Thursday, May 04, 2006

..zibaSSEMBLEARE!!


L’assemblea sarebbe dovuta essere straordinaria, ma non essendo stati raggiunti i quorum necessari é stata subito derubricata quale assamblea ordinaria, quindi di fatto un’altra occasione persa per sistemare quanto c’é da sistemare, persa ma non del tutto sciupata perché forse (..ma forse) anche i più feroci “flipperisti” questa volta avranno capito che il tempo dei rinvii e dei rimpalli di assemblea in assemblea é giunto al termine, almeno per ora.

Forse é necessario un necessario preambolo, per quanto tautologico..
La riforma dello Statuto della Classe Snipe, col chiaro fine di introdurre maggiore democraticità e trasparenza nella gestione della Classe, era stata invocata già in diverse occasioni da più parti, puntualmente messa a tacere da altre “più parti”, anche con sistemi decisamente eterodossi (.. per non usare aggettivi meno sobri ma più calzanti).

Di fatto si era ad un nulla di fatto, finché sono avvenuti dei fatti allogeni alla Classe, riassumibili brevemente in:
  • un Decreto Legge detto “Melandri” (indovina perché) riguardante tra l’altro l’ammodernamento della disciplina delle Associazioni dilettantistiche non riconosciute.. un esempio: tutti (o quasi) i circoli velici italiani e tutte le associazioni di Classe, tanto per rimanere nel nostro ambito..
  • la solita Circolare attuativa del Decreto suddetto;
  • l’entrata in vigore di un nuovo Statuto Federale e dell’annesso Regolamento, teso a recepire (e a far recepire) il suddetto Decreto e la relativa Circolare;

Questi, signore e signori, i pezzi sulla scacchiera.

Incaricato di studiare i perché, ma soprattutto i “percome” della faccenda, ossia come adeguare lo Statuto della nostra Classe alle suddette fonti, il nostro prodigo Bellotti.
A dire il vero ad Ozzano si era offerto di occuparsi della faccenda anche il nostro prodigo Ciufo, salvo poi tornare sui suoi passi.

Il Bellotti quindi si é ritrovato a studiare il caso e a raccogliere le “proposte” di riforma formulate, riassumibili in tre punti:
  1. una che di fatto proponeva di recepire integralmente quanto statuito dalle suddette fonti;
  2. una che di fatto proponeva di recepire quanto sopra, cogliendo l’occasione anche per introdurre un minimo di “regolamento” nella gestione della cosa comune;
  3. una che di fatto proponeva di lasciare esattamente tutto come é stato fino ad oggi e come é ancora;

A Livorno quindi il nostro Bellotti ha potuto esporre i risultati del suo lavoro di analisi e raccolta, ed intanto gli vanno fatti i complimenti per la serietà, l’impegno e la capacità con la quale si é smazzato un cetriolo tale che raramente se ne erano visti di paragonabili prima d’ora nella Classe!!

La sintesi offerta dal Bellotti é la seguente: la Legge dello Stato e la FIV (recependo la Legge dello Stato) ci impongono:
  • l’introduzione di un sistema democratico diretto: ogni socio ha un voto nell’Assemblea Ordinaria;
  • l’adozione di un Consiglio Direttivo di almeno tre membri che affianchi il Segretario (o Presidente) della Classe, un Tesoriere (che sia una persona quarta), ed eventualmente un Revisore dei Conti (che sia una persona quinta);
  • l’implementazione di tutta una serie di misure di natura contabile, necessarie ad i necessari e corretti adempimenti fiscali;

Tralasciando l’ultimo punto, va detto che i primi due riguardano esattamente quanto era stato fin’ora richiesto da più parti... singolare vedere come oggi ci si sia addirittura ritrovati di fronte ad un dettato normativo che IMPONGA quanto era stato chiesto e puntualmente negato, vero?

Chissà??!! Forse il fatto che un Decreto Legge IMPONGA livelli di democraticità e trasparenza quali quelli richiesti e sempre negati, potrebbe volere dire che quelli attuali non siano assolutamente sufficienti, e che chi li consideri tali sia, nella migliore delle ipotesi, in palese errore??

Chissà..

Per quanto attiene alla “democraticità”, il sistema attuale, di derivazione SCIRA, prevede che ogni Capitano rappresenti in Assemblea la propria Flotta con un voto, irrilevante la numerosità della Flotta, così ad oggi una Flotta fatta di 3 associati “pesa” nelle decisioni comuni quanto una Flotta fatta di 20 associati, l’iniquità é palese a tutti, anche e soprattutto a quanti preferiscano comunque il sistema attuale, in quanto portatori di voto per conto di Flotte numericamente esigue.

Questo sistema dovrà essere abbandonato per espressa disposizione normativa.

Preso atto di questo con qualche difficoltà, soprattutto da parte di quanti si sono sempre battuti per tenere in piedi il sistema attuale (per le ragioni di cui si é appena detto), il nodo che ora si presenta é tutto nel “come” passare al sistema di democrazia diretta che ci richiede la Legge e la Federazione.

Una possibile soluzione sarebbe quella di implementare una volta per tutte un sistema basato su assemblee di flotta realmente convocate, dando un taglio alle flotte farlocche o ai Capitani di paglia, l’attività dei quali si riduce a delegare il proprio voto in occasione delle assemblee, assemblee che quindi eleggano e diano pieno mandato al relativo capitano, che andrà a votare in assemblea con tanti voti quanti soci iscritti alla propria flotta.

Il succitato Decreto però fa riferimento ad un articolo del Codice Civile che non consente un tale sistema a “democrazia rappresentativa”, ed il vicolo sembrerebbe cieco.

In merito ai dettagli legali verrà quanto prima consultato lo studio legale che ha realizzato lo Statuto ed il Regolamento FIV.

Vale solo la pena ribadire che fonte certa ha annunciato che entro l’anno la FIV, dopo avere richiesto l’aggiornamento degli Statuti dei Circoli affiliati, comincerà ad esaminare gli Statuti delle Associazioni di Classe riconosciute, tra le quali, ovviamente, c’é anche l’Associazione di Classe Snipe Italiana, che quindi dovrà per allora essere in regola.

In caso contrario gli effetti “negativi” sulla nostra attività ve li potrete andare a leggere da voi nello Statuto e soprattutto nel Regolamento Federale, tanto per non dare adito a dubbi, trovate tutto dentro www.federvela.it, clicckate su “organizzazione” e se siete fortunati vi appariranno i links per lo Statuto ed il Regolamento.

A latere di questo appare non molto rilevante il fatto che il sistema SCIRA preveda il voto per flotte.

La recente modifica della Section 32 della Consitution SCIRA, tesa a dare maggiore autonomia ai Segretari Nazionali nell’ “organizzazione” delle relative SCIRA nazionali, dovrebbe garantire il margine di manovra più che necessario ad implimentare un sistema di democrazia diretta strettamente “interno”, nel senso che, una volta implementate le modifiche richieste dal Decreto e dalla FIV, la SCIRA italiana di presenterà all’esterno sempre con un Segretario Nazionale democraticamente eletto, come oggi, affiancato da un Consiglio Direttivo, o board che dir si voglia, come già oggi tutte le altre SCIRA Nazionali, anche quelle ben più “piccole” di quella italiana.

Tra l’altro, anche se la SCIRA non dovesse accettare una simile evoluzione, comunque non potremmo sottrarci, visto che le Fonti delle norme che siamo chiamati a recepire sono per noi cittadini italiani sovraordinate alla SCIRA stessa: Decreto Legge e Statuto FIV.

Altro nodo, direttamente derivante dal nodo del sistema democratico, é quello riguardante il “come” identificare l’avente diritto al voto.

L’articolo 58 del Regolamento FIV indica, quindi non impone, come “avente diritto al voto” il “socio proprietario”, ma questo é un criterio valido in un “singolo”, decisamente meno in un doppio, anche se ci sono illustri doppi dove il voto assembleare é ad esclusivo appannaggio del proprietario della barca, come ad esempio nella Classe Star.

Il beccaccino comunque non é una Star, é il beccaccino, e nel beccaccino ci si é sempre fatti fregio della massima dignità riconosciuta ai prodieri, indispensabili parti del gioco e non mere zavorre.
Riconoscere il voto solo ai soci-proprietari potrebbe istantaneamente indurre molti prodieri a non iscriversi più alla Classe in quanto tali, come biasimarli?

A bene vedere però la distinzione prodieri/timonieri é già stata superata ampiamente dalla SCIRA internazionale, forse molti non lo sanno, ma l’iscrizione SCIRA internazionale costa 15USD, per tutti, senza distinzione.

Ci sono quindi diverse possibilità per sciogliere questo nodo:
  • tirando dritti e dando il voto solo ai proprietari, anche se questo indurrà moltissimi prodieri a non iscriversi alla Classe, in fondo perché dovrebbero?con il voto diretto dei soci non avrebbero nemmeno modo di rivolgere le proprie istanze al proprio Capitano di Flotta, come invece é possibile ad oggi! Non di meno bisogna considerare che in questo momento diversi Capitani di Flotta sono soci non-proprietari e/o Delegati Zonali, a riprova del fatto che nello Snipe il prodiere non é una mera zavorra, considerarlo a tale stregua sarebbe una fesseria enorme ed una rottura immotivata con una delle peculiarità storiche della Classe;
  • riconoscere il voto ai proprietari delle barche, e la Classe Snipe ammette già la “multiproprietà” di uno snipe. Il problema qui sarebbe che nel tentativo di avere più “peso”, qualcuno potrebbe essere tentato di cominciare a dividere la barca in carati. Il problema però non é fatale e potrebbe essere risolto con alcuni piccoli accorgimenti, tipo:
    • assemblea annuale ai Campionati Italiani;
    • in assemblea annuale, costituita validamente con i presenti (la legge non richiede quorum in seconda convocazione!), si può portare solo la delega di un altro socio: quindi una barca può avere anche quindici proprietari, ma se si presentano solo i due che sono venuti a regatare ai Campionati Italiani, quei due voteranno in Assemblea, portatori di massimo altri due voti per delega;
    • per evitare di dover stampare dei certificati di stazza lunghi chilometri per avere i nominativi di tutti i proprietari, si potrebbe introdurre molto semplicemente un numero massimo di proprietari per ogni barca, ad esempio due, come di fatto é già oggi e senza che ciò sia imposto da qualche regola, basterebbe quindi “fissare” una situazione di fatto preesistente!

Altra questione é l’elezione del Segretario e del relativo Consiglio Direttivo.
L’assemblea dovrà eleggere il Segretario ed i membri del CD, oppure eleggerà solo i membri del CD, i quali si sceglieranno tra di loro, in piena autonomia, il Segretario?

Considerando l’affiatamento che richiederebbe un simile lavoro collettivo, forse sarebbe preferibile il secondo sistema, ma questo cozza col dettato della norma e con i principi ispiratori di massima trasparenza e di democrazia diretta, quindi, salvo ribaltamenti dell’ultima ora, sembrerebbe che la soluzione percorribile sia quella dell’elezione diretta del Segretario e dei Consiglieri, come anche del Tesoriere ed eventualmente del Revisore.

Per quanto poi attiene alla struttura del Conto Economico e più in generale del Bilancio Pubblico dell’Associazione, la norma entra nel dettaglio, in particolare per quanto riguarda gli aspetti fiscali.

Qui tralasciamo la materia, quel che é certo é che nelle more degli adempimenti previsti dalla Legge, e nel protrarsi del ritardo che abbiamo già accumulato fin’ora (la norma é in vigore dal 2003), data l’attuale struttura della nostra Associazione viene a configurarsi la responabilità oggettiva ed unica del Segretario Nazionale, c’é quindi solo da auspicarsi che l’Assemblea dei Capitani tutta e quanti abbiano voce in capitolo, vogliano procedere di gran carriera a tutti gli adempimenti previsti, per sollevare almeno di tale peso il Nostro.

A questo punto il programma potrebbe essere: 4 mesi di gestazione per la stesura definitiva del nuovo Statuto della Classe, recependo tutto quanto inderogabile, presentazione ed approvazione del risultato di tutto questo lavoro all’Assemblea presso il Campionato Italiano che si terrà a fine agosto a Trieste.

Questo nella migliore delle ipotesi e questo é quanto é emerso dall’Assemblea di Livorno, anche se in molti non sembravano propriamente convinti di una tale tabella di marcia.

L’alternativa é fare dell’Assemblea di Trieste l’ennesima tappa interlocutoria, procastinare il tutto all’Assemblea Ordinaria di Ozzano (prossimo novembre), e via così, in un altro giro di valzer de noantri, tanto un anno in più o un anno in meno di ritardo, a questo punto, che importanza potrà mai avere??





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