..VR 1st aCt..
Ore 02.36 del mattino, dopo due giorni di baraonda totale finalmente cala la pace, almeno momentanea, in attesa che la fornace nucleare risalti su dall’orizzonte per sollevare il sipario sull’ultima giornata della XII edizione di Vacanze Romane, la prima, dopo le due precedenti, a non essere “regata-warm-up” di qualche grande evento, cosa che di per se porta grossi numeri di barche sulla linea ma tende a snaturare un po’ lo spirito di questa classica snipe nord africana, la più meridionale che si disputi in Italia, merito anche della location, ossia il Lago di Bracciano, di certo non deserto ma altrettanto certamente nemmeno infestato da orde di villeggianti, senza contare che l’interdizione alla navigazione a motore risolve alla radice la pandemia delle moto-d’acqua o di qualsiasi altra zozzeria con motore a scoppio!
Le prime due giornate sono sfilate via senza grossi scossoni.
La prima con poco vento e molti buchi, più i secondi che il primo, la seconda con più vento andato via via a salire, fino ad una terza prova disputata con aria sui 9m/sec, per un totale di 4 prove, delle quali una disputata il primo giorno, quella con lo scirocchetto-groviera, e 3 il secondo, con una tramontanella che sembrava dovesse ritirarsi e che invece é uscita più gagliarda del previsto, per quanto vagamente maestralata, pur senza arrivare a ciò che le é consueto su queste sponde, ossia i 15metrini fissi che spazzano ai partecipanti qualsiasi desiderio di persistere nel loro intento agonistico.
A latere delle sportellate consumatesi in acqua, eventi marginali a fronte dei persistenti conflitti a fuoco scambiatisi nelle retrovie tra quanti alle stesse avvezzi, una consistente serie di altrettanto consistenti eventi a terra a contribuito a celebrare l’evento e satollare tutti, con una prima serata sociale, all’ombra del sabbazzietto, con un interessante contaminazione gastronomioca(*) ed una seconda serata praticamente a bordo lago, presso una nota Mucca, dove al termine é stato offerto più che l’amaro un controllo ai trigliceridi, tra i maggiori estimatori della serata.
Nel mezzo la premiazione della Classe Sunfish, che correva due giornate e che ha di nuovo incoronato il solito Zanchi, seppure a termini di prove molto più aperte del solito, almeno nelle retrovie!
Ora finalmente i fuochi sono bassi, tace il karaoke AM, il rave, il concerto jazz, il concerto di tamburi giapponesi, il latino-americano, i sub-woofer dei maranza-indigeni, quelli che si infrattano sulla spiaggia, quelli che vanno a stanare gli infrattati a colpi di sub-woofer e tutta quella variaponta panoplia d’umanità che decora queste privilegiate sponde, ora, finalmente, tacciono.
Rimane qualche grillo e il frullare d’ali di qualche storno insonne, mentre l’aria immobile aspetta ancora l’ingresso della termica notturna, puntuale da qui ad un’ora.
Avanti quindi con l’ultimo atto, a prologo anche di questa VR!
(*) tempesta di bianco campano su porco porchettato e taboulé!
Le prime due giornate sono sfilate via senza grossi scossoni.
La prima con poco vento e molti buchi, più i secondi che il primo, la seconda con più vento andato via via a salire, fino ad una terza prova disputata con aria sui 9m/sec, per un totale di 4 prove, delle quali una disputata il primo giorno, quella con lo scirocchetto-groviera, e 3 il secondo, con una tramontanella che sembrava dovesse ritirarsi e che invece é uscita più gagliarda del previsto, per quanto vagamente maestralata, pur senza arrivare a ciò che le é consueto su queste sponde, ossia i 15metrini fissi che spazzano ai partecipanti qualsiasi desiderio di persistere nel loro intento agonistico.
A latere delle sportellate consumatesi in acqua, eventi marginali a fronte dei persistenti conflitti a fuoco scambiatisi nelle retrovie tra quanti alle stesse avvezzi, una consistente serie di altrettanto consistenti eventi a terra a contribuito a celebrare l’evento e satollare tutti, con una prima serata sociale, all’ombra del sabbazzietto, con un interessante contaminazione gastronomioca(*) ed una seconda serata praticamente a bordo lago, presso una nota Mucca, dove al termine é stato offerto più che l’amaro un controllo ai trigliceridi, tra i maggiori estimatori della serata.
Nel mezzo la premiazione della Classe Sunfish, che correva due giornate e che ha di nuovo incoronato il solito Zanchi, seppure a termini di prove molto più aperte del solito, almeno nelle retrovie!
Ora finalmente i fuochi sono bassi, tace il karaoke AM, il rave, il concerto jazz, il concerto di tamburi giapponesi, il latino-americano, i sub-woofer dei maranza-indigeni, quelli che si infrattano sulla spiaggia, quelli che vanno a stanare gli infrattati a colpi di sub-woofer e tutta quella variaponta panoplia d’umanità che decora queste privilegiate sponde, ora, finalmente, tacciono.
Rimane qualche grillo e il frullare d’ali di qualche storno insonne, mentre l’aria immobile aspetta ancora l’ingresso della termica notturna, puntuale da qui ad un’ora.
Avanti quindi con l’ultimo atto, a prologo anche di questa VR!
(*) tempesta di bianco campano su porco porchettato e taboulé!
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