..zibaDELL'AGNELO!!!
Non è che si può stare a dare tanto peso ai “segni”, anzi in generale è meglio non pensarci, tanto non se ne cava mai un ragno dal buco..
eppure delle eccezioni, come ad ogni regola, ce ne sono anche con la regola che non convenga stare a dare peso ai segni.. e col senno di poi lunedì mattina era proprio una di quelle occasioni nelle quali si sarebbe anche potuta fare un’eccezione.. e dare credito ai segni.. perchè ritrovarsi davanti un tizio che passeggia di prima mattina di un dì di festa lungo un viale deserto della Capitale, accompagnandosi ad un leggio ligneo rococò-rapaciforme, non è cosa che si possa archiviare con una scrollata di spalle..
..e ad avere visto la foto sopra, che non c’entra nulla col tizio a spasso col leggio, anche perchè è di due giorni anteriore, si sarebbe anche potuto mettere assieme un altro pezzetto di puzzle, quanto sarebbe bastato per cominciare a farsi un’idea del lunedì che sarebbe stato..
e cominciamo col dire che la domenica c’era stato il sole, eccetto che nell’entroterra, e che le previsioni davano unanimamente sole anche al lunedì, quello dell’Agnelo, cosa che a Roma produce in termini di “spostamento coatto” effetti superiori a quelli che produrrebbe una peste formato manzoniano..
qualcuno ci si è anche scontrato, con lo spostamento non con la peste manzoniana, e per avere indugiato quella fatidica sacrosanta mezz’ora in più tra le coltri
ha finito per quartuplicare il consueto tempo di percorrenza casa-sabbazzietto!
Perchè di mezzo, strano a dirsi, c’era il solito sabbazzietto, in versione “lunedì dell’Agnelo”, ossia: uscita in barca e a seguire desco pasquettifero.
La versione ovviamente è stata subito emendata, diventando: brunch (pesante) in attesa del vento, a seguire uscita, a seguire desco pasquettesco.
Come testimonia questa foto il vento ha rispettato la tabella di marcia lacustre
ed in tarda mattinata le sponde sabatine si crogiolavano nella beata bonaccia e nella pacifica (ma non mansueta) invasione dell'orda di fagottari che già avevano colonizzato il bordo d’acqua.
E’ stato così negli ultimi refoli agonizzanti di tramontanina notturna che il vessillo sabbazziesco è stato issato sull’apposito pennone, simultaneamente alla prima svampa di braciola, prossima allo scivolo sociale, manco a dirlo!
Nel mentre, al di dentro degli spazi sociali, era tutto un fremito di smanettamenti: chi coglieva la pasquale occasione per le consuete pulizie, chi sfrattava la famiglia di ghiri installatasi per l’inverno nel pozzetto del proprio vascello, chi, con consueta sagacia, spremeva al massimo la grande opportunità offerta dall’inatteso e graditissimo ospite..
perchè l’ospite c’era..
..e che ospite..
..e per chi non lo avesse riconosciuto nella foto in cima, si trattava proprio di quello Jan Persson che ha dato il nome e non solo a tanti snipe
come sempre accompagnato dalla sua Signora
come sempre generoso di consigli ed opinioni, sempre puntualmente preceduti dal disarmante prefisso “è mia esperienza che..” come dire: non è un dogma o una regola, è solo un’opinione..
opinione puntualmente stenografata da destra verso sinistra (e sottosopra) da quanti accorsi a fare capannello..
..e mai una volta che non si faccia capannello!!
Tra un capannello Perssoncentrico ed una svampa di braciola dall’arenile, alla fine la termica notturna è crollata, inequivoco segno che fosse giunto il momento di avviare il brunch, come sempre modesto e parco all’insegna della morigeratezza enogastronomica che contraddistingue il sabbazzietto..
..del resto tutto ottimo, ed abbondante.. con un particolare plauso.. ma come si fa a plaudire qualcosa in particolare??
.. diciamo che la deliziosa torta salata con la coratella non è forse il pasto più indicato prima di un’uscita in barca..
eccetto che a Pasquetta, ovviamente!
Lungimirante la scelta di tenere il brunch “all’inglese”, ossia in piedi, evitando l’inevitabile crollo che avrebbe comportato la presenza dei posti a sedere.
La termica diurna infatti è stata puntuale, ultime istruzioni da Jan, check alle centrature e tutti in acqua, con Jan sul gommone, assieme al Presidente sabbazziesco e a Giovannino (di cui presto si dirà di più)
a dare partenze e ad osservare le diffuse magagne de noantri!!
A dirla tutta uscendo si sente anche qualche tuono, da un cumulonembo oltre Trevignano, ben oltre trevignano, la brezza tentenna, sembra non volersi stendere, poi il cumulo nembo va ad innaffiare verso nord, la brezza diventa maestralino e ci spariamo una quantità di miniregate che dopo la quarta si era perso il conto.
Ciliegiona finale, rientrato il gommone, veleggiata verso centro lago, 8 barche coinvolte più una nona sulla quale provava i primi bordi un nuovissimo equipaggio
davvero niente male per un circolo determinato a non rinunciare alla propria estensione di “etto”!!
A terra non è finita
perchè Jan aspetta tutti in mezzo alle barche per il de-briefing
spiega, illustra, espone le sue “opinioni”..
di nuovo sistematicamente stenografate..
elargisce consigli e tirate d’orecchie, mentre la carbonella sfrigola e la sera fa capolino dalle sponde orientali, perchè l’Agnelo va celebrato fino in fondo
con una tempesta di salsicce e una cassa di fave e pecorino
l’esegesi delle quali viene eseguita in inglese
e ad avere avuto una camera sottomano ne sarebbe uscito un video da top five su YouTube!
Finito il rosso, letteralmente evaporato, s’aggredisce la Falanga.
La notte gira, si fanno presto le 21.00 e sembra che sia la mezza passata. Dal dessert ovviamente non si prescinde, data la funzione “sgrassatoria” affidata allo stesso, seguono giri di staffa e saluti, l’Agnelo volge al desio ma non prima di avere fissato un nuovo appuntamento con Jan, a “Vacanze Romane”, dove chi vorrà esserci ci sarà e tutti quelli che non ci saranno.. beh!.. peggio per loro, no?!
..qui tutte le altre foto del lunedì dell'Agnelo sabbazziesco..
eppure delle eccezioni, come ad ogni regola, ce ne sono anche con la regola che non convenga stare a dare peso ai segni.. e col senno di poi lunedì mattina era proprio una di quelle occasioni nelle quali si sarebbe anche potuta fare un’eccezione.. e dare credito ai segni.. perchè ritrovarsi davanti un tizio che passeggia di prima mattina di un dì di festa lungo un viale deserto della Capitale, accompagnandosi ad un leggio ligneo rococò-rapaciforme, non è cosa che si possa archiviare con una scrollata di spalle..
..e ad avere visto la foto sopra, che non c’entra nulla col tizio a spasso col leggio, anche perchè è di due giorni anteriore, si sarebbe anche potuto mettere assieme un altro pezzetto di puzzle, quanto sarebbe bastato per cominciare a farsi un’idea del lunedì che sarebbe stato..
e cominciamo col dire che la domenica c’era stato il sole, eccetto che nell’entroterra, e che le previsioni davano unanimamente sole anche al lunedì, quello dell’Agnelo, cosa che a Roma produce in termini di “spostamento coatto” effetti superiori a quelli che produrrebbe una peste formato manzoniano..
qualcuno ci si è anche scontrato, con lo spostamento non con la peste manzoniana, e per avere indugiato quella fatidica sacrosanta mezz’ora in più tra le coltri
ha finito per quartuplicare il consueto tempo di percorrenza casa-sabbazzietto!
Perchè di mezzo, strano a dirsi, c’era il solito sabbazzietto, in versione “lunedì dell’Agnelo”, ossia: uscita in barca e a seguire desco pasquettifero.
La versione ovviamente è stata subito emendata, diventando: brunch (pesante) in attesa del vento, a seguire uscita, a seguire desco pasquettesco.
Come testimonia questa foto il vento ha rispettato la tabella di marcia lacustre
ed in tarda mattinata le sponde sabatine si crogiolavano nella beata bonaccia e nella pacifica (ma non mansueta) invasione dell'orda di fagottari che già avevano colonizzato il bordo d’acqua.
E’ stato così negli ultimi refoli agonizzanti di tramontanina notturna che il vessillo sabbazziesco è stato issato sull’apposito pennone, simultaneamente alla prima svampa di braciola, prossima allo scivolo sociale, manco a dirlo!
Nel mentre, al di dentro degli spazi sociali, era tutto un fremito di smanettamenti: chi coglieva la pasquale occasione per le consuete pulizie, chi sfrattava la famiglia di ghiri installatasi per l’inverno nel pozzetto del proprio vascello, chi, con consueta sagacia, spremeva al massimo la grande opportunità offerta dall’inatteso e graditissimo ospite..
perchè l’ospite c’era..
..e che ospite..
..e per chi non lo avesse riconosciuto nella foto in cima, si trattava proprio di quello Jan Persson che ha dato il nome e non solo a tanti snipe
come sempre accompagnato dalla sua Signora
come sempre generoso di consigli ed opinioni, sempre puntualmente preceduti dal disarmante prefisso “è mia esperienza che..” come dire: non è un dogma o una regola, è solo un’opinione..
opinione puntualmente stenografata da destra verso sinistra (e sottosopra) da quanti accorsi a fare capannello..
..e mai una volta che non si faccia capannello!!
Tra un capannello Perssoncentrico ed una svampa di braciola dall’arenile, alla fine la termica notturna è crollata, inequivoco segno che fosse giunto il momento di avviare il brunch, come sempre modesto e parco all’insegna della morigeratezza enogastronomica che contraddistingue il sabbazzietto..
..del resto tutto ottimo, ed abbondante.. con un particolare plauso.. ma come si fa a plaudire qualcosa in particolare??
.. diciamo che la deliziosa torta salata con la coratella non è forse il pasto più indicato prima di un’uscita in barca..
eccetto che a Pasquetta, ovviamente!
Lungimirante la scelta di tenere il brunch “all’inglese”, ossia in piedi, evitando l’inevitabile crollo che avrebbe comportato la presenza dei posti a sedere.
La termica diurna infatti è stata puntuale, ultime istruzioni da Jan, check alle centrature e tutti in acqua, con Jan sul gommone, assieme al Presidente sabbazziesco e a Giovannino (di cui presto si dirà di più)
a dare partenze e ad osservare le diffuse magagne de noantri!!
A dirla tutta uscendo si sente anche qualche tuono, da un cumulonembo oltre Trevignano, ben oltre trevignano, la brezza tentenna, sembra non volersi stendere, poi il cumulo nembo va ad innaffiare verso nord, la brezza diventa maestralino e ci spariamo una quantità di miniregate che dopo la quarta si era perso il conto.
Ciliegiona finale, rientrato il gommone, veleggiata verso centro lago, 8 barche coinvolte più una nona sulla quale provava i primi bordi un nuovissimo equipaggio
davvero niente male per un circolo determinato a non rinunciare alla propria estensione di “etto”!!
A terra non è finita
perchè Jan aspetta tutti in mezzo alle barche per il de-briefing
spiega, illustra, espone le sue “opinioni”..
di nuovo sistematicamente stenografate..
elargisce consigli e tirate d’orecchie, mentre la carbonella sfrigola e la sera fa capolino dalle sponde orientali, perchè l’Agnelo va celebrato fino in fondo
con una tempesta di salsicce e una cassa di fave e pecorino
l’esegesi delle quali viene eseguita in inglese
e ad avere avuto una camera sottomano ne sarebbe uscito un video da top five su YouTube!
Finito il rosso, letteralmente evaporato, s’aggredisce la Falanga.
La notte gira, si fanno presto le 21.00 e sembra che sia la mezza passata. Dal dessert ovviamente non si prescinde, data la funzione “sgrassatoria” affidata allo stesso, seguono giri di staffa e saluti, l’Agnelo volge al desio ma non prima di avere fissato un nuovo appuntamento con Jan, a “Vacanze Romane”, dove chi vorrà esserci ci sarà e tutti quelli che non ci saranno.. beh!.. peggio per loro, no?!
..qui tutte le altre foto del lunedì dell'Agnelo sabbazziesco..
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