Tuesday, September 18, 2007

..eXTREMAMENTE 40.. -live-


la storia di 'sti attrezzi la dovrebbero far studiare nei corsi universitari di marketing!

sono nati qualche anno fa
a latere della Volvo Ocean Race
cioè in occasione del primo giro del mondo a vela con scalo per equipaggio sponsorizzato dalla Volvo.. o il secondo.. comunque fa lo stesso..

..la storia è piuttosto semplice, Mr.Volvo, o chi per esso, aveva investito diverse risorse nella sponsorizzazione del suddetto giro del mondo, un evento caratterizzato da rapide (più o meno) transumanze per vari porti in giro per il globo e lunghe (più o meno) tappe d'altura, alcune realmente d'altura, altre decisamente meno..

il problema era con che cosa fare "show" durante le tappe, perchè va bene mettere le barche in parata in banchina, peò viste una volta.. e farle uscire ogni volta per stare a girare in porto
insomma la spesa rischiava di non valere l'impresa
considerato anche che le tappe, a questi, servono per rattoppare i cocci..

..la soluzione che fu proposta, vai a sapere se per prima o per ultima, fu quella di organizzare delle regatine "inside", cioè dentro le acque interne/bacini portuali che ospitavano le barcone dell'Ocean Race all'ormeggio, quindi servivano barche piccole ma molto spettacolari, e spettacolare tende ad essere sinonimo di veloce..

Il risultato furono i VolvoExtreme40, che come s'intuisce dal nome sono di 40 piedi
40 piedi piuttosto "estremi", anche questo s'intuisce dal nome..

s'intuisce meno che si tratti di catamarani..
anche se la foto sopra potrebbe avere aiutato almeno qualcuno!


Quello che non era stato pensato nè previsto, era che 'sti catafalchi avessero un successo mediatico secondo alcuni anche superiore alla vera e propria Ocean Race
tanto che negli anni successivi nacque l'embrione e poi il circuito di regate nota come iShare Cup, ovviamente svincolato dalla Volvo Ocean Race che non si disputa ogni anno, che ha portato 'sti cosi in giro per l'Europa, con un ulteriore enorme successo, anche in location inconsuete, come in quella landa salmastra che chiamano mare ed invece è una mera laguna e che si estende davanti ad Amsterdam, come il Tamigi (dentro Londra!!) o come il Loch Ness, ossia proprio quel laghetto stretto e lungo famoso per la storia del mostro, etc..

Di questi attrezzi estremi ce ne era pargheggiato uno in quel di Medemblick lo scorso agosto (Medemblick è qualche miglio ed un diga almeno a nord di Amsterdam), che è stato oggetto di qualche foto, riportata integralmente e senza commento QUI
oppure infarcita di fesserie qui di seguito!

..la scelta quindi è tua
poi non rompere le palle!


A vederli da vicino 'sti cosi non fanno meno impressione
che a vederli in video

anche se ormeggiati all'inglese in una splendida giornata di solleone olandese (leggi: tiepida giornata di pre-primavera mediterranea..)
ormeggio per altro che ha consentito di avvicinarsi
questo sì, a dettagli che altrimenti rimangono inaccessibili.

La prima cosa che salta all'occhio sono le proporzioni:
largo, molto lungo, scafi di volume tutto sommato esiguo, anche a prua (sarà per questo che sono state documentate delle belle capriole di prua??) molto bassi sull'acqua
rig a dir poco minimalista..



..poi guardi con maggiore attenzione
e scopri che il rig è sì minimalista

-qui di fianco un pozzetto, ce ne è uno per scafo, naturalmente-

ma con un grosso coinvolgimento
di componenti "idrauliche"

come si vede da questa foto, dove in alto a destra campeggia il pannello di
una centralina idraulica, che si vede meglio qui a destra..

l'uso dell'idraulica è concentrato essenzialmente sul boma
almeno da quello che si riesce a capire con gli occhi del profano

come si vede dalla foto sotto
e dalle aggiunte frecce rosse!





..è meno chiaro cosa servano i pistoni idraulici che si vedono
sembrerebbero il tesa base e la scotta della randa
mentre la rotazione dell'albero (che ovviamente è un profilo rotante -vedi foto sotto-) pare gestita da un paranco..

..ma potrebbe essere anche l'esatto contrario, tale è la profanitudine dell'osservatore ed il grado di disarmo della barca!

quello che appare abbastanza chiaro
anche all'osservatore profano
è che il fiocco sia autovirante
e di dimensioni piuttosto esigue
rispetto alla randa
in pratica il tipico piano-velico dei cat ad alte prestazioni:

randona+fiocchetto senza sovrapposizione.. e fin qui!


sul discorso della randa regolata "forse" idraulicamente è stata fatta qualche domanda in giro
a qualcuno esperto di cose con due scafi e pare che potrebbe essere fondato visto che certi attrezzi viaggiano con rande completamente steccate, che vengono gestite con cunnigham potentissimi, rotazione dell'albero (vedasi più sotto che razza di lama sia lo stesso), e carrello della randa! Il quale, per inciso, ha una rotaia lunga praticamente quanto tutta la larghezza della barca, e poggiata sulla traversa poppiera!!
-Nella foto qui sopra a sx si dovrebbe intravedere il cursore del carrello al centro della traversa poppiera-


..ma la cosa che ha scatenato maggiore inquietudine nell'osservatore
è stata un altra: le lande..

..ora.. non è che il profano s'aspettasse di trovare degli stamaster lunghi 50cm su un coso del genere, anche per ovvie ragioni di peso..

..ammesso che degli stamaster del genere esistano..



..ne il profano s'aspettava dei normali perni
ma almeno degli arridatoi di metallo sì..

..ed invece no..

e le lande sono fatte come nella foto qui di fianco
che ne ritrae un particolare: spectra!!

la cosa, al profano, è sembrata una punta pazzesca..

..e non solo per il fatto che l'unica barca che aveva visto prima d'allora con delle lande costituite da un nodo fatto con lo spectra

fosse un dinghy 12" di legno
(con albero di legno)

..ma perchè la scenetta dello skipper che manda sottovento uno dell'equipaggio a mollare/tirare un pò di sartie in pre-partenza era di per se tanto terifficante quanto ridicola..

ed invece qui sotto la prova provata che questo è lo stato dell'arte, almeno per questi oggetti..


..non solo! Escludendo che si trattasse di una landa "provvisoria", impiegata giusto per tenere la barca armata in porto e da sostituirsi prima di mollare gli ormeggi (..ipotesi questa che è sembrata troppo stiracchiatissima.. ma non del tutto inverosimile) e prendendo quindi queste "lande" in tessile per buone, va notato che il tutto andrebbe a completarsi con le sartie, che non sono in acciaio (vedi foto di dx delle due qui sopra, dove indica la freccia) bensì in altro tessile, verosimilmente in PBO!
(mancando uno spettrografo portatile per fare le analisi tocca accontentarsi di un "verosimilmente")..


insomma l'oggettino era extremo non solo nel look, ma anche nelle soluzioni tecniche..

per i saluti chiudiamo con una foto di una pala del timone (ovviamente ne aveva due)
discreto gingillo di manifattura in carbonio..

..roba che potrebbe fare bellissima mostra di se in qualsiasi salotto abbastanza moderno e modaiolo!!

per le dimensioni della pala si rimanda alla gallery visibile QUI
sul tendalino si intravede una sacca del timone..










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