Wednesday, July 26, 2006

"INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO"

Gli incontri ravvicinati del terzo tipo sono tutti quelli che avvengono per caso e senza nessun timore revenziale: mentre il mio incontro con il Fireball (lunga vita al Faggiano!) è stato fortissimamente voluto e senza timore reve renziale (incontro del I° tipo), quello con il Contender cercato e con una caga (= elevato tasso di timore reverenziale) pazzesca (incontro del II° tipo), quello con lo Snipe è stato casuale e minimalista, quasi che lui abbia cercato me (quasi fosse un Bassethound, cane da caccia da tana in grado di snidare anche un latitante sardo, figuriamoci un dilettante di emozioni come il sottoscritto).

Lo Snipe mi ha snidato una Domenica dove avevo deciso di rilassarmi: reduce da una settimana dove avevo ricoperto i ruoli di infermiera-confidente-compagno di scherzi a 33 allievi minorenni ma non minorati, accetto l’apparente innocuo invito di un amico di andarlo a trovare all’ASNS (circolo minimalista sul lago di Bracciano) e provare la sua nuova deriva.

Mi sono accorto troppo tardi di essere caduto in trappola: quasi fossero una squadra ben affiatata di lagunari, gli Snipisti - inzialmente demoliscono le mie certezze sui catamarani, su certe scuole di vela, sulla fratellanza in acqua:


il mio amico (quoque tu, Gaetans amici mei!) mi fa vedere un catamarano Formula 18 che ha disalberato il giorno prima;
due traverse rotte, tutte e due gli scafi danneggiati, equipaggio recuperato da un gommone (“lo vedi che succede a Bracciano a chi non è snipista?”, mi sembra di leggere tra le righe… che qualche Snipista sia diventato il padrone degli elementi del lago?), un altro socio mi smantella Caprera, alcuni dazebao realizzati da un terzo losco figuro (cosa avrà mai voluto dire la scritta CCCP sulla sua maglietta? Cerco Ciabatta Con Porchetta? Cinico Cattivo Costruisco Paure?) avanzano seri dubbi sulla necessità di mettere in acqua il gommone dell’ASNS nel caso in cui la barca in difficoltà non sia uno Snipe…
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successivamente mi circuiscono con un pranzetto con tanto di tavolo all’ombra


crostata di fichi fatta in casa, caffè offerto dall’ASNS, confermando che la strada per il cuore di un velista passa per il suo stomaco; - infine mi stordiscono con la possibilità di provare il Laser sociale (prima volta che salgo sul mito!).

Ormai stremato dalla cinica azione dei viet-cong (non ho visto il generale Jap prechè probabilmente impegnato a minare i sette pilastri della saggezza sui quali si basa l’AVB, l’amato-odiato totem del lago, neanche fosse lo sfortunato idolo degli ancora più sfortunati protagonisti de “Il signore delle mosche”) non posso che, perinde ac cadaver (chi si ricorda quale ordine religioso ha questo motto vince in giro in Sunfish), imbarcarmi sul Parson (qualcosa a che fare con gli “Alan Parson Project” di “let’s talk about me”?) del mio amico.

Il giro risulta fortunatamente meno impegnativo di quello che pensassi, grazie anche alla pazienza dei due timonieri che ho affiancato.

Lati positivi:
- la regolazione delle cinghie (ma perché non la mettono anche in ufficio alla mia scrivania?); - la prontezza con la quale la barca risponde al timone (eccellente, barca molto bilanciata);
- il circolo ASNS:


tanta roba per 30 soci, da capire se hanno montato tutto nottetempo per impressionare i visitatori del week-end (e nei giorni feriali rimangono solo i fondali tipo Cinecittà) o se semplicemente non si rendono conto che stanno vivendo al di sopra delle loro possibilità (ma non leggono i giornali con i dati ISTAT?).

Da migliorare (*):
- la posizione del prodiere: l’ho trovata scomodissima, al confronto il timoniere sta sul puff di Fantozzi, tanto morbida risulta la sua seduta. Io capisco che in Spagnolo l’uomo di prua viene definito “El tribulante”, ma possibile che non sia stato possibile innovare un progetto del 1937? L’unica spiegazione che mi sono dato è quella che glli Snipisti devono essere o molto sbadati o masochisti, i più intelligenti forse sono tutte e due le cose contemporaneamente;
- il circuito di sparo del tangone: possibile che quel popò (non nella sua accezione di glutei) di tangone debba dipendere da una cimetta elastica che non si sa mai se “è troppo lunga, è troppo corta, è troppo elastica, è troppo rigida il diametro è troppo grande, tutte le dimensioni geometriche vanno bene ma il coefficiente elastico K (F = K* x, indicando con x l’allungamento e F la Forza) è cambiato perché ha risentito dell’invecchiamento dovuto ai raggi UV-A ed UV-B per cui….”
- la randa del Gaetans: possibile che io conosca l’unico dentista che continua a spendere in fesserie tipo mutuo per la casa, viaggi con la moglie, attrezzatura per il suo studio, corsi di formazione invece di investire in pezzi in carbonio e vele in Kevlar?

Meno male che a fine Luglio mi catapulterò al Garda per una regata seria (Campionato Hobie Cat 16), di una classe dove confido abbiano il buon gusto di non sostituire mai i trapezi (30 euro da Decathlon) con una deriva di alluminio…

Lorenzo



(*) mai mettere “lati negativi”, essere sempre molto educati, prima o poi la classe Snipe (dopo aver speronato ed affondato la Classe Dinghy) soppianterà quella dei Maxi nel cuore degli industriali-imprenditori-Cavalieri del Lavoro che bucano il video di Sailing Channel e monopolizzano i servizi de “Il giornale della Vela”.

Meglio essere lungimiranti, non crearsi inimicizie difficilmente recuperabili, evitare di indossare capi di abbigliamento non consoni (che Gaetans leggerà monsoni perché in partenza per Himalaia e Tibet, buon viaggio secco!).

txt courtesy of lorenzo
original pics via silviodr
fake by snipestripes..

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