. magari in un film dei fratelli Wachowsky!!
Domenica..
Esco presto, voglio arrivare al circolo presto, il preparatorio della prima prova è per le 12.00, ma io voglio armare col circolo ancora deserto (fauna locale a parte), in ascetico silenzio (avendo dimenticato di mettere in carica il lettore mp3), ed invece mi trovo infognato sulla Cassia bis dove hanno canalizzato il traffico a causa di non si capisce quale diavolo di evento secondario.. tipo il moto GP a Vallelunga.. ma non potevano spostarlo sapendo che c'era Settembre sul Lago negli stessi giorni??
arrivo al Circolo che è ancora deserto, ma si popola rapidamente, anche se si popola di avventori che come me sono in loro faccende affaccendati.
ghindo e armo senza stare a menarla tanto, sull'acqua scivola una tramontanina che non è che convinca proprio tanto.
Dopo un po' arriva il Cardinal Vicario che osserva il palindromo armato col consueto moto di ribrezzo col quale osserva qualsiasi barca venga armata prima della sua.
Lucia arriva subito dopo, e pure lei ha un moto quando vede il palindromo, ma è di preoccupazione.. tipo "vuole già uscire, con questo freddo??"
Usciamo che non sono le 11.30, il tiro di ieri è un ricordo, scivoliamo via verso "il Pizzo" doppiando il quale dovremmo arrivare direttamente davanti all'AVVV.."dovremmo" perchè i buchi di pressione si vanno allargando.. non è che abbiamo fretta, ma assieme al cielo che si vela viene presto il dubbio che a breve si rimanga senza vento in mezzo al lago.. ed infatti!
se non altro siamo in vista del circolo organizzatore, barca giuria ben visibile, ed immota, così si fanno chiacchiere si spazzolano wafer (che devo dire di non amare se non nella variante "fondente" che sto giusto ingurgitando) e mi dedico alla pulizia delle appendici, che si sono tirate dietro qualche ghirlanda di alghe.
rimaniamo così non so per quanto, poi arriva qualche bava da SW col cielo che si copre ancora di più , giornata strana, molto strana.
sulle seconde bave la barca giuria si muove, il lago è pieno di barche, Settembre sul Lago ha sempre fortissima presa, e tutti verso centro lago.
A linea posata ci mettiamo a fare qualche check, l'impressione è che un'estremità sia nettamente favorevole, anche se vista la giornata sarà fondamentale partire veloci e liberi di virare sul primo scarso più che starsi ad inventare cose strane alle estremità.. credo..
Siamo in tali faccende affaccendati quando cominciano le procedure, noi siamo dietro i Finn, e non becchiamo i -3, così saliamo in barca per prendere il -1 e partire lanciati scendendo la linea.
Contro ogni previsione si realizza il desiderio di partire liberi e veloci, comincia subito il valzer degli scarsi, si vira ad oltranza, il passo c'è, come altezza siamo tra i primi, davanti a tutti i soliti Piero e Giorgio.
Per metà bolina fila tutto liscio, poi per un attimo d'indecisione perdo il ritmo degli scarsi e fregandomene di coperture e altre amenità riviro subito: paghiamo qualche posizione, tra le quali i Makka's (Luca corre con a prua il Papà) che ci sfilano avanti mure a dritta, ma siamo dove vogliamo essere, e di nuovo in sincro con gli scarsi, e alla boa guidiamo un gruppetto compattissimo, subito dietro a Maurone.
Il percorso è un quadrilatero, dalla boa di bolina si parte per un lasco senza tanga che non si finisce più.
Arrivo alla boa dove comincia la poppa ansimando, dietro di me il Makka ha perso qualche posizione per le coperture, ma uno dei più gravi errori col Makka è darlo per morto quando ancora galleggia..
In boa nessuno stramba, poi strambiamo tutti e andiamo verso sinistra, Lucia pretende il recupero, io le rispondo secco che se non salta siamo morti.. non l'avessi mai detto.. con la coda dell'occhio vedo un filetto che fa una cosa che fino ad un attimo prima non faceva, strambo praticamente senza avvertirla, torniamo verso il centro del campo, le quattro barche che avevamo interne non ci seguono, è la nostra chanche, quando ci rimettiamo in assetto mi rendo conto che davanti Piero e Giorgio avevano già strambato: se ne sono accorti prima di me che prendo aria prima (standogli dietro), e maledico la mia pippaggine!
verso il centro troviamo pressione e ci allunghiamo, 3 li riacchiappiamo, anche perchè a sinistra si sporcano l'aria a vicenda, ma uno no, e non riesco ad impostare il giro come vorrei, così me lo ritrovo sopra le vele e Maurone che arriva impedendomi di uscire dal casino virando!
tiro porchi e cerco di non piantare il palindromo, non c'è molta pressione, appena possibile cominciamo a virare per uscirne, ce ne vorranno diverse, poi troviamo un canale d'aria pulita e ritroviamo il passo ed il sincro sui salti.
'Sto giro la bolina è corta ed in cima si parte subito per la poppa, noi mezzo canniamo una virata, Lucia vorrebbe buttarsi in acqua ma non ne ha ragione: la maggior pressione in cima al campo ci aiuta a limitare i danni, ed in maniera pressochè inconsapevole siamo al posto giusto per approcciare la boa, dove scopro che Dante e Silvia sono avanti in maniera irrecuperabile, ma il gruppetto col quale ci eravamo affastellati alla boa precedente è di qualche lunghezza dietro..mentre per cercare i Makka's sono costretto a cercare sotto un fil di fumo: precipitano in fiamme! MERAVIGLIA!!..ma ancora non è detta, anzi..
insomma il solito black-out della seconda bolina, per questa volta, me lo sono risparmiato, ma la poppa comincia subito strettissima con un jibe-set (o facente funzione in salsa-snipe), a sx sembra ci sia più pressione, a centro campo, a qualche lunghezza laterale, Mauro che non molla mai, pochissimo dietro tutti gli altri.
A metà poppa lo psicodramma: una raffichetta ci investe mentre sono al massimo dello sbandamento sopravvento, che è un pò troppo, tanto che piantiamo il tangone in acqua ed il fiocco si apre in verticale, dalla base (30 cm a dietro al punto di scotta) su fino alla cucitura del primo ferzo.. che praticamente è l'unica cosa che ormai gli impedisce di aprirsi come un pacchetto di patatine.
non c'è molto da fare, cerco di scaricare un pò il fiocco e avere più carico sulla randa, prendendo con più attenzione le piccole ondine che nel mentre si sono formate.. e soprattutto cerco di non dare peso alle urla di gioia che sento arrivare dalle mie spalle, dove il Makka si è accorto della nostra avaria e sta già tirando fuori i calici ghiacciati ed una bottiglia di quelle buone per festeggiare la sua vittoria nel t302.. in realtà non si sente solo il Makka gioire.. è evidente che in più d'uno ci abbiano dati per spacciati.. il peggio sono quegli istanti nei quali non sai se abbiano ragione loro o se nonostante tutto si riuscirà a tenerli.. inutile riflettere sulla cucitura: si aprirà quando vorrà lei, senza preavviso.
Con tutti questi pensieri a non facilitare la situazione chiudiamo la poppa avanti, riuscendo a tenere il margine che avevamo al momento dell'avaria.
Alla boa di poppa comincia un altro lascone interminabile: CHE PALLE!
La brutta sorpresa è che alla stessa boa, per alcune classi, comincia una bolina, così ci ritroviamo sottovento un dinghy che pretende di orzarmi, e con tutta la "ferma cortesia" di cui sono capace (data la contingenza) faccio presente al titolare dello stesso che intendo tirare dritto sul mio percorso, e fortuna vuole che mi trovo a che fare con uno abbastanza smart da capire al volo che gli straconvenga farci sfilare veloci sopravvento e orzare subito dopo, cosa che fa, ma non prima di avermi pizzicato la sartia sottovento con il picco.. e va bene così!
Naturalmente il lascone è più stretto della poppa, altrimenti non sarebbe un lascone, quindi il tangone è più strallato, ed il fiocco geme.. mentre il Makka sta sgozzando dei galli neri in pozzetto perchè qualche divinità locale accorra in suo aiuto a trasformare i gemiti del nostro fiocco nello schianto che varrebbe il nostro ritiro ed il suo trionfo nel t302!
Dietro di noi gli inseguitori partono subito tutti all'orza, aiutati anche dal piccolo regalo del dinghy, io reagisco come posso ma non posso seguirli più di tanto dato che:
1. il fiocco esaudirebbe le preghiere del Makka;
2. i duelli all'orza li perdo sempre;
tanto vale cercare di camminare e confidare in un ulteriore dx che ci consenta di arrivare all'ultima boa di percorso senza le coperture dei tre più vicini!
la soluzione sembra pagare, addirittura sembra di guadagnare qualcosa su Dante e Silvia, che comunque rimangono al sicuro ben avanti, mentre dietro di noi arrivano roteando le bolas!
Alla boa siamo ancora davanti, si va via al traverso senza tangone, il fiocco sembra gradire ancora meno di prima, Piero e Giorgio sono già arrivati, Dante e Silvia non siamo mai riusciti ad impensierirli, mentre a poppa organizzano sull'ultima boa una tavola rotonda dal titolo "Fenomenolegia transgenerazionale delle regate multi-classe su campi comuni: aleatorietà stocastica e conseguenze applicative dei risultati empirici nei giri di boa, alcune considerazioni non definitive", dalla quale riesce ad uscire incolume solo Mauro, che non ci molla fino a qualche decina di metri dall'arrivo.
Alla fine quindi i soliti Piero ed Eugenia, Giorgio e Marco, Dante e Silvia veramente velocissimi, quarti noi (il sottoscritto con svariati anni di vita di meno), quinto Mauro, poi non so più perchè mi sono messo a ragionare su come rattoppare il fiocco, visto che sulla barca giuria campeggiava la lettera "G", per giungere alla conclusione che l'unica maniera per portarlo in veleria non separato in due comode parti era mettere la prua, ahinoi, verso il circulo!
A sera premiazione, e saluti.
Alla fine anche quest'anno Settembre sul Lago ha incassato la sua tradizionale dose di ventone, ma ne è uscita come sempre alla grande.
Belle regate, eccellente organizzazione, splendida ospitalità.
Domenica prossima Ali6.. con il t302 che vede "il cattivo" in testa di un esiguo +1...
..che alla Coppa Camilla scatti l'Armageddon??
..chi l'avrebbe mai detto?!?
pix courtesy sabbazzietto
made by Sua Eccell.Gran.Cav.Lup.Mann.Camerleng.Zonale.. che poi se non lo si cita estensivamente si offende, ed ha ragione!!
al sabato il centro italia è investito da una corrente a getto da nord che si deve essere dimenticata che le correnti a getto, per loro natura, non dovrebbero manifestarsi al di sotto dei 10.000 metri di quota.
Roma galleggia nella luce trasparente, il Lago di Bracciano indossa la sua pelle da rettile, con le scaglie blu cobalto distese verso sud.. fa sempre un pò paura..
c'è poco da illudersi, ancora meno a vedere come i salici del circolo vengono maltrattati.
Al momento della ferale decisione le due sponde del lago si consultano via ponte GSM, ne viene la decisione di non regatare, che non fa in tempo ad arrivare a Piero ed Eugenia che escono comunque e si ritrovano da soli sulla linea, comunque un'ottima occasione per provare col ventone.
In realtà due barche tentano l'uscita anche dal sabbazzietto, almeno per provare l'ebrezza della tramontanona senza il rodeo che era necessario fare uscendo da Vigna di Valle.
La notizia che la regata non si fa la ricevo già neopranato fino alle orecchie, il Cardinal Camerlengo mi passa la "velina" con l'esito della decisione presa di comune accordo con l'altra sponda: a parte alcune righe che riguardavano una roba tipo "trovare l'Ottobre Rosso con ogni mezzo, ed affondarlo", delle quali mi sfugge il significato, il concetto è chiaro: "no regata", il che gli induce una certa serenità, ma non troppa, vista la malcelata disapprovazione con la quale osserva la mia serafica risolutezza nell'uscire.. in realtà il Camerlengo disapprova monoliticamente chiunque esca quando lui rimane a terra!!
Sia chiaro, non è per insensibilità che gli sto sbavando davanti all'idea delle planate che ci aspettano.. è che proprio non riesco a smettere di sbavare.. cosa alla quale non può rimanere indifferente il Makka, il quale quasi manifesta una quasi esitazione nell'uscire.. finchè non ci vede prendere la via della spiaggia.. e a quel punto non lo avrebbero tenuto a terra nemmeno sedato!!
Già a mettere giù la barca dal carrello è un bel da farsi, nelle raffiche più dure è molto complicato anche solo tenerla prua al vento, ma l'acqua piatta agevola l'armo delle appendici, se non altro.
Scappiamo via in mezzo ai banchi di alghe incuranti di quello che ci stiamo portando dietro, è fondamentale cercare di tirarsi via da dove le raffiche sono più dure..e stante ciò non è proprio chiaro perchè stiamo filando verso il centro del lago..
Al primo bang sventiamo e riprendiamo, al secondo sventiamo, sbandiamo e riprendiamo.. al terzo riprendiamo, in un modo o nell'altro..ma con molto fatica: scappiamo via al lasco, scadendo sottovento, che ci comporterà un rientro di bolina, ma non ci sono alternative.
Siamo partiti da pochissimo ma il circolo è già lontano, il palindromo vola via sulle onde, ce ne è di più che alla CoppaCamilla dell'anno scorsa, per noi non sarebbe praticamente regatabile, ma fortunatamente è ancora meno di quanto alla domenica di Vacanze Romane.
decidiamo di fare qualche bordo dove il golfo si apre e le raffiche sono meno turbolente.
la prima virata non si risolve, nel senso che la canno e ci rispara indietro sulle stesse mura da dove venivamo, dalla seconda non abbiamo più problemi, con un paio di bordi saliamo quel tanto da essere sulla lay line per il circolo, non si sa mai..
rimaniamo fuori a bordeggiare ancora, sulla destra di Trevignano, le raffiche sono dure e sembrano non finire mai, a terra si vede il 30001 ancora tra gli alberi..
L'uscita si risolve durante l'ennesimo bordo verso fuori, il palindromo va via tipo palla di cannone, in certe situazioni mi torna sempre a mente quanto imputato a Micheal Andretti, una roba tipo: se è tutto sotto controllo vuol solamente dire che non stai andando abbastanza veloce.. ecco! qui sotto controllo non abbiamo più una benemerita mazza! quindi ipoteticamente stiamo andando almeno abbastanza veloci.. cosa ci dovremmo fare poi, con tutta 'sta velocità, lo ignoro, però non riusciamo a smettere.. per lo meno fin quando ci investe una raffica che ci fa passare istantaneamente in modalità "sopravvivenza", Marco guarda avanti e alza una mano con su un bel "3".. è la sua maniera elegante per dire "porca-puttana-son-30-nodi", io sto a poppa, praticamente di fianco al tappo del gavone, tengo lo stick per la punta delle orecchie, la scotta della randa per avere qualcosa da fare, tanto è inutilizzabile, i razzi rossi tra i denti e la testa che vola alla domenica di VR, quella del meso-merdone-ciclonico cantato dal Piazza.. e di nuovo mi trovo a desiderare che il palindromo si tramuti in un Hallberg-Rassy.. ma non accade nemmeno questa volta.. è più meno a questo punto che Marco mi fa:
-hai visto avanti?
al momento non gli dò molto retta, sepolto dagli spruzzi sollevati dalla scia vedo la barca dalle crocette in su, ed essendo piuttosto convinto che in mezzo al lago non ci sia terra affiorante nè natanti (almeno oggi) non è che stessi proprio guardando molto in giro..
-dove?
gli faccio respirando più acqua che aria.. e lui, con un tono di voce alto quel tanto da preoccuparmi..
-là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!
indica verso prua, per un attimo sono interdetto, davanti alla prua non vedo nulla, non c'è nulla.. poi alzo lo sguardo di qualche grado e mi rendo conto che stava indicando oltre la prua, di qualche centinaio di metri, e attraverso le lenti allagate degli occhiali da sole mi si para davanti una striscia viola, con creste enormi in navigazione verso sud.. "fumanti".. il tutto dura forse.. tre secondi.. siamo sicuramente a meno di mezzo miglio da quel mostro.. e ci stiamo andando dentro a velocità smodata.. la mia considerazione è a dir poco grossolana: se qui è come a VacanzeRomane, e le creste ancora non fumano.. lì che le creste fumano??.. se ci fosse stato un cartello con scritto: 300m caduta alberi.. sarebbe stato meno esplicito, la risposta fa scopa con l'indicazione di Marco:
-OHCRISTO!!viro!viro!viro!viro!viro!viro!
'sta volta la virata viene subito, a costo di scendere e girare la barca a calci, ripartiamo a fionda verso il circolo, chiedo a Marco di guardare dietro, per sapere se il mostro sta venendo di qua, spero che non sia così, quella dovrebbe essere la zona dove la tramontana cade dalle colline sopra Trevignano, sbatte sul lago e si spara in avanti, esattamente contro il cancello della vecchia sede del sabbazzietto, e se così fosse non dovrebbe allargarsi tanto e raggiungerci.. e se così non fosse quella ci sfilerebbe albero e steccate come nulla.. ma dopo qualche minuto cominciamo a credere che non ci raggiungerà.
Riavvicinandoci guadagnamo sopravvento nelle mollane, le mollane oggi sono quando scende di qualche metro sotto i 13m/s.. sono motivatamente preoccupato per le operazioni per il rientro, ma sono preoccupazioni infondate, facciamo tutto per bene.
Mentre rientriamo incrociamo il Makka in uscita, ha a prua il Papà, col quale consideravamo che quello scellerato del figlio lo porta in snipe solo quando il vento supera intensità parossistiche, o quando c'è da carrellare la barca sotto la pioggia!
A terra, ancora gocciolante, osservo il palindromo, intero, vele incluse.. e mi interrogo senza risposta sul genere di divinità che tenga in piedi i Proctor in certe situazioni..
Il resto della giornata passa serafico, disarmato ci concediamo drink e chiacchiere al sole con Mano, poi un tè da vecchie zie con nipote discola (ma questa è un'altra storia..), e la cena organizzata dall'AVVV, astutamente messa a ridosso della sede sociale, col nero che ha cominciato a correre ben prima delle portate per rendere gradevole la sistemazione plain-air.
Plauso particolare alle lasagne e alle crostate manufatte dalle socie del circolo organizzatore, l'ospitalità del quale è stata come sempre ineccepibile.
E' a cena scopro che il campo (alcune classi oggi hanno regatato.. alcune classi più Piero ed Eugenia, naturalmente) era stato messo di fronte all'estremità dx di Vigna di Valle, ossia "prima" del mostro che abbiamo visto latrare a centro lago.. quindi ci saremmo potuti arrivare pure noi, bastava poggiare, dare tangone, e con un paio di strambate saremmo stati sul campo.. magari in un film dei fratelli Wachowsky!!
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Domenica..
Esco presto, voglio arrivare al circolo presto, il preparatorio della prima prova è per le 12.00, ma io voglio armare col circolo ancora deserto (fauna locale a parte), in ascetico silenzio (avendo dimenticato di mettere in carica il lettore mp3), ed invece mi trovo infognato sulla Cassia bis dove hanno canalizzato il traffico a causa di non si capisce quale diavolo di evento secondario.. tipo il moto GP a Vallelunga.. ma non potevano spostarlo sapendo che c'era Settembre sul Lago negli stessi giorni??
arrivo al Circolo che è ancora deserto, ma si popola rapidamente, anche se si popola di avventori che come me sono in loro faccende affaccendati.
ghindo e armo senza stare a menarla tanto, sull'acqua scivola una tramontanina che non è che convinca proprio tanto.
Dopo un po' arriva il Cardinal Vicario che osserva il palindromo armato col consueto moto di ribrezzo col quale osserva qualsiasi barca venga armata prima della sua.
Lucia arriva subito dopo, e pure lei ha un moto quando vede il palindromo, ma è di preoccupazione.. tipo "vuole già uscire, con questo freddo??"
Usciamo che non sono le 11.30, il tiro di ieri è un ricordo, scivoliamo via verso "il Pizzo" doppiando il quale dovremmo arrivare direttamente davanti all'AVVV.."dovremmo" perchè i buchi di pressione si vanno allargando.. non è che abbiamo fretta, ma assieme al cielo che si vela viene presto il dubbio che a breve si rimanga senza vento in mezzo al lago.. ed infatti!
se non altro siamo in vista del circolo organizzatore, barca giuria ben visibile, ed immota, così si fanno chiacchiere si spazzolano wafer (che devo dire di non amare se non nella variante "fondente" che sto giusto ingurgitando) e mi dedico alla pulizia delle appendici, che si sono tirate dietro qualche ghirlanda di alghe.
rimaniamo così non so per quanto, poi arriva qualche bava da SW col cielo che si copre ancora di più , giornata strana, molto strana.
sulle seconde bave la barca giuria si muove, il lago è pieno di barche, Settembre sul Lago ha sempre fortissima presa, e tutti verso centro lago.
A linea posata ci mettiamo a fare qualche check, l'impressione è che un'estremità sia nettamente favorevole, anche se vista la giornata sarà fondamentale partire veloci e liberi di virare sul primo scarso più che starsi ad inventare cose strane alle estremità.. credo..
Siamo in tali faccende affaccendati quando cominciano le procedure, noi siamo dietro i Finn, e non becchiamo i -3, così saliamo in barca per prendere il -1 e partire lanciati scendendo la linea.
Contro ogni previsione si realizza il desiderio di partire liberi e veloci, comincia subito il valzer degli scarsi, si vira ad oltranza, il passo c'è, come altezza siamo tra i primi, davanti a tutti i soliti Piero e Giorgio.
Per metà bolina fila tutto liscio, poi per un attimo d'indecisione perdo il ritmo degli scarsi e fregandomene di coperture e altre amenità riviro subito: paghiamo qualche posizione, tra le quali i Makka's (Luca corre con a prua il Papà) che ci sfilano avanti mure a dritta, ma siamo dove vogliamo essere, e di nuovo in sincro con gli scarsi, e alla boa guidiamo un gruppetto compattissimo, subito dietro a Maurone.
Il percorso è un quadrilatero, dalla boa di bolina si parte per un lasco senza tanga che non si finisce più.
Arrivo alla boa dove comincia la poppa ansimando, dietro di me il Makka ha perso qualche posizione per le coperture, ma uno dei più gravi errori col Makka è darlo per morto quando ancora galleggia..
In boa nessuno stramba, poi strambiamo tutti e andiamo verso sinistra, Lucia pretende il recupero, io le rispondo secco che se non salta siamo morti.. non l'avessi mai detto.. con la coda dell'occhio vedo un filetto che fa una cosa che fino ad un attimo prima non faceva, strambo praticamente senza avvertirla, torniamo verso il centro del campo, le quattro barche che avevamo interne non ci seguono, è la nostra chanche, quando ci rimettiamo in assetto mi rendo conto che davanti Piero e Giorgio avevano già strambato: se ne sono accorti prima di me che prendo aria prima (standogli dietro), e maledico la mia pippaggine!
verso il centro troviamo pressione e ci allunghiamo, 3 li riacchiappiamo, anche perchè a sinistra si sporcano l'aria a vicenda, ma uno no, e non riesco ad impostare il giro come vorrei, così me lo ritrovo sopra le vele e Maurone che arriva impedendomi di uscire dal casino virando!
tiro porchi e cerco di non piantare il palindromo, non c'è molta pressione, appena possibile cominciamo a virare per uscirne, ce ne vorranno diverse, poi troviamo un canale d'aria pulita e ritroviamo il passo ed il sincro sui salti.
'Sto giro la bolina è corta ed in cima si parte subito per la poppa, noi mezzo canniamo una virata, Lucia vorrebbe buttarsi in acqua ma non ne ha ragione: la maggior pressione in cima al campo ci aiuta a limitare i danni, ed in maniera pressochè inconsapevole siamo al posto giusto per approcciare la boa, dove scopro che Dante e Silvia sono avanti in maniera irrecuperabile, ma il gruppetto col quale ci eravamo affastellati alla boa precedente è di qualche lunghezza dietro..mentre per cercare i Makka's sono costretto a cercare sotto un fil di fumo: precipitano in fiamme! MERAVIGLIA!!..ma ancora non è detta, anzi..
insomma il solito black-out della seconda bolina, per questa volta, me lo sono risparmiato, ma la poppa comincia subito strettissima con un jibe-set (o facente funzione in salsa-snipe), a sx sembra ci sia più pressione, a centro campo, a qualche lunghezza laterale, Mauro che non molla mai, pochissimo dietro tutti gli altri.
A metà poppa lo psicodramma: una raffichetta ci investe mentre sono al massimo dello sbandamento sopravvento, che è un pò troppo, tanto che piantiamo il tangone in acqua ed il fiocco si apre in verticale, dalla base (30 cm a dietro al punto di scotta) su fino alla cucitura del primo ferzo.. che praticamente è l'unica cosa che ormai gli impedisce di aprirsi come un pacchetto di patatine.
non c'è molto da fare, cerco di scaricare un pò il fiocco e avere più carico sulla randa, prendendo con più attenzione le piccole ondine che nel mentre si sono formate.. e soprattutto cerco di non dare peso alle urla di gioia che sento arrivare dalle mie spalle, dove il Makka si è accorto della nostra avaria e sta già tirando fuori i calici ghiacciati ed una bottiglia di quelle buone per festeggiare la sua vittoria nel t302.. in realtà non si sente solo il Makka gioire.. è evidente che in più d'uno ci abbiano dati per spacciati.. il peggio sono quegli istanti nei quali non sai se abbiano ragione loro o se nonostante tutto si riuscirà a tenerli.. inutile riflettere sulla cucitura: si aprirà quando vorrà lei, senza preavviso.
Con tutti questi pensieri a non facilitare la situazione chiudiamo la poppa avanti, riuscendo a tenere il margine che avevamo al momento dell'avaria.
Alla boa di poppa comincia un altro lascone interminabile: CHE PALLE!
La brutta sorpresa è che alla stessa boa, per alcune classi, comincia una bolina, così ci ritroviamo sottovento un dinghy che pretende di orzarmi, e con tutta la "ferma cortesia" di cui sono capace (data la contingenza) faccio presente al titolare dello stesso che intendo tirare dritto sul mio percorso, e fortuna vuole che mi trovo a che fare con uno abbastanza smart da capire al volo che gli straconvenga farci sfilare veloci sopravvento e orzare subito dopo, cosa che fa, ma non prima di avermi pizzicato la sartia sottovento con il picco.. e va bene così!
Naturalmente il lascone è più stretto della poppa, altrimenti non sarebbe un lascone, quindi il tangone è più strallato, ed il fiocco geme.. mentre il Makka sta sgozzando dei galli neri in pozzetto perchè qualche divinità locale accorra in suo aiuto a trasformare i gemiti del nostro fiocco nello schianto che varrebbe il nostro ritiro ed il suo trionfo nel t302!
Dietro di noi gli inseguitori partono subito tutti all'orza, aiutati anche dal piccolo regalo del dinghy, io reagisco come posso ma non posso seguirli più di tanto dato che:
1. il fiocco esaudirebbe le preghiere del Makka;
2. i duelli all'orza li perdo sempre;
tanto vale cercare di camminare e confidare in un ulteriore dx che ci consenta di arrivare all'ultima boa di percorso senza le coperture dei tre più vicini!
la soluzione sembra pagare, addirittura sembra di guadagnare qualcosa su Dante e Silvia, che comunque rimangono al sicuro ben avanti, mentre dietro di noi arrivano roteando le bolas!
Alla boa siamo ancora davanti, si va via al traverso senza tangone, il fiocco sembra gradire ancora meno di prima, Piero e Giorgio sono già arrivati, Dante e Silvia non siamo mai riusciti ad impensierirli, mentre a poppa organizzano sull'ultima boa una tavola rotonda dal titolo "Fenomenolegia transgenerazionale delle regate multi-classe su campi comuni: aleatorietà stocastica e conseguenze applicative dei risultati empirici nei giri di boa, alcune considerazioni non definitive", dalla quale riesce ad uscire incolume solo Mauro, che non ci molla fino a qualche decina di metri dall'arrivo.
Alla fine quindi i soliti Piero ed Eugenia, Giorgio e Marco, Dante e Silvia veramente velocissimi, quarti noi (il sottoscritto con svariati anni di vita di meno), quinto Mauro, poi non so più perchè mi sono messo a ragionare su come rattoppare il fiocco, visto che sulla barca giuria campeggiava la lettera "G", per giungere alla conclusione che l'unica maniera per portarlo in veleria non separato in due comode parti era mettere la prua, ahinoi, verso il circulo!
A sera premiazione, e saluti.
Alla fine anche quest'anno Settembre sul Lago ha incassato la sua tradizionale dose di ventone, ma ne è uscita come sempre alla grande.
Belle regate, eccellente organizzazione, splendida ospitalità.
Domenica prossima Ali6.. con il t302 che vede "il cattivo" in testa di un esiguo +1...
..che alla Coppa Camilla scatti l'Armageddon??
..chi l'avrebbe mai detto?!?
pix courtesy sabbazzietto
made by Sua Eccell.Gran.Cav.Lup.Mann.Camerleng.Zonale.. che poi se non lo si cita estensivamente si offende, ed ha ragione!!
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