CampitalianoSnipe2008 -report-
-courtesy of Antonio Bari-
Giornate splendide hanno accompagnato questo 66° campionato che, se
non ricordo male, si è disputato a Sanremo per la quinta volta. Per
me, che sono vecchietto, è stata la quarta (1980, 1987, 1995 e questa).
L'organizzazione dello YCS è stata precisa, gentile ed essenziale.
Tutte le sere a terra uno spuntino attendeva i concorrenti al loro
rientro, è stata organizzata una cena e un buffet finale alla
premiazione.
Purtroppo solo 38 gli snipe alla partenza, e questo è un dato che
deve far riflettere. Certamente la settimana non è stata la migliore
(probabilmente molti erano ancora in ferie e ormai una regata non è
da tutti vista come la vacanza da fare con la famiglia), ma la scelta
è stata obbligata per il previsto mondiale master (poi abolito), e
molto hanno pesato le larghe defezioni da parte di alcune zone
notoriamente molto ricche di snipe. Un serio confronto sul perché di
tante assenze potrebbe certo aiutare la classe a migliorare. Un
plauso al Circolo Nautico di Chioggia, che dopo il circolo
organizzatore è stato quello più rappresentato.
In acqua le cose sono andate meglio di quanto temessi: Sanremo ad
agosto non è certamente una garanzia, ma sia l'anno scorso al
mondiale juniores che quest'anno il vento non è mai mancato e le
regate si sono svolte regolarmente. Abbiamo a volte atteso ore in
acqua (e qui il comitato di regata avrebbe forse potuto fare meglio),
ma il vento c'è sempre stato e per di più sufficientemente regolare,
spesso senza bordi obbligati come spesso è da queste parti. Colpa (o
merito) di perturbazioni che passando al largo hanno un po'
influenzato il regime di brezza e lasciato il campo molto più aperto
al bordeggio.
Percorsi di lunghezza ideale, prontamente ridotti al calare del
vento, mai troppo corti come purtroppo è di moda da molte parti,
linee di partenza lunghe e quasi sempre corrette sono da ascrivere in
positivo al CdR, resta però il rammarico di non aver mai disputato un
triangolo con dei laschi, anche se le condizioni in almeno un paio di
occasioni (vento superiore ai 12 nodi e mare formato) avrebbero
garantito un certo divertimento.
I favoriti della vigilia, Solerio-Simonetti, non hanno fallito e si
sono portati a casa il campionato che per Enrico è il quarto. A
lottare fino all'ultima prova per la vittoria siamo stati io e Paolo,
alla fine distaccati di 3,25 punti e con il grande rammarico di aver
gettato alle ortiche la possibilità di vincere buttando letteralmente
dalla finestra un secondo posto già ampiamente consolidato nel corso
della quinta prova. Bagarre per il terzo posto, con 6 barche in poco
più di 5 punti: alla fine l'hanno spuntata i freschi campioni
juniores Cattaneo-Zaoli su Fantoni-Piccinini, Zaoli-Triay e
Barbarossa-Longo. Solo settimo il campione uscente, Enrico Michel con
a prua Laura Lantier, autore di un primo e due secondi posti, ma
molto attardato nelle altre prove. Ultimi del gruppetto, all'ottavo
posto, Dario e Sonia Bruni, partiti un po' a rilento, ma con una
buona rimonta nel finale.
Visti i risultati, con solo la regata di Arco da disputare, è ormai
certa la qualificazione mia e di Paolo per i Campionati europei,
quasi sicura quella di Dario e Sonia e molto probabile quella di
Andrea e Alessandro: sono attualmente ottavi in RL e di fronte a loro
c'è un campo di regata dove giocarsi il tutto per tutto decisamente
favorevole.
A margine della manifestazione, tanti discorsi sul futuro: il
calendario, forse da rivedere (anche per quanto riguarda la data del
Campionato, che a molti non pare più la migliore), la Duca di
Genova, che molti hanno proposto di ridurre a 3 regate più il
Campionato, la suddivisione dell'Italia in Zone con la rotazione del
Campionato e di conseguenza delle nazionali al loro interno, gli
appuntamenti del prossimo anno, con il mondiale master che si
disputerà in Italia e junior e assoluto a San Diego. Se ne riparlerà
all'assemblea dei capitani a fine anno.
Per finire, una breve considerazione: noi e Solerio ci siamo allenati
per una settimana ad Arco all'inizio del mese. In quei giorni abbiamo
provato velocità, cambiato assetti e centrature, scambiato prodieri e
timonieri, provato vele e manovre in tutte le condizioni, da 0 a 10
metri di vento. Il risultato di questo lavoro si è visto ampiamente
al campionato, ed è sicuramente la strada da seguire per migliorare
ancora.
Antonio
-courtesy of Antonio Bari-
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